Recensioni e Interviste

Miss Italia 2017: intervista ad Alice Rachele Arlanch

Alice Rachele Arlanch, 22 anni, alta 1.78 ha occhi verdi e capelli castani. Si è diplomata al liceo classico "A. Rosmini" di Rovereto e studia giurisprudenza all’Università di Trento, con indirizzo diritto internazionale e transeuropeo. Sogna di diventare un bravo avvocato “impegnato a garantire l’uguaglianza sociale e la tutela dei diritti delle minoranze”.

Alice Rachele viene da Arlanch, una piccola frazione del Comune di Vallarsa (TN), che conta 14 abitanti, dei quali lei – assieme al fratello minore Andrea – è la più piccola “e anche la più bella”, confessa ridendo. Sportiva come le ultime due Miss Italia, di cui porta entrambi i nomi, Alice Rachele ha praticato nuoto per molti anni ed ora si dedica alla corsa e alla palestra per mantenersi in forma. Tifosa del Milan e amante dei viaggi, è appassionata di fotografia e ha da poco acquistato una fotocamera professionale con la quale vorrebbe immortalare “i momenti più belli” della sua vita. 

Fidanzata con Andrea, si ispira ad Angelina Jolie, una donna impegnata con le Nazioni Unite nella difesa dei diritti delle minoranze e dei profughi e rifugiati, famosa per aver intrapreso numerose missioni umanitarie nei paesi più poveri del mondo. Alice Rachele è anche una ragazza social: “Utilizzo prevalentemente Instagram, mi piace pubblicare foto con messaggi scherzosi e, soprattutto, cimentarmi in ‘stories’ in cui racconto i momenti migliori e più buffi della giornata. Amo farmi vedere come sono realmente, senza filtri”.

L'abbiamo contattata e le abbiamo rivolto alcune domande alle quali lei ha risposto con grande entusiasmo.

 

Raccontaci come è nata l’idea di partecipare a Miss Italia

"A Miss Italia non si va mai per caso, ma è interessante la cronaca, il modo in cui io, per esempio, ci sono arrivata. Un giorno stavo uscendo dall’università e Sonia Leonardi, l’agente esclusivista di Miss Italia in Trentino Alto Adige, mi ha fermata e mi ha suggerito di partecipare al concorso. Eravamo a  ottobre, non ho accolto l’invito e non ci ho più pensato (anche se Sonia spesso mi contattava per cercare di convincermi) fino poi a giugno, quando sono iniziate le selezioni. Sono stata chiamata a parteciparvi e lì per lì ho detto di no; poi ho cominciato a pensarci e ho trovato il coraggio di ‘buttarmi’ in un’esperienza nuova."

 

Se dovessi presentarti a chi non ti conosce, cosa diresti di te?

"Mi chiamo Alice Rachele, ho 22 anni e frequento il terzo anno alla facoltà di Giurisprudenza all’università di Trento. Sono una persona che pretende molto da se stessa e, se fa una cosa, deve farla bene, non tanto per farla. A primo impatto posso sembrare una persona distaccata, poi però mi basta pochissimo tempo per entrare in confidenza con chiunque, anzi, se mi sento a mio agio, inizio a parlare e non finisco più."

 

Che cosa ricordi di quella magica serata di Jesolo?

"Diciamo che i miei ricordi sono un po’ sfocati, complici la stanchezza, la tensione della diretta tv e l’emozione di aver vinto il titolo:  non mi sembrava nemmeno vero,  ho realizzato tutto il giorno dopo, davanti ai fotografi che gridavano il mio nome prima della conferenza stampa. Quella sera, mentre ci preparavano al trucco e parrucco, mi ricordo di aver pianto tantissimo, ero agitata e avevo paura di andare in diretta televisiva nazionale. Non ho cenato perché avevo lo stomaco chiuso. Poi, quando ho vinto, non vedevo l’ora di abbracciare la mia famiglia e il mio ragazzo e, invece, ero circondata da tantissime persone che mi chiedevano foto e non capivo nemmeno il motivo."

 

Quando hai iniziato ad avvicinarti al mondo delle sfilate di bellezza?

"La prima sfilata l’ho fatta il 12 luglio 2017 a Valcanover in occasione di una selezione provinciale di Miss Italia. Mi ricordo che ero terrorizzata di partecipare, non sapevo come muovermi, non mi sentivo capace di camminare sui tacchi e pensavo già alla figura che avrei potuto fare cadendo in passerella… Quella sera mi sono aggiudicata la vittoria della selezione e da quel momento in poi ogni sfilata mi ha permesso di acquisire sempre maggior sicurezza in me stessa."

 

Provieni da una frazione molto piccola della Vallarsa, in Trentino. Che rapporto hai con il territorio da cui provieni?

"Sono molto legata alle mie origini e, diciamo, non tutti hanno un paese che porta il tuo cognome! In futuro vorrei vivere in città, soprattutto da un punto di vista lavorativo e di comodità, ma so che tornerò nella mia piccola valle ogni volta che mi sarà possibile per godermi la tranquillità e il silenzio e per poter riprendere le energie."

 

Sei la seconda ragazza trentina ad aggiudicarsi questo prestigioso premio. Ti sei confrontata con Claudia Adreatti prima di iniziare questa avventura e che consigli ti ha dato?

"Claudia l’ho conosciuta attraverso Instagram; quando ha saputo che ero rimasta l’unica trentina tra le 30 finaliste mi ha contattata per farmi gli auguri e soprattutto per farmi in qualche modo da spalla, avendo lei già vissuto la mia esperienza. Mi ha detto di stare tranquilla e che, a suo parere, mi stavo comportando bene. Mi ha suggerito di non cedere alla stanchezza e ai ritmi frenetici, insomma di stringere i denti perché ne sarebbe poi valsa la pena… e così è stato! Poi mi ha dato il suo numero di cellulare e mi ha detto: ‘Salva pure il mio nome come zia Claudia’ e ,infatti, per me ora è proprio come una giovane zia-amica."

 

Nella indimenticabile serata di Jesolo hai praticamente stravinto sbaragliando una concorrenza molto agguerrita. Quanto lavoro e quanto sacrificio ci sono dietro ad un risultato come questo?

"Beh, il lavoro e il sacrificio è stato comune a tutte le finaliste. Infatti, per più di 15 giorni. abbiamo sostenuto ritmi abbastanza pesanti, fisicamente e mentalmente. Per quanto mi riguarda, ho dovuto per prima cosa imparare a superare il senso di imbarazzo in determinate occasioni (ad esempio a sfilare), ma poi mi sono messa in gioco fino alla fine, consapevole che un errore non era poi la fine del mondo. E poi c’è stata la difficoltà di ballare… Sembra poca cosa, ma sono stati momenti difficili per me che sono … un tronco!"

 

In questo tuo progetto sei stata seguita magistralmente da Sonia Leonardi, esclusivista di Miss Italia per il Trentino Alto Adige. Quanto è stata importante la sua esperienza e la sua grande professionalità nel tuo percorso di crescita e nel raggiungimento di questo grande risultato?

"Diciamo che Sonia, soprattutto nel mio caso, è stata fondamentale fin dall’inizio perché, come ho raccontato, è lei che mi ha spronato a partecipare, insistendo anche dopo i miei iniziali rifiuti! Sonia mi ha dato tanti suggerimenti, non solo dal punto di vista “pratico”, insegnandomi ad avere un portamento elegante e a sfilare, ma anche dal punto di vista personale, nel senso che mi ha sempre spinta a non mollare, ad affrontare determinate situazioni, quando si accorgeva che tendevo a rallentare i ritmi. E’ riuscita quindi a immettermi in un mondo a me completamente sconosciuto, quello dello spettacolo, e con tutto ciò che comporta, facendomi superare le mie paure. Io le sarò sempre riconoscente per tutto questo!"

 

In un’intervista hai affermato che  “la bellezza non è tutto in un concorso come Miss Italia”. A cosa ti riferivi?

"Mi riferivo alla bellezza estetica, perché Miss Italia è un concorso che esalta la bellezza di una persona a 360°. Certo, l’aspetto è il primo impatto, ma poi ciò che viene premiata è la persona per ciò che è, la sua storia e la personalità."

 

Quanto devi a Patrizia Mirigliani? Patron del Concorso a cui anche Sonia Leonardi è molto legata.

"Di certo le devo e le dovrò sempre tanto. Se in futuro la mia vita continuerà nel mondo dello spettacolo, ogni mio traguardo sarà merito suo e del concorso che mi hanno permesso di entrare in questo campo in maniera sicura e pulita. Patrizia è una donna dall’incredibile forza ed esperienza; è la Patron del Concorso, ma sa essere anche un’amica per le ragazze che partecipano e per me, che sto crescendo giorno dopo giorno grazie anche ai suoi insegnamenti."

 

Che progetti hai per il futuro?

"I miei progetti sono quelli di laurearmi in Giurisprudenza e allo stesso tempo mi piacerebbe fare la conduttrice di un programma televisivo o di dibattito o sportivo."

 

Consigli alle ragazze Trentine di partecipare al concorso?

"Certo che lo consiglio perché è un’esperienza che ti permette di maturare e rafforzare il carattere – magari timido e timoroso come nel mio caso – oltre che consentirti di entrare nel mondo dello spettacolo e del lavoro in generale e quindi realizzare i proprio sogni nel cassetto."

 

Stefano Leto – Onda Musicale

— Onda Musicale

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