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Recensione: “Inschemical” degli Inschemical

Siamo a fine marzo 2018 ed il trio originario di Tortora Marina, provincia di Cosenza, battezzatosi Inschemical ha dato alle stampe il suo primo lavoro omonimo.

Come ha dichiarato la stessa band, formata dai talentuosi Enea Bruno, Vincenzo Mastrelia e Giovanni Benvenuto, il nome “ è il risultato di tre parole: Insano-Schema-Calabria. Insano è tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che vediamo; lo Schema è il risultato dell’insieme delle idee musicali che ci accomunano; la Calabria è la nostra regione di appartenenza. Una terra bella, amara e dolce che amiamo e detestiamo”.

Credo di aver detto abbastanza e quindi lascerò che a parlare sia la loro musica:

 

Affine al mio tempo: un trascinante giro di basso è la base sulla quale si sviluppa il tappeto sonoro delle chitarre e della batteria, con vaghi richiami al sound di Jimi Hendrix mischiati ai primi Subsonica, per poi lasciare spazio al testo.

Il cantato, sofferente e graffiante, parla del tempo che scorre impietoso sulle nostre vite. La forza dell'individuo sta nel cercare dentro ogni giorno la risposta che lascia il segno senza dunque arrendersi.

La spirale senza fine: giochi di chorus e riverbero, più tranquilli e moderati, caratterizzano i primi secondi, ma l'elettricità nascosta è fin troppo evidente e scoppia come una bomba.

La metafora “bomba” non è usata a caso o segno di un gergo giovanile perché è uno dei simboli più tristemente riconoscibili dei conflitti.

In pieno stile Punkreas, la band affonda la sua accusa nei confronti del sistema, di chi ci guadagna sul sangue degli altri e di tutta la generale follia di un'umanità che non ha mai imparato la lezione. Si spera che un giorno possa imparare.

Un nuovo inizio: vi dico subito che potete trovare il video di questo fantastico brano su YouTube che è anche il primo singolo estratto dall'album.

Attraverso sofferenza, metafore e poesia il brano affronta la delicata tematica dei padri single che faticano, se non addirittura impossibilitati, a prendersi cura degli amati figli.

Toccante come poche voglio porre l'accento sul fantastico lavoro di slide verso la fine del brano che conferisce ad esso quel tocco poetico in più degno delle migliori rock ballads. Ascoltatela a tutto volume e riflettete.

Allegoria di un giorno: la batteria scandisce i pensieri che oscurano il cielo e che annebbiano la nostra mente divorata da rabbia e conformismo, ma chi l'ha detto che dobbiamo assecondare la sbandata? Non sarebbe meglio trasformare il tutto con la giusta “alchimia” e “follia” aiutati dall'attitudine rock degli Inschemical?

Buio: ritorna quasi di prepotenza il basso, non so perché ma mi ha ricordato vagamente Schism dei Tool, che scivola in un corridoio sonoro distorto ed etereo dove giace la nostra umanità. Arrendersi? Giammai! Piuttosto ergersi in piedi ed affrontare a viso aperto tutte le difficoltà e le paure che la vita non ci fa mai mancare.

La favola sbagliata: altra stilettata che colpisce allo stomaco con precisione chirurgica! Il traumatico racconto in prima persona di una vittima di pedofilia il cui ricordo è rimasto inciso indelebilmente nel cervello e nel ricordo. Non ricordo la morale e neanche un lieto fine”.

Controinformazione: le ritmiche si fanno più funky, ma si sente comunque tutta la rabbia e la distorsione, per un brano dedicato alla memoria di Peppino Impastato (1948 – 1978) ucciso a Cinisi dalla mafia.

Non esistono solo i Modena City Ramblers per ricordare la memoria di chi sognava cento passi di sincera libertà. Ascoltate attentamente il tappeto sonoro che si srotola sotto le note della tastiera.

La ricerca: quest'ultimo brano si discosta un po' dalle sonorità presentate fino ad ora, ma non cala certo il livello d'intensità poetica del testo. È lungo e difficoltoso il cammino per la felicità personale, ma va compiuto!

 

In conclusione, che dire di questo disco? Questo album d'esordio è davvero completo e mostra tutte le sfaccettature di una band che ha moltissimo da dire. Una perla che dovete assolutamente scoprire!

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Tool, Subsonica, Jimi Hendrix, Modena City Ramblers, Punkreas, Vanni Versini
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