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Larry John McNally: il chitarrista di Harry Waters si racconta ad Onda Musicale

Il nome di Larry John McNally, molto probabilmente, potrebbe non dire molto ai più che invece conoscono meglio nomi come Eagles, Don Henley, Bonnie Raitt, Rod Stewart, Joe Cocker e così via.

Artisti che hanno cantato e coverizzato le canzoni scritte dal musicista e cantautore americano che sarà a Trento il 29 settembre in occasione della settima edizione del Pink Floyd Day. Ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda.

Oltre ai nomi già elencati, ai quali è doverso aggiungere anche Staple Singers ed Aaron Neville, il nome di McNally è legato anche a quello di Harry Waters, figlio dell’ex Pink Floyd Roger Waters, con il quale ha fondato il duo “McNally – Waters.

Chitarrista, autore e compositore, come ti definiresti in poche parole?

“Scrivere canzoni è la cosa più importante per me. Naturalmente  – spiega il chitarrista americano – il mio obiettivo principale come cantautore è quello di scrivere canzoni che sono divertenti, per me, da cantare e suonare con la chitarra visto che amo allo stesso modo cantare e suonare.”

Quando e come hai cominciato ad appassionarti alla musica ed alla chitarra?

“Ho cominciato a suonare in gruppi rock all’età di 12 anni, ma non ho scritto canzoni finché non ne ho compiuti 18. La mia musica iniziale era un rock ‘n’ roll piuttosto semplice e grezzo – prosegue McNally – ma poi mi sono interessato al jazz ed alla musica più complessa così come a poesia e testi più sofisticati.”

Chi sono le tue band, i tuoi artisti ed i tuoi generi dai quali hai tratto ispirazione?

“Le mie tre influenze più grandi sono state Mose Allison, Allen Toussaint e Jackson Browne. Mose, per la sua eleganza ed il suo mix unico di stily jazz, country e blues. Touissant per il suo rhythm and blues funky di New Orleans e per il suo modo di scrivere canzoni così differente dalle scuole di Los Angeles e New York. Infine, ho amato le profonde esplorazioni testuali e psicologiche di Jackson Browne.”

Come si compone il tuo set up in studio e sul palco? Quali sono le tue chitarre ed i tuoi amplificatori preferiti?

“Per il duo McNally Waters uso una Telecaster ed un amplificatore Fender Deluxe Reverb per quel pulito in stile Memphis come Steve Cropper (The Blues Brothers) e a volte anche un dobro della Taylor con un pickup magnetico. L’ho accordato in maniera standard come la chitarra e non con una delle accordature aperte che utilizzano la maggior parte dei suonatori di dobro. Ho una grande collezione di chitarre ed amplificatori giapponesi della Teisco degli anni ’60 che amo per la loro personalità unica. In più ho anche delle Gibson acustiche (specialmente il mio modello Nick Lucas), una Guild degli anni ’70 a dodici corde, una Fender Stratocaster e così via!”

Le tue canzoni sono state coverizzate da grandi artisti come Eagles, Don Henley, Bonnie Raitt, Rod Stewart, Joe Cocker, Staple Singers ed Aaron Neville. Come ti senti a riguardo?

“Immagina che onore sia per me sentire questi artisti leggendari cantare le mie canzoni! Allen Toussaint è stato il mio modello di riferimento. Ha cantato le sue canzoni – racconta il chitarrista – che poi sono state registrate da molti grandi cantanti, come Bonnie Raitt che ha registrato due delle mie canzoni. È molto divertente per me e che ricca eredità. Le mie canzoni vanno per la loro strada senza di me ora, ma saranno sempre mie come i miei figli.”

Quando, e come, hai conosciuto Harry Waters e com’è lavorare con lui?

“Ho incontrato Harry (Leggi l’intervista a Harry Watersad una festa a Los Angeles di fronte a casa mia, doveva essere circa il dicembre del 2014, ed erano tutti musicisti. Sembrava disinvolto ed abbiamo deciso di provare a scrivere alcune canzoni assieme. Il nostro è un rapporto molto calmo e tranquillo. Entrambi amiamo la musica, ci sediamo e suoniamo i nostri strumenti e, con un minimo di conversazione necessaria, la musica viene fuori. È una cosa più grande di entrambi credo.”

A settembre ti vedremo a Trento per il Pink Floyd Day 2018. Quali sono le tue aspettative riguardo a questo evento?

“Sono molto entusiasta di partecipare a questo evento e all’idea di ascoltare la musica dei Pink Floyd suonata dai Wit Matrix e di fare nuove amicizie e anche di mangiare il cibo italiano – conclude McNally.”

Che cosa significa per te la musica dei Pink Floyd?

“Non ho mai avuto un album dei Pink Floyd, li sto scoprendo ora, e “Shine On You Crazy Diamond” è il mio pezzo preferito. Wow, erano grandiosi!”

— Onda Musicale

Tags: Joe Cocker, Shine on you crazy diamond, Roger Waters, Rod Stewart, Pink Floyd Day, Jackson Browne, The Blues Brothers, Harry Waters, Pink Floyd
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