Recensioni e Interviste

Silvia Mezzanotte: molto più che l’ex cantante dei Matia Bazar

Silvia Mezzanotte nasce a Bologna il 22 aprile del 1967. Appassionata di musica e canto fin da bambina, fa il suo esordio al Festival di Sanremo, nella categoria Giovani, con il brano “Sarai grande” nel 1990.

Si classifica quarta, ma ottiene un discreto riscontro da parte del pubblico. Durante gli anni ’90 ha la fortuna di collaborare con grandissimi nomi della musica italiana come Laura Pausini, Francesco De Gregori e Mia Martini. La svolta della sua carriera arriva però quando, nel 1999, Giancarlo Golzi dei Matia Bazar le chiede di entrare nel gruppo per sostituire Laura Valente.

Con la storica band genovese, partecipa altre tre volte al Festival di Sanremo, stavolta tra i Big: la prima con “Brivido caldo” nel 2000, la seconda con “Questa nostra grande storia d’amore” nel 2001 e la terza con “Messaggio d’amore” nel 2002. Proprio con quest’ultimo brano, i Matia Bazar per la seconda volta riescono a vincere il festival, a distanza di 24 anni dalla prima, quando alla voce c’era ancora Antonella Ruggiero. (leggi l’intervista)

L’abbiamo contattata e le abbiamo rivolto alcune domande.

Inizi a cantare giovanissima e ti metti in evidenza al Festival di Sanremo nel 1990, quando partecipi nella categoria giovani. Cosa ricordi di quell’esperienza?

“Quel Sanremo, fra il resto, non si svolgeva al Teatro Ariston ma al Palafiori: Aragozzini decise di portare degli ospiti stranieri con gli artisti in gara. Io gareggiavo fra le nuove proposte e quindi la cosa non mi riguardava, però ricordo che ho calcato il palco subito dopo Ray Charles. E’ stato davvero molto emozionante. Ho vissuto quell’esperienza con molta spensieratezza – ci racconta con emozione Silvia – ma con la consapevolezza di quello che stavo facendo. Quell’esperienza mi è servita per capire che volevo stare in quel mondo, anche se non sapevo ancora bene come fare. E’ stato da quel momento che ho avuto modo di lavorare con grandi artisti e di fare tour, come corista, a livello internazionale. Ho fatto pianobar, concorsi vari, insomma circa 10 anni di gavetta che mi sono serviti molto.”

 

In seguito collabori con Laura Pausini, Mia Martini, Francesco De Gregori e altri. Qual’è il segreto del suo successo e quanto hai dedicato allo studio della musica per arrivare al tuo livello?

“Sinceramente sono convinta che tutto il lavoro che ho fatto mi sta ripagando nel modo giusto e se ho raggiunto degli obiettivi prestigiosi è perché ci ho dedicato molto. Principalmente – prosegue la donna – da un punto di vista tecnico perché la voce va educata. Infatti, penso che solo il talento non può (quasi mai almeno) portare a dei risultati sorprendenti e quindi il talento va perfezionato. La voce (le corde vocali) va “allenata” come molte altre parti del nostro corpo. Inoltre, da bambina ero molto timida e mi sentivo insicura. La voce e il mondo del canto mi hanno aiutato (e lo fanno tuttora) a rimanere con i piedi per terra ma ad avere la consapevolezza che sto facendo nel modo migliore quello che mi piace. Anche le numerose manifestazioni di stima e di affetto da parte della gente mi rafforza e mi gratifica molto.”

 

Quando hai capito che la musica avrebbe svolto molto importante nella tua vita?

“Già a cinque anni volevo fare la cantante e la mia famiglia mi ha incoraggiato subito. Certo ancora non sapevo bene cosa sarebbe stato però ero determinata a diventare una cantante. Mi ha aiutato molto anche nascere in una città magnifica come Bologna in cui capita spesso che un giovane studi e vada anche a scuola di musica o che suoni in una band.”

 

Quali artisti o band ti hanno maggiormente ispirato nel tuo percorso di crescita professionale?

“Ascoltavo Lucio Dalla, Caudio Baglioni, New Trolls ma ricordo che ero “rapita” dalle grandi voci femminili, italiane ma non solo. Adoravo Mina e Ornella Vanoni ma ero incantata da Ella Fitzgerald e l’ho ascoltata moltissimo.”

 

Nel 1999 entri nei Matia Bazar, in sostituzione di Laura Valente che aveva a sua volta sostituito Antonella Ruggiero dieci anni prima. Cosa ricordi di quel periodo che ha rappresentato uno dei punti più alti della tua carriera e che è culminato con la vittoria a Sanremo nel 2002 con il bellissimo brano “Messaggio d’amore”?

“Indubbiamente lo ricordo come uno dei periodi più belli e intensi della mia vita. Entrare nei Matia Bazar ha significato davvero molto anche se sapevo di avere addosso un carico enorme. Ero la terza voce femminile della band e sostituire Antonella Ruggiero, che è una donna che adoro, rappresentava una bella sfida per me e per la gente. Sono entrata nei Matia “in punta di piedi” con l’intenzione di proporre una rievocazione dei brani storici della band con una vocalità ed uno stile miei. Inoltre – racconta Silvia Mezzanotte – dopo il mio ingresso gli autori hanno scritto delle canzoni “su misura” per me, in modo da fare risaltare le mie caratteristiche senza abbandonare la grande eleganza e lo stile dei Matia Bazar. Questo mi ha permesso di entrare un po’ alla volta nei cuori della gente e di restarci con grande piacere mio, naturalmente. Anche dal punto di vista umano quell’esperienza ha significato molto per me, specialmente una meravigliosa e sincera amicizia con Giancarlo Golzi che si è protratta fino alla sua morte.” (leggi l’articolo)

 

Uscita dai Matia Bazar definitivamente nel 2015, ti sei dedicata alla tua carriera solista (fra prima e dopo) realizzando due dischi. Più un terzo in uscita in questi giorni e anticipato dal singolo omonimo “Aspetta un Attimo”. Che cosa puoi dirci di questo tuo nuovo disco e quanto c’è di te in esso?

“Anche se io non sono l’autrice c’è tutto di mio in questo disco. Non c’è una sola nota o una sola parola lasciate al caso. “Aspetta un Attimo” è composto da 11 canzoni scritte da autori internazionali fra i quali Dionne Warwick con il quale stiamo lavorando ad un progetto che vedrà la luce l’anno prossimo. “Aspetta un Attimo” è un invito a fermarsi e riflettere. Appena uscita dai Matia Bazar per un certo periodo mi sono sentita frastornata e un pò confusa. Ero spinta a creare della musica un po’ troppo commerciale e quindi mi sono detta “Aspetta un Attimo” e ho cambiato direzione concentrando i miei sforzi verso quello che io volevo dire e trasmettere. Mi piace l’idea di ribadire il concetto che, spesso, non ci ricordiamo chi siamo, da dover veniamo e, soprattutto, dove vogliamo andare. Queste sono delle domande fondamentali che io mi faccio spesso. “Aspetta un Attimo” è una frase che spesso diciamo agli altri ma che io vorrei che rovolgessimo a noi stessi.”

 

Nella tua carriera ti sei dedicata anche alla didattica e al teatro, dove hai interpretato Giuni Russo e Mia Martini. Che cosa rappresentano per te queste due icone della musica italiana?

“Sono due artiste che amo moltissimo e mi piace, negli spettacoli, raccontare anche la loro componente umana che spesso non viene trattata. Per quanto riguarda Giuni il brano che eseguo e che, secondo me, la rappresenta molto bene, parla della spiritualità e del suo rapporto con Dio e di come abbia affrontato la sua malattia con coraggio fino alla fine. Per Mimì (Mia Martini) la canzone “Col tempo imparerò” rappresenta, in un certo senso, il pregiudizio che l’ha accompagnata. Quando canto questa canzone, pubblicata postuma, è una sorta di omaggio che io le faccio per dedicarle quel tempo che lei non ha avuto.”

 

 

— Onda Musicale

Tags: Ornella Vanoni, Ella Fitzgerald, Intervista, Festival di Sanremo, Dionne Warwick, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, New Trolls, Matia Bazar, Mina, Antonella Ruggiero, Teatro Ariston, Silvia Mezzanotte, Laura Pausini, Giancarlo Golzi, Ray Charles, Giuni Russo, Mia Martini
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