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Diego Esposito: il nuovo disco “Biciclette Rubate” è un viaggio fra il vintage ed il moderno

Il nuovo disco di Diego Esposito evidenzia, sin dal primo ascolto, una voglia di "aggiungere qualcosa" al suo stile già piuttosto interessante apprezzato nel precedente lavoro "E' più comodo se dormi da me". (leggi la nostra recensione)

Nel nuovo disco Diego Esposito si sforza (e a tratti ci riesce) di sottolineare la sua impostazione "cantautorale" e lo fa con un lavoro fatto di ricerca di sonorità e di timbrica vocale caratterizzanti, senza tuttavia dimenticare le sue origini dai tratti nostalgici e dai colori vintage.

La title track è un inno all'amore che germoglia e che porta con se quella sensazione che non ti importa nulla del resto perchè sei "su una nuvoletta" e vivi il tuo amore con spensieratezza. A nostro avviso è il brano più significativo dell'intero disco che si mette in evidenza per la ricerca di sonorità alternative e lascia l'ascoltatore quasi sospeso fra le note del brano.

Apprezzabili, a nostro giudizio, anche "La casa di Margò" che rappresenta il punto più alto della componente nostalgica del cantautore toscano e "Solo quando sei ubriaca" con un'intro quasi psichedelica che prosegue con la chitarra in sottofondo a fare da "sfondo" alle parole del testo.

Nel complesso abbiamo ascoltato un disco interessante in cui traspare la voglia di migliorare di un cantautore che, con le sue caratteristiche già ben delineate, prosegue il buon lavoro finora fatto.

 

 

 

 

— Onda Musicale

Tags: Diego Esposito
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