Recensioni e Interviste

Una violinista da sogno: intervista a Giulia Larghi

Arrivare all’interno della splendida sala teatrale Estense di Ferrara, luogo antico del 1400, impreziosito da una storia a dir poco affascinante e suggestiva, ed incrociare quasi subito una bellissima violinista, con un meraviglioso taglio di capelli a caschetto (il mio preferito), è stata una di quelle coincidenze che non poteva che scatenare in me, una di quelle “crisi” di romanticismo acuto che da sempre caratterizzano la mia fragile personalità.

Quanto avrei voluto annoiarla, con la storia della mia vita da musicista, amante in primis di Bach (come lei), con i miei racconti da studioso maniacale di biografie di artisti celebri da Chopin a Rachmaninov, da Jim Morrison a John Lennon, oppure descrivendole le centinaia di frasi d’amore scritte dagli artisti per le persone da loro amate.

Avrei perfino voluto leggerle, nel silenzio di quel teatro vuoto, le meravigliose lettere di Chopin indirizzate all’amico Tito, oppure la poesia d’amore scritta da Johnny Cash e dedicata alla moglie, raccontarle di quella volta in cui entrai nel palazzo dove morì Jim Morrison a Parigi e tante altre cose. Ma mi trattenni. Forse in un’altra vita pensai, e così tornai con i piedi per terra, a svolgere il mio amato lavoro di fedele redattore del giornale Onda Musicale.

Ma chi è Giulia Larghi?

Giulia Larghi è una violinista che si è diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Como e che collabora nell’ambito della musica classica con un’infinità di orchestre in Italia e all’estero. È nota nell’ambiente musicale professionale per la sua versatilità artistica che le permette di spaziare tra uno stile musicale e l’altro con particolare facilità e rara naturalezza.

È una musicista turnista che si presta quindi a varie collaborazioni nei concerti live e nelle sessioni di registrazioni per accompagnare i famosi artisti di ogni genere musicale. È anche un’insegnante di violino, una giovane compositrice, ed una persona dotata di una raffinata presenza scenica.

Giulia è semplice come persona, sembra quasi camminare in punta di piedi sopra un mondo che non ha ancora compreso del tutto, è molto gentile ed ha risposto a tutte le mie domande, quelle che compongono questa mia intervista dedicata a lei.

 

Musicista, violinista, artista, turnista, compositrice, come si definisce Giulia Larghi?

“Il violino è sicuramente lo strumento che mi caratterizza, mi definirei una violinista eclettica, nel senso che presto il mio strumento e la mia musica, a varie situazioni musicali, diversi generi, diversi tipi di formazioni. Diciamo – ci racconta Giulia Larghi – che mi invento come violinista ogni volta, e soprattutto a seconda della situazione musicale nella quale mi trovo”.

 

Nella tua carriera hai collaborato con molti artisti, ci vuoi ricordare qualcuno?

Ultimamente sono stata in sala di registrazione con la band di Marco Ferradini, e ho suonato alcune parti di violino nel suo ultimo album. Sempre con lui, ho partecipato ad alcuni live, insieme a sua figlia Marta ed al suo gruppo. Spero di continuare perché sono tutti veramente bravi. Per il resto, essendo della zona di Como, ho collaborato con alcuni cantautori della mia zona, per cui Como e Milano. Ho partecipato spesso a serate musicali a tema – continua Giulia Larghi – e ho avuto l’occasione di suonare anche con Flaco Biondini (famoso chitarrista di Francesco Guccini n.d.r), in una rassegna a Cantù dedicata all’Argentina. È stato molto emozionante, abbiamo suonato insieme “Il vecchio e il bambino” di Francesco Guccini. Recentemente ho anche fatto parte dell’orchestra che ha accompagnato in concerto MIchael Bublè al Forum di Assago. Io suono volentieri qualsiasi stile musicale dal jazz allo swing, dal rock alla musica italiana”.

 

Quando hai iniziato a suonare?

“Ho iniziato a suonare il violino all’età di 4 anni. Mia madre aveva un’amica che aveva aperto una scuola di musica, per cercare di avvicinare i bambini piccoli allo studio della musica, in modo ludico, diciamo così. Mi sono appassionata molto e così a vent’anni mi sono iscritta al Conservatorio, dove mi sono diplomata. Amo molto la musica classica – prosegue la violinista – in particolare Bach, ma il mio carattere mi ha sempre portata ad ascoltare e suonare anche altri generi musicali. Ovviamente il fatto di essere stata introdotta allo studio della musica dai miei genitori, per me è stato fondamentale. Ancora oggi, mia madre, mi supporta e mi sostiene in quello che faccio. All’inizio era un po’ perplessa, ma adesso è contenta, perché sono riuscita a farlo diventare un lavoro, anche se dalle mille sfaccettature”. 

 

Cosa rappresenta per te la musica?

“La musica rappresenta il mio quotidiano. È ciò che è più presente nella mia vita di tutti i giorni. Insegno violino in alcune scuole di musica, studio e suono. Non passa un giorno senza che io abbia a che fare con la musica”.

 

Che progetti hai per il futuro?

“Come ti ho già raccontato, mi piace prestarmi a tanti progetti diversi, mi piace anche trovarmi in situazioni nelle quali ho a che fare con colleghi sconosciuti. Ho in mente anche di fare ascoltare a qualcuno i miei spunti musicali, anche per avere un parere, perché non sono mai soddisfatta del livello delle mie creazioni musicali, forse perché sono ancora molto giovane”.

 

  Carlo Zannetti – Onda Musicale

— Onda Musicale

Tags: Intervista, Marco Ferradini, Carlo Zannetti, John Lennon, Francesco Guccini, Jim Morrison, Chopin
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