Recensioni e Interviste

Giordano Sangiorgi: intervista con il padre del MEI

Il mondo delle etichette indipendenti (MEI)  è una realtà piuttosto consolidata nel panorama musicale italiano e rappresenta, realmente, un'opportunità per moltissimi giovani che vorrebbere produrre la loro musica.

Per crecare di spiegare al meglio questo concetto abbiamo contattato Giordano Sangiorgi, autentica anima e cuore pulsante del MEI,  meeting delle etichette indipendeti.

 

Chi è Giordano Sangiorgi in poche parole?

"Un operatore culturale che nella sua attività professionale ha scelto  di valorizzare la nuova scena culturale musicale indipendente italiana."

Cos’è il MEI per te?

"Il MEI è il “figlio professionale” che non ti saresti mai aspettato, ma che hai fatto nascere con gioia e visto crescere e svilupparsi  fino all’eta’ da maggiorenne con successo grazie alla cure e alla passione, ricambiate, che gli hai dedicato dandogli piena autonomia."

È cambiato il tuo approccio con il MEI in tutti questi anni di attività o è rimasto lo stesso?

"In vent’anni cambia senza dubbio anche perchè intorno è cambiato tutto. Ma resta lo stupore di ascoltare ogni anno cose nuove che ti fanno capire che vale la pena di fare questo lavoro."

La tua opinione sull’attuale stato del mercato discografico italiano?

"Il CD e’ morto fisicamente, oramai siamo di fronte a un mercato residuale. Cresce l’on line ma con il piccolo problema che gran parte degli utili qui , invece che sul cd e vinile fisico, vanno alle grandi piattaforme multinazionali globalizzate on line. Va invertita questa tendenza, che vede comunque gli indipendenti valere oltre il 25% del mercato."

Quale è il futuro della musica indipendente italiana?

"Ce lo dirà, spero, il forum sul giornalismo musicale che per due giorni terra’ banco al #Nuovo Mei 2016 sabato 24 e domenica 25 settembre cerando di capire anche dove finirà il futuro dell’informazione musicale. Credo che lo snodo sarà tutto on line con le nuove generazioni digitali under 20."

Sei in questo campo da tanti anni. C’è un episodio particolarmente significativo per te?

"Sono tantissimi. Difficile raccontarli tutti. Ma sicuramente quando nella piccola Faenza dei primi MEI arrivarono spontaneamente a partecipare artisti del calibro di Daniele Silvestri, il primo a venire dal mondo pop con la sua piccola etichetta discografia indipendente al MEI dei primi anni – e festeggeremo al Mei questo momento con il concerto dei 20 anni del Mei sabato 24 settembre a ingresso gratuito in Piazza del Popolo, Franco Battiato e il Ministro per i Beni Culturali Giovanna Melandri mi resi conto che forse stavamo realizzando un pezzo di storia della nuova musica del nostro paese."

Un consiglio da dare ad un giovane musicista alla ricerca di un’etichetta?

"Passione, umiltà, competenza, aggiornamento continuo sia come artista che come professionista del settore. Conoscere tutta la filiera creativa. Andare a confrontarsi  su tutti i palchi possibili e immaginabili e trarne le dovute conseguenze. Mettere poco on line e con quel poco portare più gente ai live. Poi auto prodursi un primo lavoro di pochissimi pezzi e spingerli con una crew di amici  con ogni mezzo (social, live, vinile, etc.) e poi se accade qualcosa e si muove qualcosa, solo allora, cercare un’etichetta, ancora oggi indispensabile come agenzia a 360 gradi che supporta un’artista. Bussare alle porte di quelli che in modo attivo stanno facendo la nuova scena musicale italiana indipendente ed emergente. Se hai qualità, qualcuno, seppur con pochissimi soldi, vista la scarsità di risorse e spazi ogni per la nuova musica, vedrai ti capirà."

 

Stefano Leto – Onda Musicale

— Onda Musicale

Tags: MEI, Giordano Sangiorgi
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