Recensioni e Interviste

A lezione di hip hop. Il mondo visto da Gloria Favero

Il mondo della musica è un luogo che hai nel cuore fino da bambino, o che ti assorbe quando cresci: in ogni caso, quando ne vieni a contatto non puoi più fare finta di niente.

Gloria Favero è una insegnante di Hip Hop: partita dalla scuola di Trento, ha partecipato allo sviluppo sul suo territorio della Scuola in cui insegna, il Flava. Anche lei, come altri, ha il sogno di sfondare in questo mondo come danzatrice di hip hop. Questo articolo è dedicato a chi è appassionato di questo genere e per chi vuole entrare in questo mondo.

 

Ciao Gloria. Quando abbiamo parlato la prima volta del tuo lavoro ti brillavano gli occhi. Era fantastico sentirti parlare di hip hop. Come sei entrata in contatto con questo mondo?

"Personalmente mi ritengo molto fortunata. Ho scoperto questa mia passione fin da piccola. Ricordo che all'epoca, soprattutto durante il periodo natalizio, alla televisione trasmettevano dei balletti di danza classica, dove appunto le ballerine volteggiavano e danzavano leggere in questi enormi e bellissimi teatri. Io rimanevo incollata e affascinata nel vedere così tanta leggerezza e arte: ricordo che provavo ad imitarle nel salotto di casa mia e mi immaginavo anche io in uno di quei teatri, vestita ditulle a danzare sulle punte… Fu così che i miei genitori decisero di iscrivermi a Danza. A 15 anni, cosi, quasi per "gioco" o forse per curiosità, mi iscrissi ad un corso di hip hop. Da lì non ho mai smesso di studiare e di allenarmi."

Musica da strada, danza urbana, Mc battle, rap, writing, DJing, breakdance. L’hip hop è un movimento culturale eclettico, ma che parte dal basso e irrompe nella cultura pop afroamericana e latina, per poi diventare uno dei principali fenomeni culturali americani e creare nuovi generi. Se ne hai uno in particolare, qual è il tuo stile preferito?

"L’hip hop è un modo che ha radici culturali recenti, ma comunque profonde e che comprende diversi stili: dal Popping al Lockin’, dall'House all’Hype… Io seguo il Waackin’ e la Dancehall, sono due generi diversi fra loro ma che sento miei. Il Waackin’ è uno stile nato negli anni '70 a Los Angeles, nei night club e nelle discoteche gay come danza volta ad imitare le movenze di attrici e artiste femminili. La Dancehall invece è uno stile che si sviluppò nel periodo di colonizzazione britannico e infatti le sue radici sono da ricercare nell'epoca della schiavitù. Del Waackin’ amo l’eleganza e la velocita con cui vengono eseguite le figure che per la maggior parte sono effettuate con le braccia, mentre della Dancehall adoro il ritmo, il fatto che mentre suonano pezzi Dancehall o Afro si crei quasi un legame inscindibile tra me, la musica e la terra. Durante le lezioni che tengo cerco sempre di trasmettere il concetto base di questa danza. Bisogna pensare al fatto che la ballavano gli schiavi nel periodo in cui venivano sfruttati, e che in una sorta di “ribellione pacifica” e segno di aggregazione e fratellanza, trovarono questo modo per identificarsi gli uni con gli altri e per trovare forse un modo per sorridere. Ecco, penso che questa danza, faccia sorridere il cuore e l’anima…. Seppur sia nata in condizioni veramente controverse."

Tu sei veneta di origine, ma ti ho conosciuto sul treno da Trento. Che ci facevi a Trento?

"A Trento stavo frequentando un’Accademia, la Flava Hip Hop School, che forma ballerini professionisti di Hip Hop. Quest'anno ho avuto l'opportunità di collaborare con loro e di creare così una sede anche in Veneto, dove vivo. Difatti l’Accademia Flava ancora non aveva una sede in Veneto e quindi l’unico modo per potervi partecipare era appunto quello di spostarmi in Trentino. La preparazione è durata 32 ore comprensive di parte sia pratica che teorica e di un esame finale visibile su YouTube. Quest’anno l’Accademia mi ha dato la possibilità di poter collaborare con loro creando così una Sede di rappresentanza anche qui nella mia Regione; sono molto felice di ciò, in quanto è una scuola professionale che collabora con artisti di alto livello e che permette ai giovani talentuosi di avere un riconoscimento scritto e una certificazione nel mondo dell’hip hop. Attualmente gli iscritti sono alcuni ragazzi dei miei in primis e poi tutti quelli che come me hanno l’obiettivo di insegnare questa disciplina."

Pensi di andare all’estero?

"L'idea di spostarmi all'estero è un pensiero che ho da molto tempo, ma penso che ancora forse non sia arrivato il momento. Probabilmente in futuro arriverà. Perché la danza ripaga sempre la costanza, l'impegno e la passione… quindi per ora me non mi lamento del fatto che sono ancora in Italia, anche se qui il mondo della danza è ancora un mondo poco supportato."

Come vedi il panorama hip hop italiano?

"In Italia purtroppo chi vuole intraprendere la carriera dell'insegnante di danza è abbastanza svantaggiato, per quelli che sono i contratti di lavoro proposti, che spesso sono contratti di rimborso spese e nulla più. Tuttavia pero è anche un mondo in cui le persone creano collaborazioni e ti dà modo di incontrare chi magari come te, ha il tuo stesso obiettivo o le stesse idee ed è così che magari si può pensare di creare una scuola propria; vige insomma la regola de “l’unione fa la forza” che si rispecchia benissimo anche in quelle che sono le Crew. La complicità che si forma all’interno dei gruppi di danza è molto alta e istintiva, a tal punto che a volte si prova lo stesso affetto che si ha per la propria famiglia."

Hai qualcosa da suggerire a chi sta leggendo l'articolo e vuole intraprendere il tuo percorso?

"Quella della danza è una strada ripida, a volte piena di ostacoli e di sacrifici. Bisogna essere disposti a regalarle ogni giorno un po’ di tempo: tuttavia quello che ti regala in cambio non ha prezzo. Io dico sempre che è una medicina, perché ha la capacità di liberare la mente e di far stare bene. Non smetterò mai di ballare, finché la danza mi regalerà tutte queste emozioni così complesse da descrivere. C’è una frase di Nietzsche che mi piace molto, che recita: "Bisogna avere un caos interiore per generare una stella danzante". Credo sia proprio cosi, credo che l’arte appartenga ai puri di cuore e alle anime dannate. Non mollate mai, questo è il mio consiglio… Non smettete mai di studiare, non toglievi mai la possibilità di essere davvero felici."

 

Michele Venuti – Onda Musicale

— Onda Musicale

Tags: Hip-Hop, Rap, Michele Venuti
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