Recensioni e Interviste

Judith Owen: “Amo l’Italia e ci vengo sin quando ero bambina”

Judith Owen è una cantautrice gallese, ed è considerata da molti una delle voci emergenti, paragonata anche a personaggi come Joni Mitchell e Carole King.

Cresciuta a Londra, si è trasferita successivamente con il marito Harry Shearer negli Stati Uniti, dove vive tuttora a New Orleans, ella Lousisiana.Poliedrica e amata dalla critica musicale, Judith Owen sarà in Italia, ad ottobre per sei imperdibili appuntamenti.

Noi l’abbiamo contattata e le abbiamo rivolto alcune domande.

Quando hai iniziato a cantare?

“Ho iniziato quando avevo solo 4 anni – ci racconta Judith – imitando mia sorella maggiore mentre si esercitava studiando Debussy. Ho iniziato anche a suonare il piano “a orecchio” e mi piaceva molto. Altre volte copiavo la voce di mio padre mentre si esercitava a cantare delle Opere liriche. Infatti, lui era un cantante lirico al Covent Garden. In poco tempo ho iniziato, quasi per gioco, a scrivere piccole canzoni per pianoforte e, quando avevo 15 anni e mia madre morì, iniziai a scrivere seriamente. Posso dire che ho iniziato da allora e nulla è più bello che cantare. Inoltre, io sono fortunata ad avere questa voce.”

Quali sono gli artisti ai quali ti sei ispirata?

“Sono cresciuta ascoltando musica classica, opera e jazz – ci spiega la cantautrice – ma non sono mancati i Beatles, Elton John, Kate Bush e i Cori gallesi. A questi grandi artisti vanno aggiunti Stevie Wonder, Aretha Franklin, Frank Sinatra, James Taylor, Karole King e Joni Mitchell. Il mio ultimo disco “Ebb & Flower” è stato una lettera d’amore a Laurel Canyon & the 1970s, che ha avuto una grande influenza su di me. L’ultimo disco che uscito nel 2016 e che si intitola “Somebody’s Child” è la perfetta fusione fra la mia influenza britannica e quella americana, realizzata nella mia casa di New Orleans e di Londra.”

In questi giorni sei in tournèe in Europa e potremo ammirarti inj alcune date italiane. E’ la prima volta che vieni in Italia?

“Vengo in Italia ogni anno fin da quando ero bambina – prosegue Judith – e posso dirti che è sicuramente uno dei miei luoghi preferiti. Ricordo che ho assistito tante volte al Palio di Siena che è uno spettacolo meraviglioso per un’appassionata di storia come me. Inoltre, in Italia si mangia davvero bene e io adoro il cibo italiano. Ho suonato a Brescia e Firenze lo scorso anno e l’incredibile risposta del pubblico mi ha spinto a ritornare anche quest’anno.”

C’è un brano del tuo nuovo album che significa qualcosa di particolare per te?

“C’è una canzone che si intitola “No More Goodbyes” ed è la più importante dell’intero disco – prosegue la donna – perchè l’ho scritta per mio padre quando era ammalato e stava per morire. La canzone tratta di un argomento con il quale tutti dobbiamo confrontarci, prima o poi, dire addio a persone che amiamo e lasciarle andare. Penso a mio padre ogni volta che canto e penso di riuscire a trasmettere queste mie emozioni al pubblico ai miei concerti e anche a chi ascolta i miei dischi. Per me si tratta di condividere queste mie esperienze con il pubblico.”

Insieme a te sul palco sarai accompagnata da musicisti straordinari, come Leland Sklar e Russel Kunkel. Cosa si prova a lavorare con loro?

“Per me è davvero meraviglioso cantare con questi fantastici musicisti, che ho ascoltato e amato sin da quando ero bambina. Inoltre sono diventati grandi amici per me e ci divertiamo moltissimo a stare insieme. Quando li guardo mentre suonano io provo una grande gratitudine. Con il loro esempio e con la loro grande professionalità mi insegnano ogni giorno qualcosa. Ricordo quando sono venuti in studio la prima volta e mi hanno detto “siamo qui per aiutarti e per fare splendere la tua musica e lo faremo nel miglior modo possibile.” Per me son state parole davvero belle e sagge.”

Quali progetti hai per il futuro?

“Dopo il tour Europeo e britannico farò un concerto natalizio a Londra quindi tornerò negli Stati Uniti con mio marito. E’ una parte importante della nostra pianificazione e un’occasione per raccogliere soldi da destinare in beneficenza ai senza tetto. In seguito, nel 2017, inizierò la parte americana del mio tour. Inoltre sto lavorando ad un musicale che mi entusiasma molto, ma non posso dirti molto di più, solo che si tratta di uno dei più grandi artisti del 20mo secolo.”

— Onda Musicale

Tags: Leland Sklar, New Orleans
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