Recensioni e Interviste

Deep Purple: recensione dell’EP “Time for Bedlam”

Piccola anteprima dell'imminente uscita, prevista il 7 aprile, del nuovo album dei Deep Purple, "Infinite", cui seguirà il Long Goodbye Tour, la preannunciata tournée con la quale il gruppo concluderà la sua, ormai cinquantennale, gloriosa carriera artistica.

"Time For Bedlam" è il titolo del EP che anticipa, in piccola parte, i contenuti dell'album. In realtà, l'unico brano che apparirà nel disco è proprio la titletrack, una traccia piuttosto in linea con le sonorità proposte nel precedente "Now what?!".

La voce di Gillan, è risaputo, non raggiunge più le vette di un tempo, infatti, i brani della recente produzione dei Purple sono pensati per tonalità più basse e questo "Time For Bedlam", ovviamente, non fa eccezione. Il brano si apre con la voce, filtrata, di Gillan, fatto piuttosto inusuale, anche se le sonorità rimandano molto al tipico sound del gruppo. Ottima prestazione di tutti i musicisti, in particolare l'avvicendarsi di chitarra e tastiere, da sempre marchio di fabbrica del gruppo. Don Airey, se mai ce ne fosse stato bisogno, dimostra di avere ampiamente superato la fase dell'ultimo arrivato.

La traccia successiva, "Paradise Bar", più semplice ed orecchiabile, è la vera chicca del EP, in quanto rimarrà inedita sull'album. Brano che si segnala per l'ottima prestazione tastieristica di Don Airey.

"Uncommon man" è la versione strumentale dell'omonimo brano, contenuto nell'album precedente, ben suonata, ma tutto sommato, non particolarmente interessante.

Discorso analogo per "Hip Boots", versione di prova, strumentale, della traccia la cui versione definitva apparirà su "Infinite".

(fonte: link)

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— Onda Musicale

Tags: Deep Purple
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