Soundtrack

Walk the Line: le luci e le ombre di Johnny Cash

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Prigione di Folsom (California) 1968, qui si apre la nostra storia. Fredde mura, guardie armate fino ai denti e prigionieri sono scossi da un coinvolgente country dei Tennesse Three, la band di Johnny Cash, ma lui non è ancora sul palco.

I prigionieri, e naturalmente i suoi musicisti, sono in attesa dell'uomo in nero per eccellenza, ma la mente di Cash (Joaquin Phoenix) non è tra quelle fredde mura. Questa è persa tra i ricordi mentre fissa una vecchia sega circolare.

Qui parte un lungo flashback che riporta il cantautore indietro nel tempo, più precisamente fino al 1944, quando abitava con la sua umile e numerosa famiglie a Dyess nell'Arkansas.

È sera e la a radio trasmette vecchie canzoni e Cash, all'epoca ancora bambino, è tutto intento ad ascoltarle mentre il fratello Jack studia per diventare predicatore ed il padre comincia ad innervosirsi per il troppo rumore.

Le giornate si dividono tra il duro lavoro nei campi di cotone e gli spensierati pomeriggi con l'adorato fratello Jack con cui Johnny si diverte a giocare e pescare. Purtroppo va ricordato che sono tempi duri, infatti c'era ancora la Seconda Guerra Mondiale, ed anche Jack doveva portare a casa qualche soldo in più tagliando la legna con una sega circolare, ma il fato sta già tessendo le sue trame.

Un giorno, mentre Cash sta tornando a casa dopo la pesca, viene caricato in macchina dal padre e portato davanti ad un letto d'ospedale dove, pallido e tremante, giace il moribondo fratello feritosi durante il lavoro.

È un evento traumatico che colpisce l'intera famiglia. Il padre arriva ad incolpare dell'accaduto il piccolo Johnny che rimarrà segnato a vita da questo tragico incidente.

Avanti veloce, siamo negli anni '50 e Cash si imbarca per la Germania dove presterà servizio militare come operatore radiofonico. È lì che decide di comprare una chitarra e cominciare a strimpellarla per esorcizzare i demoni ed i fantasmi del suo passato, ma non c'è solo la tristezza.

C'è spazio anche per l'amore grazie all'intensa corrispondenza con la graziosa Vivian che sposerà una volta tornato a casa. Cash e famiglia si trasferiscono dunque a Memphis ed il giovane uomo trova lavoro come venditore porta a porta con scarsi risultati, ma se il lavoro va male la musica rimane una preziosa consolazione.

Con il chitarrista Luther Perkins (Dan John Miller) ed il contrabbassista Marshall Grant (Larry Bagby) ha un piccolo gruppo che sembra non andare da nessuna parte, ma il fato è ancora in agguato. Deciso a tentare il tutto e per tutto Cash si presenta davanti alla porta del produttore di Elvis Presley (Tyler Hilton) che, non senza un iniziale fallimento, si convince grazie alla fantastica "Folsom Prison Blues" eseguita rigorosamente con pantaloni e camicia neri.

Dopo questa è la volta quindi di altri grandi successi, nella pellicola tutti reinterpretati dai vari attori, ai quali si accompagna la fama e tutto il lato oscuro che essa porta con sè come droga e tradimenti dettati dalla vita on the road con Elvis Presley, Roy Orbison (Johnatan Rice), Jerry Lee Lewis (Waylon Payne) e soprattutto l'incantevole June Carter (Reese Witherspoon).

Proprio lei diventerà la sua seconda moglie e sarà sempre presente nella sua turbolenta vitarimanendogli accanto anche nei momenti più bui dove Cash sarà sempre più dipendente dalle anfetamine ed altre droghe.

In sostanza il film narra, in maniera più o meno romanzata per renderlo più fruibile per il cinema, l'ascesa del Johnny Cash che tutti abbiamo conosciuto grazie alle sue canzonie collaborazioni, una su tutte quella con Bob Dylan più volte citato nella pellicola.

Ma passiamo alla colonna sonora. Ovviamente il film del 2005 di James Manigold utilizza molte canzoni, e rivisitazioni, del famoso cantautore americano come la già citata "Folsom Prison Blues", "Get Rhythm", "Cocaine Blues", "Walk the Line", "Cry! Cry! Cry!", "Home of the Blues", "Ring of Fire" (pezzo di June Carter reso celebre da Cash) oppure "It Ain't Me Babe", brano di Dylan cantato dalla coppia Cash – Carter (Phoenix – Witherspoon).

Il tutto è condito dai successi di Elvis, "That's All Right" e "Milk Cow Blues", Roy Orbison, "You're My Baby", e Waylon Jennings, "I'm a Long Way from Home". Da ricordare che quest'ultima canzone è cantata dal figlio di Waylon, il talentuoso Shooter Jennings. Non mancano inoltre altri pezzi di Bob Dylan, Carter Family e Mississippi John Hurt oltre ai classici del country e del gospel. Detto questo godetevi il film e le straordinarie interpretazioni di Phoenix e Witherspoon, ne vale davvero la pena credetemi.

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Elvis Presley/Bob Dylan/johnny cash/Vanni Versini/Waylon Jennings/Jerry Lee Lewis
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