Soundtrack

Slc Punk! Fuori di cresta- la grande pagliacciata del “combatti il sistema”

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"Cosa fai quando i tuoi ideali vanno in pezzi? Non lo so, non te lo insegnano a scuola..” Così il nostro narratore e protagonista della storia di oggi si chiede sconsolato. Si perchè questa è una storia fatta di delusioni, di “presunti” ideali, di una ricerca costante di risposte e tentativi infiniti di stare a galla nel mondo, cercando alla fine qualcosa per cui valga la pena vivere.

La pellicola è Slc Punk! Fuori di cresta, del 1990 diretta da James Merendino , che narra le vicende di due giovani Punk di Salt Lake City: Stevo (Matthew Lillard) e “Heroin” Bob (Michal A. Gorjian) e di altri loro amici quali lo spacciatore Sean (Davon Sawa) il ricco e orfano Mark (Til Schweiger) e il “posato” Mike (Jason Segel) .

La vicenda è raccontata in prima persona da Stevo, che ci porta a fare un tour della sua vita, quasi con un tono nostalgico, come Ray Liotta in “quei bravi ragazzi” (film di cui abbiamo già parlato nella nostra rubrica –link), vita che il giovane passa per la maggior parte del tempo con il suo amico di lunga data “HeroinBob.

Non fatevi ingannare da questo nome da tossico, “Heroin” è ironico perchè in realtà il ragazzo ha una paura tremenda degli aghi, così radicata che addirittura si fa venire un'infezione alla mano pur di non farsi curare, e in ospedale dovranno letteralmente placcarlo per metterlo in quarantena.

Il titolo del film ci può trarre in inganno: sì perchè questo non è un film sulla storia del Punk, ma è solo la storia di due ragazzi che fanno del punk una scelta di vita. O almeno per un po'.

Ma questi ideali, questa esigenza di combattere il sistema, l'ossessione per l'autodistruzione, si sgretoleranno presto.

Una serie di eventi infatti cambieranno totalmente la visione del mondo del nostro protagonista, come la morte di Bob, per colpa di alcuni loro amici drogati che gli avevano spacciato per vitamine quelle che in realtà erano delle droghe, e la fine che altri intorno a lui stanno facendo, come Sean che finisce a vivere come un barbone, ormai col cervello bruciato dagli acidi. Il nostro eroe “anti-sistema” modificherà così la sua rotta.

E dopo anni trascorsi a drogarsi, ubriacarsi e odiare il prossimo, il suo pensiero cambia, comprendendo che forse, vale la pena vivere, cercare un posto nel mondo.

Alla fine, bisogna affrontarla questa vita, e il finale del film lo potevamo ben intuire. Si perchè Stevo a differenza di Bob che aveva un padre alcolizzato, e di altri suoi amici con relazioni affettive difficili o inesistenti, non era figlio “di poveracci” ma di ricchi borghesi, si troverà a studiare per diventare avvocato ad Harvard, senza la sua bella cresta colorata, ben vestito, vivendo come “la media” della tanto criticata umanità.

Questo film per quanto non sia un'analisi della musica Punk, ha una gran bella Soundtrack che da questo genere attinge ampiamente!

Infatti troviamo nomi come i The Exploited, con la celebre Sex and violence che apre proprio il nostro film dopo una breve presentazione di Stevo e Bob che picchiano due “zappaterra”. Azzeccatissima come canzone vista la situazione. Tra i nomi del Punk, che cita anche il nostro narratore domandandosi se il genere sia nato grazie ai Sex Pistols o ai Ramones, ecco questo ultimo gruppo comparire con Cretin hope. Non potevano mancare band storiche come i Velvet underground con Rock 'n' roll, o il gruppo di Iggy Pop,the Stooges con due brani: 1969 We will fall.

Ma non solo il punk compone la nostra colonna sonora: anche lo Ska ci accompagna in questa vicenda, ci sono ad esempio The specials con Too hot, sì perchè questa band britannica ben rappresenta i "mod" che ci vengono presentati nella storia.

Certo il punk è presente al 90%, infatti tra altri gruppi storici del genere troviamo la band anni 70/80 i Fear con I love livin' the city, i the Adolescent con Amoeba, i Dead kennedys con Kill the poor , I the Vandals con Urban struggle. Anche un po' di heavy trova il suo posticino, giusto per non farci mancare niente: infatti compare anche Hot for teacher dei mitici Val Halen.

Che altro dire, questo è un film che mixa perfettamente dramma e commedia, e che può far riflettere.

Sì perchè sotto i capelli colorati, i tatuaggi, bisogna pensare che spesso si trova una persona che vuole solo essere capita e che forse tutta questa rabbia e  "mandare a quel paese il mondo" è un modo per rispondere quando credi che sia stato il mondo a dimenticarsi di te. Hanno storie complesse i nostri protagonisti, con difficoltà sopratutto da un punto di vista affettivo, e cercano solo un modo per “camminare sulle acque” ed essere salvati, citando Bob.

Tutta questa ribellione fasulla, questa lotta di classe, le feste, le droghe, l'anarchia, il ghettizzarsi, volevano essere per il protagonista una risposta temporanea alle mille domande esistenziali a cui non riusciva a dare risposta. Un temporeggiare finchè ad un certo punto si cresce, e si capisce che vivere non è così male e che un posto nel mondo lo devi pur trovare.

Giada Guerini – Onda Musicale

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— Onda Musicale

Tags: Van Halen/Giada Guerini
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