Cartelloni luminescenti immersi in una città caotica e frenetica sono le primissime immagini che anticipano un lugubre ambiente urbano dove volano proiettili ed i cadaveri, assieme alle urla dei feriti, non si contano più assieme a delle strane interferenze.
In tutto questo macabro insieme di piombo e sangue solo un uomo sembra effettivamente sapere il fatto suo. Viene chiamato Kable (Gerard Butler) ed è uno dei personaggi principali di un nuovissimo videogioco sparatutto chiamato Slayers.
Esatto, proprio così, un videogioco il cui obiettivo è arrivare vivi fino alla fine della partita. Quindi sembra tutto normale, un gioco come i vari "Call of Duty" oppure "Battlefield" online, dove il giocatore interpreta un soldato che deve combattere contro la squadra avversaria, ma non è così.
Kable, al pari di tutti gli altri giocatori e personaggi non giocanti, è un uomo vero. Un prigioniero del braccio della morte che ha accettato questo patto assurdo. Sopravvivere fino a 30 battaglie per poter ottenere la libertà e riabbracciare la sua famiglia.
Kable viene quindi controllato da un chip inserito nel cervello programmato per replicare i movimenti e rispondere ai comandi del giovane Simon (Logan Lerman famoso per la saga di "Percy Jackson") da casa grazie ad un sistema di intrattenimento che ricorda più la tecnologia di "Minority Report"che un computer o una consolle.
Sistema che permette anche gli upgrades del personaggio, come ad esempio giubbotto anti proiettile oppure armi più potenti e letali attraverso i punti guadagnati con le uccisioni sul campo.
Slayers non è l'unico gioco in voga, c'è anche Society (praticamente "The Sims") in cui, sempre tramite il medesimo principio, i giocatori fanno vivere i loro personaggi in una città assurda e sregolata solo per farsi qualche risata.
Vanno sui pattini, bevono, cadono, si fanno male, ballano e quant'altro solo per la gioia di qualche perverso giocatore. Tra gli attori di Society però c'è anche la moglie di Kable, Angie (Amber Valletta).
L'artefice di tutto questo è il folle e geniale Ken Castle (Michael C. Hall famoso per la serie "Dexter") che però vuole solo la morte di Kable, nonostante quest'ultimo sia venerato come un vero e proprio eroe di guerra.
Per eliminarlo ha infatti assoldato anche uno spietato assassino di nome Hackman (Terry Crewes) come se trenta battaglie truculente non fossero abbastanza.
Un altro problema si aggiunge alla già grande pila, il gruppo sovversivo degli Humanz che vogliono far capire come Castle voglia solo rendere schiavi tutti grazie alla sua tecnologia che agisce sul cervello.
Essi entrano in contatto con Kable che dovrà cercare di comunicare con Simon, tassativamente proibito, e cercare di uscire dal gioco per fermare i folli piani di Castle. Ce la farà?
Questa pellicola del 2009, diretta da Mark Neveldine e Brian Taylor, analizza dunque in maniera assolutamente fantascientifica l'aumento della qualità e della quantità dei videogiochi online che permettono sfide in tutto il mondo praticamente dal salotto di casa.
Ma veniamo ad un altro punto, quello relativo alla colonna sonora. Il film si apre con "Sweet Dreams (Are Made of This)", classicone degli Eurythmics, nella versione di Marilyn Manson che fa da sottofondo ai rumori della battaglia in corso.
L'atmosfera goliardica e fintamente felice di Society, con sorrisi e risate isteriche che nascondono invece lacrime di disperazione, viene invece esaltata dalla divertente "The Bad Touch"dei Bloodhound Gang.
"I've Got You Under My Skin" di Cole Porter viene canticchiata da Castle in uno dei suoi deliri di onnipotenza mentre "I've Got No Strings", la canzone sul non avere fili di Pinocchio, dall'inquietante Hackman con le mani ancora lorde di sangue.
Tutti gli altri temi che esaltano i momenti salienti della pellicola, "Deathmatch"oppure "Dress Up Doll", sono a cura del duo Robert Williamson & Geoff Zanelli. Detto questo "Gamer" è un film comunque molto interessante che andrà sicuramente a genio agli amanti della fantascienza e dei videogiochi, ma non solo. Chi ha voglia di fare una partita?
Vanni Versini – Onda Musicale
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