Soundtrack

Il grande Lebowski: “nel lontano Ovest conoscevo un tipo, un tipo di cui voglio parlarvi”

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La nostra storia ha origine nel 1991, nella città degli angeli per eccellenza, Los Angeles, dove Jeffrey Lebowski detto Drugo (Jeff Bridges) conduce la sua tranquilla vita di sempre.

Una canna ogni tanto, qualche musicassetta dei Creedence Clearwater Revival, bicchieri di White Russian e tanto bowling con i suoi due amici. Il magrolino e fragile "Donny" (Steve Buscemi) e l'iroso reduce del Vietnam, da poco scopertosi di fede ebraica, Walter Sobchak (John Goodman).

Il trio è infatti alle prese con un importante torneo regionale e loro sono tra i favoriti assieme all'ambiguo ed inquietante Jesus Quintana (John Turturro). La sua dunque è un'esistenza pigra, ma davvero tanto come dicono all'inizio del film, solo che sta per essere interrotta da alcuni eventi inaspettati.

Dopo l'ennesima partita a bowling, dove Walter ha dato in escandescenza tirando fuori una pistola, il Drugo torna a casa, ma ad aspettarlo ci sono due energumeni che lavorano per il produttore pornografico Jackie Treehorn. Scambiandolo per un altro Lebowski e pretendo da lui i soldi di un fantomatico debito, i due lo malmenano e poi terminano il tutto orinando sul suo tappeto ("che dava un tono all'ambiente").

Dopo essersi consultato con gli amici il Drugo vuole raggiungere il vero Lebowski che si rivela essere un milionario paraplegico (David Huddleston). Qui lo accoglie sgarbatamente assieme alla giovane e provocante moglie Bunny (Tara Reid) ed il servizievole assistente Brandt (Philip Seymour Hoffman) e si rifiuta categoricamente di risarcirlo.

Drugo infatti si "risarcisce" da solo e si prende uno dei tappeti della sontuosa villa Lebowski dicendo a Brandt che è stato il suo omonimo a dargli l'esplicito permesso.

Tutto sembra risolto, ma Lebowski richiama Drugo perché Bunny è stata rapita ed i suoi sequestratori vogliono un riscatto. Drugo dunque si affida a Donny e Walter.

Sulle loro tracce però si mettono anche dei nichilisti tedeschi, tra loro compare Flea dei Red Hot Chili Peppers, ed un'altra misteriosa donna, ma c'è comunque qualcosa che non quadra in tutta la faccenda. Riuscirà dunque Drugo a scamparla anche questa volta?

Questa, in breve, è la trama de "Il grande Lebowski" (1998). Un film che ha raggiunto, più che meritatamente attraverso gli anni, il rango di film cult sul quale sono stati pure scritti interi libri sulla filosofia di vita del Drugo.

Vero e proprio capolavoro firmato da Joel Coen che ha visto la collaborazione con il fratello Ethan per la sceneggiatura, non per niente i fratelli Coen vengono definiti "il regista a due teste".

Detto questo passiamo alla colonna sonora. Tra i brani spiccano l'iniziale e scanzonata "The Man In Me" del menestrello di Duluth (Bob Dylan) alla quale si accompagnano perfettamente le scene del bowling.

A questa segue la ritmata"My Mood Swings" di Elvis Costello, la psichedelica e blueseggiante "Her Eyes are a Blue Million Miles" di Captain Beefheart, artista che collaborò anche con Frank Zappa, la versione flamenco di "Hotel California" degli Eagles fatta dai Gipsy Kings, l'intensa cover di "Dead Flowers" (Rolling Stones) ad opera di Townes Van Zandt e l'elettronica in stile Kraftwerk di "Wie Glauben" di Carter Burwell.

Artista che ha collaborato più e più volte con i fratelli Cohen. Queste alcune delle canzoni che vi rimarranno più in testa dopo la visione di questo film. Un cult che va gustato fino in fondo, come un buon White Russian.

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Creedence Clearwater Revival/Elvis Costello/Vanni Versini/Flea/Kraftwerk/Red Hot Chili Peppers/The Rolling Stones/Frank Zappa/Eagles
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