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Fusion Guitar: la smart guitar alimentata ad iPhone

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Chitarra, che passione! Una passione che va avanti, quasi, praticamente dall’alba dei tempi con i primi esperimenti in legno fino ad arrivare alle elettriche che tutti noi oggi conosciamo. Anche chi vi scrive in questo momento condivide la stessa passione, ma partiamo con ordine.

Marchi come Fender (ne abbiamo già parlato qui), Gibson, Jackson, Ibanez, Yamaha, ESP, Ltd sono solo alcune delle case produttrici delle tanto amate sei corde dai chitarristi di tutto il mondo. Stessa cosa per bassisti, tastieristi, batteristi e cantanti.

Non dimentichiamo poi il ruolo chiave che svolgono le case emergenti, come la Chapman, o tutti i vari artigiani che con occhio e mano esperta modellano degli unici ed autentici capolavori di liuteria.

Ovviamente lo strumento costerà un po’ di più, ma è comunque una garanzia di passione, autenticità ed unicità del prodotto finale. Un prodotto unico nel suo genere.

Al pari della crescita di queste case e della quantità, ma soprattutto della qualità, degli strumenti da loro prodotti sono cambiati anche i tempi. Le tecnologie sono sempre più presenti nelle nostre vite e nel lavoro.

Basti solo guardare l’evoluzione del computer e del cellulare che, oramai, sono praticamente "una cosa sola" rendendo più facile l’accesso alle informazioni e le varie connessioni.

A proposito di connessioni, tutto questo breve volo pindarico è servito ad introdurre un nuovo modello di chitarra che è nato circa un anno fa. Un modello che fonde, letteralmente, il cellulare e la chitarra. Sto parlando della Fusion Guitar nata grazie alla campagna online Indiegogo, ma diamo un’occhiata agli aspetti tecnici.

Di dimensioni abbastanza ridotte, il che la rende facilmente trasportabile, questa chitarra è dotata di tastiera in palissandro, manico in acero, due humbucker, un piccolo speaker da 20 watt composto da due casse ed una batteria che garantisce un’autonomia di 12 ore.

Ma in tutto questo cosa c’entra il telefono? Il telefono c’entra, anzi entra ad incastro nell’apposito vano, dock, posto sul body della chitarra. È proprio questo vano, da iPhone 5 in poi, che va a sostituire la combo amplificatore, pedali, chitarra e presa elettrica.

Mi spiego meglio. L’iPhone in questione mette a disposizione del musicista tutta una serie di simulazione di amplificatori (Marshall compresi) ed effetti (chorus, delay e tutti i vari tipi di distorsori) dando anche la possibilità di avere un suono come quello della chitarra acustica. Non per forza deve essere un clean o un distorto tipico della chitarra elettrica.

Oltre a questo, e scusate se è poco, la Fusion Guitar è dotata anche di un loop e di un registratore ad otto tracce in modo da potersi riascoltare e comporre, da soli, ritornelli ed assoli mentre la backing track è in funzione.

Grazie allo schermo dell’iPhone inoltre, si potranno anche vedere i vari tutorial, YouTube insegna molto in questo caso, per imparare canzoni, tecniche e ritmiche varie.

Praticamente è ottima per i principianti assoluti e buona per i chitarristi più navigati che possono portarsela dove gli pare e farsi una bella schitarrata senza dover impazzire per trovare amplificatori e prese di corrente.

In poche parole, la Fusion Guitar abbatte, letteralmente, i costi di una chitarra convenzionale dato che si risparmia su tutto. Strumento in primis a cui seguono amplificatore ed effetti. A questo punto l’unica cosa che rimane da comprare è il plettro.

Terminando il discorso del prezzo, ricordo che il sito ha pubblicato un annuncio relativo all’offerta da 499 dollari, rispetto agli 899 iniziali, per alcuni modelli che saranno in vendita sotto Natale.

Piccola nota estetica. Per il momento sembra che siano disponibili solo quattro colori, ma sono certo che produrranno a breve nuove chitarre con altrettanto nuove linee cromatiche per soddisfare l’occhio, oltre che l’orecchio, dei vari chitarristi.

A questo punto è giunto il momento del commento finale. Non mi sbilancerò troppo sulla questione del perché è alimentata da iPhone e non da altri telefoni con sistemi operativi diversi perché non sono un tecnico.

Devo dire che apprezzo il fatto che sia un’invenzione estremamente utile, portatile e che fa risparmiare un sacco di soldi. Così come apprezzo il suo enorme valore didattico, soprattutto per i principianti.

Ovviamente i tempi sono molto cambiati da quando si accordava ad orecchio e/o col diapason e si imparavano le canzoni mettendo stop, riavvolgi e cambiando la velocità di riproduzione dei dischi e delle musicassette, ma mi sono comunque posto una domanda.

Infatti a volte mi chiedo se non abbiamo lo sguardo già abbastanza chino verso il nostro telefono. Dobbiamo averlo anche sulla chitarra? La musica, in generale, non dovrebbe essere una distrazione dalla frenesia di tutti i giorni?

Non voglio fare il moralista perché succede anche a me di stare, volente o nolente, attaccato al telefono. Devo dire che sono nato in un’epoca in cui ormai il computer, e soprattutto Internet, stava entrando in ogni casa ed ho potuto anche io usufruire di questa possibilità per coltivare la mia passione.

Mi chiedo anche se questi non siano, semplicemente, i tempi che stanno cambiando oppure io che rimango quello di prima, un po’ nostalgico, che apprezza sempre l’emozione di entrare in un negozio di strumenti o di avere la propria chitarra a tracolla. Là dove deve essere.

 

In ogni caso vi riporto i link dove potrete trovare ulteriori informazioni sulla Fusion Guitar.

 

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Tags: Fender/Marshall/Gibson/Vanni Versini/Delay/ESP/Ibanez/Yamaha/Chorus
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