I Greenslade sono stati una delle band più affascinanti e distintive della scena rock progressiva britannica degli anni ’70.
Caratterizzati da una formazione insolita con due tastieristi e l’assenza di chitarre, il gruppo ha lasciato un’impronta unica nel panorama musicale, grazie a un sound sinfonico, melodico e tecnicamente raffinato. Fondati nel 1972 dal tastierista Dave Greenslade, i Greenslade hanno prodotto quattro album in studio durante la loro breve ma intensa carriera iniziale, per poi riunirsi in diverse occasioni nei decenni successivi.
Nascita dei Greenslade (1972)
I Greenslade nascono nell’autunno del 1972 a Londra, per iniziativa di Dave Greenslade, tastierista già noto per il suo lavoro con i Colosseum, una band di jazz-rock progressivo. Dopo lo scioglimento dei Colosseum, Greenslade decide di formare un nuovo gruppo con una visione musicale ambiziosa: un rock progressivo sinfonico che si distingua per l’uso prominente di due tastieristi e l’assenza di chitarre, una scelta audace per l’epoca. Per realizzare questo progetto, recluta Tony Reeves, bassista e suo ex-collega nei Colosseum, con cui condivide una passione per il jazz e il progressive.
A completare la formazione arrivano Dave Lawson, tastierista e cantante con un passato nei Samurai e nei Web, e Andrew McCulloch, batterista che aveva collaborato con i King Crimson e i Fields. Lawson porta al gruppo una voce espressiva e un approccio melodico, mentre McCulloch garantisce una sezione ritmica solida e versatile. La scelta di avere due tastieristi – Greenslade al pianoforte, organo e Mellotron, e Lawson a sintetizzatori e voce – permette alla band di creare un suono ricco e stratificato, con duelli tastieristici che diventano un marchio di fabbrica.
Il gruppo si esibisce per la prima volta al Zoom Club di Francoforte nel novembre 1972, ottenendo un’accoglienza entusiasta
Poco dopo, firma un contratto con la Warner Bros. e inizia a lavorare al suo album di debutto. Il nome Greenslade deriva semplicemente dal cognome del fondatore, Dave Greenslade, una scelta che riflette la leadership musicale del tastierista ma anche l’umiltà del gruppo, che preferisce un’identità diretta e senza fronzoli.
Il successo iniziale: Greenslade e Bedside Manners Are Extra (1973)
Il primo album, intitolato semplicemente Greenslade, esce nel 1973 ed è un trionfo di rock progressivo sinfonico. Prodotto da Tony Reeves, l’album si distingue per la sua combinazione di virtuosismo tecnico e melodie accattivanti. Brani come “Feathered Friends”, con il suo assolo di Mellotron, e “Sundance”, un’epica strumentale, mostrano il talento compositivo del gruppo. Il basso di Reeves, spesso usato in chiave melodica, compensa l’assenza di chitarre, mentre le copertine disegnate dall’artista Roger Dean (noto per il suo lavoro con gli Yes) aggiungono un tocco visivo memorabile.
Il 20 febbraio 1973, i Greenslade appaiono su The Old Grey Whistle Test della BBC, eseguendo “Pilgrims Progress” e “Bedside Manners Are Extra”, guadagnando visibilità nel Regno Unito
Il loro secondo album, Bedside Manners Are Extra, esce nello stesso anno e consolida la loro reputazione. L’album presenta classici come la title track, con la sua atmosfera morbida e seducente, e “Pilgrim’s Progress”, uno strumentale energico. Sebbene alcuni critici notino una certa somiglianza con il debutto, il disco è lodato per la sua coerenza e raffinatezza. Tuttavia, la band inizia a incontrare difficoltà con la gestione, un problema che influenzerà il loro futuro.
Evoluzione e sfide: Spyglass Guest e Time and Tide (1974-1975)
Nel 1974 i Greenslade pubblicano Spyglass Guest, il loro terzo album, che segna un’evoluzione nel loro sound. L’album incorpora elementi più accessibili e pop, pur mantenendo la complessità del progressive. Brani come “Spirit of the Dance” e “Joie de Vivre” mostrano un equilibrio tra virtuosismo e melodia, mentre l’uso di ospiti come il violinista Clem Clempson aggiunge nuove sfumature. La copertina, ancora firmata da Roger Dean, è un altro punto di forza. Tuttavia, le tensioni interne e i problemi con la gestione, affidata alla Gaff Management, iniziano a pesare sul gruppo.
Nel 1975 esce Time and Tide, il quarto album, con una nuova formazione
Andrew McCulloch lascia la band e viene sostituito da Simon Phillips, un batterista di grande talento. L’album, con copertine di Patrick Woodroffe, è più sperimentale e include brani come “Catalan” e “The Flattery Stakes”. Nonostante la qualità musicale, le vendite sono deludenti, e le difficoltà con la Gaff Management raggiungono un punto critico. Dave Greenslade, frustrato dalla situazione, racconta in un’intervista:
La gestione ci chiese una fortuna per sciogliere il contratto. Non avendo i fondi, decisi di sciogliere la band per liberarci”
Nel 1976 i Greenslade annunciano il loro scioglimento
Dopo lo scioglimento, i membri dei Greenslade seguono percorsi diversi. Dave Greenslade pubblica il suo primo album solista, Cactus Choir (1976), e forma una nuova band con l’ex-Manfred Mann’s Earth Band Mick Rogers, il bassista Dave Markee e il batterista Jon Hiseman (ex-Colosseum II). Questa formazione si esibisce nel 1977, ma non raggiunge il successo del gruppo originale. Greenslade continua a lavorare come compositore per film e televisione, mentre Dave Lawson diventa un session man richiesto, collaborando con artisti come Roy Harper e Stackridge.
Nel 2000 Dave Greenslade e Tony Reeves decidono di riunire la band per un nuovo progetto
Non riuscendo a coinvolgere Lawson e McCulloch, reclutano il cantante e tastierista John Young e il batterista John Trotter. Il risultato è Large Afternoon, un album che mantiene lo spirito progressivo dei Greenslade ma con un sound più moderno. Seguono una serie di concerti, documentati nell’album live Greenslade 2001 – Live: The Full Edition (2002). Tuttavia, dopo l’uscita di Trotter, sostituito brevemente da James Gambold, il progetto si interrompe nel 2003.
Gli anni recenti (2003-oggi)
Dopo il 2003 i Greenslade non pubblicano nuovo materiale, ma il loro catalogo continua a essere celebrato dagli appassionati di rock progressivo. Dave Greenslade si dedica a progetti solisti e alla composizione, mentre Tony Reeves si ritira dalla scena musicale. Nel 2018, l’etichetta Esoteric Recordings pubblica una serie di ristampe rimasterizzate dei quattro album in studio, con bonus track e booklet dettagliati, rinnovando l’interesse per la band. Nel 2025, un post su X celebra il primo album Greenslade come un “capolavoro sinfonico”, segno della loro enduring legacy tra i fan del progressive.
Nonostante non siano mai stati una band da classifica, i Greenslade rimangono un punto di riferimento per gli amanti del rock progressivo, grazie alla loro visione unica e al loro contributo al genere. La loro discografia, composta da quattro album in studio, un album live e alcune raccolte, è considerata un tesoro nascosto degli anni ’70.
Il loro genere musicale
I Greenslade sono una band di rock progressivo sinfonico, un sottogenere del progressive rock caratterizzato da arrangiamenti complessi, influenze classiche e jazz, e un’enfasi su melodie elaborate. La loro musica si distingue per l’uso predominante di tastiere (pianoforte, organo, Mellotron, sintetizzatori) e l’assenza di chitarre, una scelta che li rende unici nel panorama progressive. Influenzati da band come Yes, Emerson, Lake & Palmer e i Colosseum, i Greenslade combinano virtuosismo tecnico con melodie accessibili, creando un suono che è al contempo colto e accattivante. Elementi di jazz-rock e pop barocco emergono in brani come “An English Western” e “Chalkhill”, mentre la loro estetica visiva, con copertine di Roger Dean, riflette l’immaginario fantastico del progressive.

Significato del nome
Il nome Greenslade è semplicemente il cognome del fondatore e tastierista Dave Greenslade. A differenza di molte band progressive che scelgono nomi evocativi o simbolici, i Greenslade optano per un approccio diretto, mettendo in primo piano l’identità del loro leader musicale. Il nome riflette la centralità di Dave Greenslade come compositore e arrangiatore, ma anche la natura collettiva del gruppo, dove ogni membro contribuisce al suono complessivo. In un’intervista, Greenslade ha scherzato sul fatto che il nome fosse “la cosa più semplice da scegliere, senza bisogno di riunioni infinite!”
I Greenslade non hanno mai raggiunto la fama di giganti come Genesis o Yes, ma il loro contributo al rock progressivo è innegabile
La loro decisione di eliminare le chitarre a favore di un suono tastieristico ha influenzato band successive, mentre la loro capacità di bilanciare virtuosismo e melodia ha reso i loro album intramontabili per i fan del genere. Le copertine di Roger Dean e Patrick Woodroffe hanno aggiunto un elemento visivo iconico, rendendo i loro dischi oggetti di culto per i collezionisti.
La loro breve carriera iniziale è un esempio di come il rock progressivo degli anni ’70 fosse un terreno fertile per l’innovazione, ma anche di come le difficoltà gestionali potessero ostacolare anche le band più talentuose. Le reunion degli anni 2000 hanno dimostrato che il loro sound rimane rilevante, mentre le ristampe recenti hanno introdotto la loro musica a nuove generazioni.
I Greenslade sono una testimonianza del coraggio e della creatività del rock progressivo degli anni ’70
Con la loro formazione non convenzionale, il loro sound tastieristico e la loro capacità di fondere tecnica e melodia, hanno lasciato un segno davvero profndo nella storia della musica. Anche se la loro carriera è stata breve e segnata da sfide, la loro musica continua ad ispirare e affascinare. I Greenslade offrono un viaggio musicale che è tanto intellettuale quanto emozionante, un viaggio che merita di essere intrapreso.