Solo qualche giorno fa abbiamo pubblicato l’articolo in cui la grande cantante canadese Alanis Morissette parlava delle terribili violenze subite quando averva solo 15 anni. (leggi l’articolo)
La sua storia (fatta, fortunatamente, non solo di violenze) viene raccontata nel docu-film “Jagged” presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2021 e diretto dalla regista Alison Klayman. Ma Alanis ora si scaglia con forza contro quella pellicola che definisce “una storia differente da quella che ho raccontato e che include implicazioni e fatti che sono semplicemente falsi.” Per queste ragioni la Morissette ha deciso di non partecipare alla prima del film.
Queste alcune delle sue parole:
Il loro piano osceno è diventato evidente subito dopo aver visto il film. Semplicemente non è la storia che ho accettato di raccontare.”
Nel comunicato diffuso nei giorni scorsi, la donna ha precisato:
Ho accettato di partecipare a un progetto per celebrare il 25esimo anniversario di Jagged Little Pill (suo terzo disco – NDR) e sono stata intervistata in un momento di grande vulnerabilità (ero nel bel mezzo della mia terza depressione post parto, durante il lockdown). Sono stata ingannata da una falsa atmosfera di sicurezza, ma il loro piano osceno è diventato evidente subito dopo aver visto la prima versione del film. È così che ho scoperto che le nostre visioni sono dolorosamente divergenti. Non è la storia che ho accettato di raccontare.”
La musicista (che è anche cantante e attrice), 47 anni, si riferisce al racconto delle violenze sessuali che ha subito quando era solo un’adolescente (puoi leggerle a questo link) e che è stato inserito nel film.
Il comunicato ufficiale
Mi ci sono voluti anni di terapia solo per ammetterlo. Mi dicevo sempre che ero consenziente, ma poi mi ricordavano che a 15 anni non puoi esserlo. Ho aspettato trent’anni per dirlo, perché nessuno ascolta le donne. Quasi tutte le donne nel mondo della musica sono state aggredite, molestate o stuprate. È un aspetto onnipresente, più nella musica che nel cinema».
E ancora
Nonostante il film abbia bei momenti e racconti accuratamente diversi elementi della mia vicenda, non voglio supportare una visione riduttiva di una storia troppo sfumata perché loro possano capirla o raccontarla.
La replica del regista al Washington Post
Ovviamente vorrei che venisse alla prima. Girare questo film è stato un onore e ne vado fiero. Spero che ci saranno altre opportunità in futuro per coinvolgerla in un evento.