Le Agane aprono gli appuntamenti di Suoni in Movimento presso la Rete Museale Biellese. Domenica 5 giugno – Biella Borgo Storico del Piazzo – Palazzo Gromo Losa.
Con il terzo appuntamento della rassegna Suoni in movimento si riapre la collaborazione con la Rete Museale Biellese che spalanca le sue porte al grande pubblico accompagnata in questo disvelamento proprio dai concerti organizzati da N.I.S.I.ArteMusica.
Il programma della prima serata
Prima tappa il 5 giugno prossimo presso il Palazzo Gromo Losa, un gioiello nel cuore del Borgo Storico del Piazzo di Biella, con il concerto de Le Agane. Un ensemble friulano di flautiste fondato da Luisa Sello impegnate in un programma che spazia dal rinascimento ai contemporanei passando da brani scritti appositamente per l’ensemble a composizioni del repertorio più conosciuto ed elaborato per l’insolita formazione.
Il concerto inaugura anche la collaborazione con l’associazione Storie di Piazza che prima dell’esecuzione musicale metterà in scena Racconti di musica e di musicisti. Ovvero, brevi prologhi realizzati con un po’ di fantasia e narranti aspetti inediti, ironici e curiosi della vita di compositori e musicisti. Ma anche aneddoti dei programmi proposti, alla ricerca di quei piccoli particolari in cui la musica si incrocia con le piccole e grandi cose della vita.
Il programma in dettaglio
Il pomeriggio si aprirà alle ore 15.30 con la tradizionale visita guidata, per proseguire poi con il concerto delle 16.30 – presso l’Auditorium. Oltre agli interventi dei Racconti di musica e di musicisti, Le Agane presenteranno un programma con musiche di Praetorius, Merkù, Berthomieu, Piazzolla, Baratello, Orologio, Bis chof, Clark, Mainerio, Telemann de Boismortier, Sello, Corazza, Selby, Zanettovich.
Le Agane sono, nello specifico, oltre a Luisa Sello flauto e direzione, Veronica Bortot, Sara Brumat, Ksenija Franeta, Tijana Krulj impegnate rispettivamente in flauto, flauto in sol, flauto basso, ottavino,
Più nel dettaglio il programma si articola attraverso le epoche e i generi più eterogenei, includendo anche due brani scritti appositamente per questo ensemble:
- Brandle e Volte, Brandle di Michael Praetorius,
- Planctus (1993) canto aquileiese per flauto in sol di Pavle Merku’ (1927-2014),
- Arcadie ‘Dryades’ per 4 flauti di Marc Berthomieu (1906-1991),
- Los Pajaros perdidos – Milonga, Oblivion e
- Libertango di Astor Piazzolla (1921-1992) nell’elaborazione per il 5tto di flauti di Marino Baratello. E ancora
- Spirit of the Earth per flauto solo di Philip Selby (1948-2010),
- Intradae Quinque & sex vocibus di Alessandro Orologio (1555-1633) e
- ZoomTube per flauto e azione scenica di Jan Clark (1964).
- E’ stato scritto proprio per Luisa Sello Quadrifoglio (2015)* per ensemble di Rainer Bischof (1947) che proporrà anche un proprio brano Echi dalla Mongolia (2014) per ensemble.
In programma anche Schiarazule Marazule per ensemble di Giorgio Mainerio (1535-1582) e il Concerto in la minore op.15/2 per ensemble (Adagio – Allegro – Allegro) di J. B. de Boismortier (1689-1755).

Biografia
Il gruppo nasce spontaneamente, sotto la guida della flautista Luisa Sello, ed in brevissimo tempo cattura l’attenzione della critica specializzata e del panorama flautistico, coinvolgendo anche il pubblico per bravura e simpatia.
Il programma spazia dal rinascimento ai contemporanei passando da brani scritti appositamente per l’ensemble a composizioni del repertorio più conosciuto ed elaborato per l’insolita formazione. Sono presenti anche brani di compositori del Friuli-Venezia Giulia, del passato e del panorama attuale, spesso inframezzati da letture poetiche e racconti.
Viene usata l’intera famiglia dei flauti traversi, dall’ottavino, al flauto in do, al flauto in sol al flauto basso, che permette di creare un vero e proprio “gruppo orchestrale” capace di riproporre anche i brani più complessi.
Intonazione, fraseggio, articolazione appartengono alla stessa scuola, quella della solista internazionale Luisa Sello formatasi alla prestigiosa scuola di Parigi, docente al Conservatorio di Trieste, all’Accademia Orpheus di Vienna e alla New Bulgarian University. La sua scuola permette quindi di presentare un ensemble compatto e di livello, attingendo all’esperienza di molti anni di docenza e di concertismo. Tra gli eventi internazionali, Le Agane si sono esibite a Pechino e Qingdao, al festival Internazionale Flautistico rappresentando l’Italia, e al Museum Quartier di Vienna.
Il biglietto d’ingresso (prenotazione consigliata tramite SMS o WhatsApp al 370/3031220 oppure all’indirizzo mail segreteria@nuovoisi.it entro le ore 12.00 del giorno del concerto) è di €. 8,00 euro (ridotto, €. 5,00 euro, per i soci N.I.S.I. e per le convenzioni con Città Studi e UPBEduca; gratuito per i minori di 12 anni).
Chi sono le Agane nella mitologia: la scelta del nome
Lis Aganis, figure femminili mitiche che abitano attorno ai corsi d’acqua e nelle grotte, hanno sempre mantenuto un rapporto ambiguo e ambivalente con gli esseri umani. Con nomi e caratteristiche diverse, popolano il mondo leggendario di molti paesi dell’arco alpino.
Le Agane sono forse creature più inquietanti del nostro scenario mitologico, con le loro numerose dimore nelle grotte e nelle caverne, metafora del grembo materno della terra. Non sono dissimili dagli altri Esseri quali le fate, gli elfi, i nani e i folletti della tradizione popolare nordica.
Nel sesto trattato del Liber de Nymphis, Paracelso scrive che Dio ha creato gnomi, silfidi, ninfe e ondine per dare dei custodi alla natura, a tutte le cose che esistono nella natura. Gli gnomi custodiscono materie prime come l’oro, l’argento, il ferro, affinché i giacimenti non vengano sfruttati troppo in fretta. Gli spiriti del fuoco svolgono funzione di custodi perché tengono sotto controllo gli incendi.
Le silfidi sono le guardiane delle rocce e proteggono la superficie della terra dalle devastazioni, le ondine custodiscono i grandi veri tesori della natura, che non sono né l’oro, né i diamanti, né… il petrolio, ma le acque.
Alle Agane viene attribuita quell’attività di “lavandaie notturne”, comune a figure mitiche femminili presenti, oltre che nelle nostre tradizioni, nel folklore di altre regioni d’Europa, in particolare, la Bretagna, il Galles, la Scozia, l’Irlanda, ossia i paesi dove l’etnia, la lingua, la cultura, la religione dei Celti si sono meglio conservate. Nell’aspetto delle Agane sopravvivono modelli mitologici classici o addirittura preistorici e preclassici, come espressioni di una divinità femminile minuta, domestica, agreste, immaginata come compagna quotidiana della vita dell’uomo, della gioia, del dolore, del lavoro.
La sede dell’evento
Vale la pena scoprire qualcosa di più sulla splendida sede dell’evento. Situato nel cuore del borgo storico di Biella Piazzo, Palazzo Gromo Losa è un moderno centro espositivo ma anche un originale contenitore di progetti culturali e sociali.
La proprietà è della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, che ha acquisito l’immobile nel 2004 promuovendone il completo restauro. Gli spazi espositivi ospitano periodicamente mostre di arte e fotografia, spesso realizzati insieme ai vicini palazzi Ferrero e La Marmora, con i quali Palazzo Gromo Losa costituisce il Polo Culturale di Biella Piazzo.
Gli eventi che si svolgono a Palazzo Gromo
Tra gli eventi più importanti degli ultimi anni si annoverano le mostre Henri Cartier-Bresson. Collezione Sam, Lilette e Sébastien Szafran. La Fondazione Pierre Gianadda a Biella (2016), la mostra sul Futurismo nell’ambito del progetto “100% Italia” del Museo Ettore Fico di Torino, la mostra Ettore Pistoletto Olivero. Michelangelo Pistoletto. Padre e Figlio realizzata in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna (2019) e le ultime edizioni di Selvatica – Arte e Natura in Festival.
Fiore all’occhiello del palazzo è sicuramente il giardino all’italiana dedicato al tema della rosa, realizzato nel 2012 dal mecenate biellese Emanuele Rosa e oggi curato da Palazzo Gromo Losa Srl.
Rose di varie specie ornano un lungo pergolato al centro del giardino richiamando la trama e l’ordito di un tessuto. Al centro delle aiuole, bordate da basse siepi di bosso, sono collocati bacini d’acqua mossi da getti schiumeggianti. Le rose e le altre specie botaniche presenti assicurano una fioritura costante da maggio a novembre.
Il prossimo appuntamento:
Progetto Giovani – Domenica 12 giugno
NETRO – Centro di Documentazione sulla Lavorazione del Ferro
ore 15.30 visita guidata
ore 16.30 concerto
“Racconti di musica e di musicisti” prologo a cura di Storie di Piazza
“Un’orchestra di percussioni”
Jakob Mancinelli e Ivan Mancinelli percussioni
Musiche di Xenaxis, Marcovitch, Tanaka, Muramatzu, Abe
Una vera e propria orchestra realizzata con gli strumenti a percussione e la straordinaria partecipazione del quattordicenne Jakob Mancinelli talento precoce nell’ambito dello studio degli strumenti a percussione che accanto al padre Ivan si alterneranno sia in duo che in assolo nell’esecuzione di varie composizioni classiche del repertorio per percussioni.