Quarto appuntamento il 12 giugno prossimo con la rassegna organizzata da N.I.S.I. Arte Musica che spalanca le porte della affascinante Rete Museale Biellese a suon di musica.
“Suoni in movimento” il 12 giugno alle 16,30 a Netro, presso il Centro di Documentazione sulla Lavorazione del Ferro, per la prima tappa di una delle sezioni che più stanno a cuore a questa poliedrica rassegna.
“Progetto giovani”
La tappa è quella con il “Progetto giovani”, un’iniziativa totalmente dedicata ad interpreti under 35 con una sua direzione artistica dedicata. Come per l’anno scorso, è affidata a sua volta a due under 35: Camilla Patria e Tommaso Fiorini.
Sull’insolito palco delle ex Officine Rubino, saliranno infatti Jacob e Ivan Mancinelli, rispettivamente figlio (solo quindicenne) e padre entrambi impegnati – sia in duo che solisticamente – nell’ esecuzione di un brillante variegato programma per sole percussioni.
Si fanno orchestra…
…attraversando autori come Mitch Markovich (1944) con Just Two, il giovanissimo Takatsugu Muramatsu (1978) con Land, Casey Cangelosi in White knuckle stroll, Gordon Stout (1952) con le sue Two Mexican Dances, Iannis Xenakis (1922-2001) in Rebonds, Toshimitsu Tanaka (1930) con i Two movements for marimba, Mitch Markovich in Tornado e Gene Koshinski (1980) con il suo 360.
Il concerto sarà preceduto, come da tradizione, da una visita guidata alle 15,30 presso gli stupendi spazi di questa antica fabbrica che ospita anche una sezione adibita a museo.
Immediatamente prima dell’esecuzione musicale, sarà protagonista la lettura dei racconti di musica e di musicisti. Brevi prologhi realizzati con un po’ di fantasia e narranti aspetti inediti, ironici e curiosi della vita di compositori e musicisti o del programma proposto, alla ricerca di quei piccoli particolari in cui la musica si incrocia con le piccole e grandi cose della vita.
Protagonista di questo appuntamento un’altra giovanissima, l’attrice Gaia Brunialti, a confermare la passione per una creatività under 35 di questo Festival.
Spiega Ivan Mancinelli:
“Il duplice rapporto fra padre e figlio (sia genitoriale che didattico) che si è lentamente instaurato fra me e Jakob, si è sviluppato negli anni ed ha portato a dei risultati pazzeschi.
Ha fornito a Jakob un continuo stimolo ed un continuo senso positivo di “concorrenza” con il suo insegnante/padre; dall’ altro ha portato me a sviluppare tecniche di insegnamento sempre diverse e non invasive per poter essere la guida di un giovane così talentuoso; ma anche per poter lasciare che il suo estro si sviluppi liberamente.
Da tutto questo deriva un mix esplosivo di Feeling, Tensione, Serenità e non ultimo Ritmo. Tutto condito naturalmente da una naturale e logica determinazione a passare il testimone alle nuove generazioni che, con facilità quasi disarmante, infrangono i limiti tecnici e musicali di una vita….in un attimo.”
Jakob Noah Mancinelli
Nasce nel 2007 ad Hallein (Salisburgo). Già in giovanissima età comincia gli studi delle percussioni sotto la guida di suo padre Ivan Mancinelli. In seguito ha studiato con Henry Chou al Musikum Salzburg ed attualmente con Martin Grubinger presso l’Università Mozarteum di Salisburgo (Austria). Jakob ha gia vinto numerosi primi premi in concorsi nazionali ed internazionali.; Primo premio al concorso Prima la Musica (Competizione nazionale austriaca) edizioni del 2019 & 2021; quindi, Primo premio allo Swiss percussion Competition in Weinfelden, Svizzera (punteggio più alto di tutte le categorie); ancora Primo premio al International Percussion Competition Hallein, Austria; Primo premio al Bolero Competition in Slovenia (primo premio & premio speciale per la migliore performance per tamburo rullante.
Jakob ha debuttato da solista con orchestra d’archi con una composizione a lui dedicata di Luigi Morleo.
Ivan Mancinelli
Comincia gli studi musicali in Strumenti a Percussione presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari diplomandosi con lode nel 1996 con il M° Forestiere.
Dallo stesso anno è studente ordinario presso l’Universität für Musik Mozarteum Salzburg, allievo del M° Peter Sadlo, dove nell’ottobre 2003 consegue, sempre con lode, il titolo di Magister e nel 2005 il Post grado.
È protagonista di un’intensa attività concertistica solista ed in formazioni da camera ed orchestrali, che lo porta a suonare, fra le altre, in Italia, Austria, Germania, Svizzera, Spagna, Francia, Stati Uniti, Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria, Cina, Tailandia, Slovacchia. Ha debuttato al Gasteig di Monaco di Baviera con un recital solistico nel 2008.
Nel 1999 è entrato in contatto con il M° H. W. Henze eseguendo l’opera da camera El Cimarrón in Austria e in Germania nelle città di Salisburgo (Salzburger Festspieleröffnung, Festival Aspekte), Tubinga (Kammeroper), Hallein (Junge Kultur), Amburgo (NDR), Norimberga (Theater Nürnberg).
Ha eseguito in prima assoluta varie opere di numerosi compositori; ha eseguito vari concerti per marimba ed orchestra. Dal 2003 al 2010 è invitato regolarmente come percussionista ospite dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino; ha inoltre collaborato come percussionista con la Mozarteum orchestra di Salisburgo.
È stato diretto da Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Daniele Gatti, Hubert Soudant, Eliahu Imbal, Luciano Berio, ecc. Nel 2003 ha pubblicato il saggio “Cello Suites, dal Violoncello alla Marimba”, Edizioni Pugliesi – Martina Franca. Ha registrato come solista e con l’el Cimarron Ensemble per WERGO (Schott), Bongionanni di Bologna, Stradivarious, VDMReconds.
Insegna Strumenti a Percussione presso il Conservatorio G. Tartini di Trieste. Ha tenuto master di percussioni in numerose università in America, Italia, Bulgaria, Austria.
Gaia Brunialti
Nata nell’estate 2003, maturanda al liceo scientifico delle scienze umane (Biella), scout dal 2012, volontaria nell’ambito della disabilità, attiva e partecipe nelle iniziative svolte al benessere della comunità e appassionata di ogni tipo di forma artistica.
Per questo ha partecipato a diverse iniziative biellesi e a corsi di chitarra e di disegno artistico. Nel 2015 conobbe il teatro grazie all’associazione impara l’arte e cresce grazie all’aiuto di Oriana Minnicino. Nell’estate 2020 l’esperienza teatrale si amplifica grazie a storie di piazza dove ha potuto sperimentare il teatro itinerante.
La sede dell’evento
Vale la pena scoprire qualcosa di più sulla splendida sede dell’evento. Lungo il torrente Ingagna, tra Netro e Mongrando, alla fine del Cinquecento vennero impiantate le prime unità produttive per la lavorazione del ferro.
A Netro, dove tale attività ha avuto il maggiore sviluppo industriale, sono custodite le serie di attrezzi prodotti dalle Officine Rubino, accanto ai campionari che rimandano alle pratiche locali delle regioni cui erano destinati, e a macchinari, disegni e manuali tecnici che testimoniano l’evoluzione dei sistemi di lavorazione.
Le Officine di Netro nacquero qui nell’800 e il Cav. Ernesto Rubino le portò ad assumere importanza internazionale. Il Museo del Ferro grazie alla passione di Ugo Garzena fa rivivere secoli di duro lavoro, professionalità oggi scomparse, antichi magli azionati ad acqua, attrezzature utilizzate per la forgiatura, fucinatura e rifinitura di attrezzi meravigliosi.
Ce ne sono qui esposti circa 1500, tutti diversi fra di loro, realizzati con cura, precisione e tanta fatica da generazioni di operai locali.
Il prossimo appuntamento
Domenica 19 giugno: Verrone – Castello Vialardi di Verrone; ore 15.30 visita guidata; ore 16.30 Concerto Sala Falseum “Classico d’autore – 40 anni di canzone italiana letta in chiave acustica”Trio D’Arna: Luca Ricci canto, percussioni ed arrangiamenti; Barbara Abati flauto traverso; Lucia Bellucci chitarra. Musiche di Merula, PFM, Rabagliati, Banco del Mutuo soccorso, Guccini, Quartetto Cetra, Togliani/Pizzi.