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Emily Orlando: intervista alla scrittrice trentina che ama la vita

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Emily Orlando è nata a Trento nel 1989, città dove vive, lavora e si è laureata, in Filosofia. Ha sempre nutrito grande passione per il teatro, per la scrittura e per i piccoli piaceri di ogni giorno.

Ama la vita immensamente e "La vita è una semplice piuma" è il suo primo romanzo, “un sogno che si realizza” e spera di poter emozionare i lettori come si è emozionata lei scrivendolo.
 
Noi l'abbiamo incontrata per rivolgerle alcune domande, alle quali lei ha risposto con grande disponibilità ed entusiasmo.
 
 
Chi è Emily Orlando e come ti definiresti?
 
"Emily è una ragazza semplice piena di speranze, sogni, pensieri, positività – ci racconta Emily – e che ama le piccole cose di ogni giorno (sentire il profumo del caffè al mattino, guardare il cielo prima di rincasare e sognare ancora prima di addormentarsi). Non amo molto descrivermi, mi imbarazza molto, ma se dovessi definirmi direi che sono un insieme di emozioni che talvolta si contraddicono tra loro. Mi piace parlare con le persone, sentire ciò che pensano, il loro vissuto, percepire quello che hanno dentro perchè credo che ognuno abbia una ricchezza infinita nel proprio cuore. Al tempo stesso amo parlare di me, delle mie emozioni e amo esternare tutto ciò che sento."
 
 
Quando inizia la tua passione per la scrittura?
 
"Quando ero piccola amavo scrivere poesie. Amavo così tanto la poesia, filosofia e letteratura che avevo creato il "Circolo dei poeti estinti" alla biblioteca di Via Roma a Trento: era un gruppo aperto a tutti – spiega la giovane scrittrice – in cui si poteva parlare di moltissimi argomenti legati all'esistenza, al vivere, all'amore e si potevano portare le proprie poesie e riflessioni." 
 
"Il teatro per un periodo molto lungo mi ha fatto "accantonare" la scrittura: recitare per me significava esternare la parte più profonda di me stessa e mi sentivo vivere con tutto il cuore. Ho recitato anche durante la gravidanza ma con la nascita di mio figlio Massimo ho preferito smettere, perchè il teatro richiedeva davvero molto tempo. Sentivo però che avevo bisogno di esternare ciò che avevo dentro e ho iniziato a scrivere "La vita è una semplice piuma" per far vivere quella parte di me che non ho scelto."
 
 
Da sempre hai la passione per l’arte oltre che per la scrittura. Che cosa significano, entrambe, per te?
 
"Scrivere e recitare per me rappresentano la vita, sono un modo meraviglioso per esternare la parte profonda che si ha dentro e attraverso pensieri, personaggi e storie si riesce a vivere una seconda vita, si prende il volo e non ne riuscirei a fare a meno. Quando scrivo le mani vanno da sole – prosegue Emily – è come se i sentimenti diventassero inchiostro e i pensieri diventassero persone a cui mi affeziono moltissimo."
 
Quali sono i tuoi scrittori o generi di riferimento?
 
"Non ho scrittori particolari a cui faccio riferimento. Diciamo che da un lato mi ritrovo molto con il modo di scrivere di Fabio Volo. Ho letto molto negli anni anche romanzi di Nicholas Sparks ma per lo più amo leggere poesie e raccogliere pensieri e emozioni dei miei poeti preferiti (Whitman, Neruda, Frost, Baudelaire ed altri) o dei filosofi che amo di più (Schopenhauer, Nietsche, Camus, Pascal…). Amo anche i libri che fanno ritrovare se stessi, che fanno raggiungere la consapevolezza del proprio essere… Sono una sorta di manuali che secondo me arricchiscono molto."
 
 
Parlaci del tuo ultimo libro “La vita è una semplice piuma”.
 
"La protagonista è Michela, una donna forte ed avventurosa che ha sempre scelto di non avere vincoli nella propria vita. Dopo aver viaggiato molto lasciando la sua famiglia e sua sorella Alice molto diversa da lei, si ritrova incinta di una figlia che non avrebbe mai voluto ma che andrà a rappresentare il suo punto di riferimento e la persona più importante della sua vita. Grazie alla figlia Nora, Michela riuscirà a trovare la propria stabilità e a costruire la sua vita, una vita piena di speranze che la porterà a desiderare sempre di più la vita di sua sorella. E così, da un letto di ospedale, Michela racconta a Nora tutta la sua vita che ha come filo conduttore l'amore incredibile nei confronti di un uomo, Tommaso, che per lei rappresenta la destinazione attesa da tutta la vita. Questo libro rappresenta un pò chi scegliamo di essere e chi siamo davvero. Ho cercato di dare valore alle piccole cose di ogni giorno e al vedere la vita attraverso diversi punti di vista, entrando nel cuore dei personaggi."
 
 
Recentemente hai presentato il tuo libro ad una serata in un locale trentino. Che cosa rappresenta per te il contatto con la gente?
 
"Il contatto con la gente è meraviglioso. Non nascondo che ogni volta mi emoziono e mi agito moltissimo (spero non si noti troppo) perchè proponendo il mio libro è come se svelassi molto di me a chi non conosco. Al tempo stesso – conclude la scrittrice – è una cosa così bella che non riesco nemmeno a trovare le parole giuste per descrivere le emozioni che provo: è come se il mio sogno si realizzasse negli occhi di tutte le persone che mi guardano e mi ascoltano."
 
 
Che progetti hai per il futuro?
 
"Spero di riprendere a recitare senza però smettere di scrivere. Mi piacerebbe molto scrivere per qualche rivista, iniziare a suonare la chitarra (altro proposito che ogni anno non realizzo) e viaggiare sempre di più appena Massimo sarà più grande!"
 
 
Stefano Leto – Onda Musicale

— Onda Musicale

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