Cultura ed eventi

Caro e vecchio CD che fine hai fatto?

|

Prima che esistesse la musica online, il mondo dela musica ha avuto il suo primo assaggio di quello che sarebbe stato uno dei dispositivi musicali più importanti della storia: il Compact Disc (CD).

Nel 1979, il primo prototipo di CD fu rivelato agli appassionati di tecnologia in Europa e Giappone. Un anno dopo, le società di elettronica Philips e Sony si unirono per iniziare a lavorare sui CD per il pubblico. Decisero di utilizzare un disco di archiviazione sottile, lucido e circolare, che avrebbe contenuto circa 80 minuti di musica e che poteva essere inserito in un lettore CD per riprodurre musica ad alta voce.

Il 17 agosto 1982 venne prodotto il primo CD per utilizzo commerciale: la “Sinfonia delle Alpi” di Richard Strauss. (Nel venticinquesimo anniversario della sua prima uscita pubblica nel 1982, è stato stimato che 200 miliardi di CD fossero stati venduti in tutto il mondo).Naturalmente oggi il Compact Disc sembra piuttosto bizzarro, una reliquia di un’epoca passata in cui dovevamo effettivamente acquistare beni fisici per ascoltare la musica.

Prima dei CD, la musica veniva memorizzata e riprodotta su vinili e cassette: i dischi in vinile erano molto più grandi dei CD e potevano essere rotti facilmente; le cassette utilizzavano nastri magnetici e la musica veniva riprodotta da sinistra a destra e una volta terminato un lato, la si capovolgeva per altre canzoni sull’altro lato.

Anche se le cassette erano piccole, i Compact Disc divennero presto più popolari, offrivano quella che sembrava un’alternativa al sibilo confuso delle cassette e alle numerose insidie del vinile. I CD divennero presto popolari perchè potevi saltare direttamente alla canzone che volevi ascoltare. ( nel 2007 è stato stimato che oltre 200 miliardi di CD sono stati acquistati e venduti in tutto il mondo).

Il primo album ad essere stampato sul supporto fu “The visitors” del gruppo svedese pop degli Abba (leggi l’articolo), ma il primo ad essere immesso sul mercato fu “52ndStreet” di Billy Joel, commercializzato dal 1 ottobre 1982 in Giappone insieme al lettore.

Il primo CD a superare il milione di copie vendute fu l’album “Brothers in Arms” dei Dire Straits nel 1985. Nel febbraio dello stesso anno David Bowie divenne invece il primo artista ad avere il suo intero catalogo convertito nel nuovo formato. In Italia il primo CD insignito del disco di platino per le vendite fu “The dream of the Blue turtles” di Sting nel 1986.

Il veloce declino del compact disc è iniziato quando iTunes, lanciato dalla società di computer Apple ha permesso alle persone di acquistare canzoni online individualmente.

La storia ci insegna che l’evoluzione tecnologica spesso influisce sulle abitudini nei consumatori. Se prima gli acerrimi nemici dei CD erano i download illegali, adesso esistono piattaforme come Spotify completamente legali a cui le nuove generazioni accedono senza il desiderio di stringere tra le mani un supporto fisico. Oggi oltre il 63% degli ascoltatori di musica utilizza siti di streaming con scelte illimitate.

Alla definitiva affermazione dei servizi di streamig online si aggiunge il revival del vinile, diventato oggetto da collezione grazie alle sue dimensioni e al suo fascino intramontabile; risorto, tanto che le sue vendite aumentano anno dopo anno. Dopo gli ultimi tracolli nelle vendite del mercato mondiale, il compact disc è diventato un oggetto superfluo tanto che è stato programmato il definitivo stop alla produzione di esso entro il 2022.

I cd non sono ancora il simbolo di un’epoca idealizzata e lontana e probabilmente molti di noi hanno già buttato le torri porta cd, ma nel mondo della musica questo formato continua ad avere un suo perchè: può contenere 90 minuti di musica con ottima qualità, la sua fabbricazione è rapida ed economica ed è utile per gabbare gli autovelox della polizia.

— Onda Musicale

Tags: Dire Straits/Sting/Sony/Abba
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli