Cultura ed eventi

A passo d’asino. Trekking attraverso la catena del Lagorai.

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Un viaggio di 135 km nell’aspro paesaggio del Lagorai. Dodici giorni a passo d’asino superando 8170 mt di dislivello (positivo e negativo). 

Il documentario di questa avventura sarà proiettato presso il C.R. Fotoingrosso, in via della Cooperazione 55 a Mattarello, nella serata organizzata dal Circolo culturale Ipazia il 3 febbraio prossimo alle ore 20.45.

Protagonisti dell’inusuale viaggio sono Giorgio Salomon, Roberto Leonardi, Silvano Moratelli, Maurizio Casanova, Leo e Pulce (il pony e l’asino che li accompagnano).

Partendo dal rifugio Potzmauer, zaini in spalla e casse a dorso, si attraversa tutta la catena del Lagorai per vivere appieno l’ambiente nel modo che solo il passo a piedi può dare.

Lungo il cammino non mancano gli incontri, ma altrettanto significativa è l’assenza umana per lunghi tratti, che consente di essere ancor più immersi in una esperienza unica. E detto da uomini abituati a viaggiare per il mondo, che hanno conosciuto orizzonti lontani, storie e situazioni, anche drammatiche, oltreché geograficamente bellissime, dà il giusto risalto ad una natura che è vicinissima, pura e a portata di tutti i trentini. Lagorai è infatti uno degli ambiti più selvaggi delle alpi sudorientali.

I momenti di pausa e riposo coi pochi che vivono lassù diventano racconto di usi e abitudini che ancora sopravvivono, ripropongono il gesto antico dell’ospitalità.

Le baite, le malghe segnano le tappe e si alternano ai sentieri di sassi, ai prati fioriti, ai torrenti e agli specchi d’acqua. E poi, le vette silenziose. Il piacere, la sera, di cucinare accendendo il fuoco, accompagnati dal frinire dei grilli. Le riflessioni a lume di candela sulla necessità di salvaguardare la bellezza di questo ambiente, libero da automobili e impianti sciistici: un’eredità da mantenere integra e libera. Il risveglio nei sacchi a pelo o sotto le tende, il saluto mattutino dei ragli d’asino, il tuffo nelle acque fresche.

La montagna è anche storia. Ecco le mulattiere e le trincee del primo conflitto mondiale, il cimitero dei caduti, il piccolo museo della guerra carico di documenti e reperti, le tracce della ferrovia austroungarica.

Il documentario ha il merito di testimoniare un’esperienza che riporta all’essenzialità, alla vicinanza con la natura e, in questo caso, ad un rapporto di prossimità con l’animale che diventa patto di mutuo aiuto.

 

Clara Lunardelli – Onda Musicale

 

 

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— Onda Musicale

Tags: Clara Lunardelli
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