Da poco è uscito Omicidio per principianti di Christian Frascella, edito da Einaudi. Il romanzo è il quarto della serie dedicata a Contrera, scalcinato investigatore torinese senza nome di battesimo.
Ascrivibile in pieno al genere noir, la saga di Contrera offre un personaggio unico nel panorama attuale della letteratura di genere italiana. I caratteri di Contrera sono molto originali, anche se illustri ispiratori vanno ricercati tra nomi nobili, come il Marlowe di Raymond Chandler. Ma il progenitore più vicino alla creatura di Frascella è forse il Coliandro di Lucarelli, di cui Contrera costituisce un figliastro meno sbruffone ma altrettanto problematico.
Qui urge un avvertimento: se siete stufi di poliziotti o investigatori pieni di guai, dipendenze o ex mogli sul piede di guerra e famiglie incasinate, beh, Contrera non fa per voi. Infatti, al suo confronto, anche il personaggio più problematico pare un esempio di vita per seminaristi.
Un po’ di storia per chi non conosce la saga.
Contrera è un ex poliziotto di Torino, quartiere Barriera di Milano, che si è fatto cacciare con disonore quando si è messo in un brutto giro di droga e corruzione. Si badi bene: non è stato incastrato, non c’è nessun malinteso, è davvero un poliziotto corrotto. Si ricicla come investigatore, ma è talmente scombinato che non ha nemmeno un ufficio e riceve i clienti in una lavanderia a gettoni di un amico marocchino.
La divisa del protagonista è una sdrucita giacca militare, un po’ in stile De Niro in Taxi Driver; la sua passione è la birra Corona, possibilmente gelata e con una fetta di limone. Il suo cinismo è solo di facciata, a nascondere una sensibilità che non sempre gli detta però la cosa giusta da fare.
L’ex moglie lo odia e lo ama allo stesso tempo, mentre la figlia adolescente lo disprezza e basta. Potrebbe sembrare un personaggio detestabile, e invece è qui che Frascella fa il miracolo, grazie alla sua scrittura perfetta. Contrera, infatti, parla in prima persona e si giudica ancora peggio di quanto farebbe il lettore, togliendo a questi il gusto di disprezzarlo.
Anzi, la sua ironia, il suo non azzeccarne una, la sua generosità caotica, suscitano inevitabilmente profonda empatia. In più, Contrera ha il fiuto dell’investigatore vero, cosa che lo fa ogni volta arrivare alla conclusione giusta.
In questo quarto capitolo ritroviamo tutte le caratteristiche che hanno reso la sua saga di culto tra tanti lettori. La sua vicenda personale si intreccia a un nuovo caso che tiene col fiato sospeso tutta la città: la sparizione di una bambina di sei anni, compagna di scuola dell’amata nipotina.
Come al solito, tra avventure notturne nei bassifondi e illuminanti intuizioni, l’intreccio verrà risolto brillantemente; quello che rimane insoluto, come sempre, è il futuro dell’uomo Contrera, sempre diviso tra voglia di cambiamento e naturale propensione a mandare tutto in malora.
Questo quarto episodio della saga è ben riuscito e accontenterà di sicuro gli appassionati della serie. Va detto che, pur se il romanzo è allo stesso livello dei precedenti, forse non porta molto avanti lo sviluppo dei vari personaggi. La cosa è da una parte un punto di forza – squadra che vince non si cambia – ma dall’altra rischia di far diventare il tutto un po’ prevedibile.
Poco male, però: se amate Contrera, amerete anche Omicidio per principianti. Se non lo conoscete, sarà una buona occasione per subire il suo fascino e correre a leggere gli episodi precedenti.
In attesa che la bolla sospesa in cui si trascina la vita del protagonista si rompa per dare vita a qualcosa di nuovo. Magari, già nel prossimo capitolo.