Cultura ed eventi

“Nuda e cruda” di e con Anna Mazzamauro sabato 15 dicembre a Brentonico

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Sabato 15 dicembre ore 21.00 a Brentonico presso il Teatro Monte Baldo, Anteprima fuori abbonamento della “Stagione di prosa, danza, cinema, musica 2018-2019”.

E20 Inscena – Produzione Stefano Mascagni in collaborazione con A.C.T.I. Teatri Indipendenti. NUDA E CRUDA Di e con Anna Mazzamauro. Musiche originali di Amedeo Minghi, regia di  Livio Galassi, Sasà Calabrese (pianoforte e chitarra), Andrea De Martino (violino).

Ingressi: intero Euro 10, ridotto Euro 8 (“Primi alla prima” o al botteghino del teatro la sera dello spettacolo).

"Nuda e cruda" ha ottenuto così tanti successi da potersi considerare un vero e proprio cavallo di battaglia per Anna Mazzamauro, che in questo spettacolo esorta il pubblico a spogliarsi dei ricordi cattivi, degli amori sbagliati, dei tabù del sesso, a liberarsi dalla paura della vecchiaia, ad esibire la propria diversità attraverso risate purificatrici.

Uno spettacolo sagace e liberatorio, insolente e mite, audace e timido, ridanciano e impegnato che trova nei vari dislivelli emotivi l’energia teatrale e coinvolgente per magnetizzare il pubblico e condurlo all’interno dello spettacolo e all’interno di sé stesso senza filtri inibitori, senza ombre protettrici.

La Mazzamauro racconta di sé, della vita e degli esordi cinematografici, prendendo spunto dalla bruttezza. In proposito, risultano molto divertenti il ricordo dell’incontro fatale con Luciano Salce e quello con la truccatrice sul set. È una confessione pubblica, questa, in cui la protagonista si spoglia interiormente dei complessi, butta via la maschera, si prende in giro (perché l’autoironia è l’unica medicina), si libera di tutti quei pregiudizi borghesi ricevuti, da cui noi, ipocritamente, pensiamo di essere liberi e che invece, proprio a causa della loro sotterranea presenza, rendono questa confessione così forte, dura.

Insomma, la Mazzamauro si mostra per ciò che è, come recita esemplarmente il titolo, Nuda e cruda. La Mazzamauro, però, si spinge oltre il semplice racconto autobiografico: interpreta personaggi, canta e accenna qualche passo di danza. È qui che emergono, in modo evidente, la bravura teatrale e la profondità artistica della poliedrica attrice.

In particolare, sono un pugno nello stomaco il personaggio della massaia a cui hanno ucciso la figlia (dedicato alla madre di Melania Rea), quello della devota che prega Maria, e il bellissimo episodio di una Magnani abbandonata che, in una scena notturna e casalinga, tenta di riconquistare al telefono il cuore ormai lontano di Roberto Rossellini” (Andrea Pierantoni).

(cm)

 

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Tags: Amedeo Minghi
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