Cultura ed eventi

Claudio Fava: “Il giuramento” in uscita il 10 aprile

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Dopo il successo di Mar de Plata, dal 10 aprile arriva nelle librerie il nuovo romanzo di Claudio Fava, "Il giuramento". Le teste si possono tagliare o contare.

Nel 1931 il regime fascista scelse entrambe le soluzioni e impose a tutti i professori universitari un giuramento di fedeltà al duce. Giurarono in 1238. Solo in dodici si rifiutarono. Questo è il racconto di uno di quei dodici, ed è liberamente ispirato alla figura di Mario Carrara, medico legale, uno dei primi a rifiutare il freddo censimento con cui Lombroso aveva insegnato a catalogare gli uomini e le anime.

Mentre l'università celebra il concetto della razza, le carriere si fanno con la tessera del partito, gli studenti indossano le camicie nere anche a lezione, Carrara intuisce l'agonia scellerata del Paese e quando il rettore gli comunica data e prescrizioni del giuramento, ossia fedeltà al re e a Mussolini, capisce di non poterlo fare. Non per puntiglio ideologico ma per sentimento di decenza. Perché quel giuramento è anzitutto ridicolo, grottesco, fasullo.  In una parola: indecente.

Ne Il giuramento luoghi, amori, solitudini e passioni sono frutto della fantasia di Fava. Il resto, no. Carrara scelse di non giurare e ne pagò le conseguenze, senza poter conoscere la fine del fascismo e della guerra: morì in carcere, nel 1937, a 71 anni. Fino all'ultimo giorno di vita continuò a lavorare al suo Manuale di medicina legale «…con animo sgombro da ogni preoccupazione e con quella libertà di indirizzo che è necessaria ad ogni attività del pensiero», come ci ha lasciato scritto. 

In un tempo di nuovi e oscuri conformismi, le scelte di dignità di Carrara – e degli altri che, con lui, non giurarono – restano per tutti noi esempi forti, necessari. E dolorosamente attuali.

«Vado via perché questo non è più il mio tempo. Per giurare bisogna avere un cuore obbediente, bianco e immacolato come il vostro. Bisogna credere, per giurare… immaginare che una promessa di fedeltà sia sufficiente a tracciare il cammino di tutta la vita, e invece la vita è fatta di linee spezzate! Tutte diseguali! Perché in ogni uomo c'è la canaglia e il santo, il vigliacco e l'eroe. Ognuno di voi è uno strumento capace di dare tutte le note, basta far vibrare le corde giuste. Servirà a questo la vostra scienza, quando sarete fuori da questa aula: imparerete a dubitare. Anche di voi stessi. E nel dubbio scoprirete di essere liberi.»

Claudio Fava è giornalista, scrittore, autore di teatro e cinema, politico.  È sua la sceneggiatura del film I cento passi (2001) scritto con Marco Tullio Giordana e Monica Zapelli. Autore di saggi, romanzi e sceneggiature, ha raccontato da inviato molti luoghi e molte guerre, dalla Sicilia che lotta contro Cosa Nostra ai difficili processi di pace in America Latina. Con add editore ha pubblicato Mar del Plata (2013), giunto alla sesta edizione, tradotto in Francia, Spagna e Norvegia, diventato uno spettacolo teatrale. Il giuramento, nato come atto unico prima di diventare romanzo, è nei teatri italiani per la regia di Ninni Bruschetta.

(cm)

 

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