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Il disco della settimana: Transformer di Lou Reed

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Lou Reed

Oggi parliamo di un altro disco da ascoltare questa settimana: “Transformer” del mitico e leggendario Lou Reed.

Stavolta l’ascolto potrebbe non essere molto semplice in quanto l’album è composto da pezzi molto disomogenei fra loro. La corrente Glam è quella che ha ispirato Lou Reed per la realizzazione di quest’album.

Come probabilmente già sapete “Transformer” è il secondo disco da solista per Lou, pubblicato nel 1972

Il disco arrivò dopo il clamoroso flop del primo lavoro intitolato “Lou Reed”, questo fallimento però non scoraggiò la casa discografica a dare a Reed una seconda occasione. Occasione che aveva però una sola condizione: che l’album fosse prodotto da David Bowie (sì, avete capito bene).

Il coinvolgimento del Duca Bianco nella produzione del disco si rivelò fondamentale facendo nascere una collaborazione intensa fra i due, anche se di breve durata. A differenza dell’album precedente, che conteneva canzoni scritte nel periodo in cui Reed militava con i Velvet Underground, le musiche e i testi sono inediti realizzati da Lou stesso.

L’album contiene diversi classici del repertorio di Lou Reed

Fra cui: “Walk on the wild side” pubblicata come primo singolo e nel cui testo Reed fa riferimento alla transessualità, all’uso di droghe e alla prostituzione maschile. Reed effettivamente era convinto che le radio non dessero risalto a questa canzone proprio per via dei suoi contenuti, ma Bowie insistette talmente tanto che il singolo vide la luce nel 1972 diventando un successo di proporzioni mondiali.

“Perfect day” invece è stata vista spesso come brano dalle multiple interpretazioni: qualcuno dice che sia la descrizione di una storia d’amore con dei riferimenti alla prima moglie o all’amore ai tempi dell’università con Shelley Albin, altri la interpretano come una metafora romantica della dipendenza da droghe da parte dello stesso Reed… Diciamo un elogio all’eroina come annichilimento di se stesso. Qui sta a voi trovare la giusta chiave di lettura, per questo prima dicevo che l’ascolto del disco non è molto semplice. Io sono più propenso alla prima versione, in fondo anche i rockers hanno il cuore tenero a volte.

Altri “classiconi” sono “Vicious”, pubblicato come secondo singolo, e “Goodnight Ladies

C’è da dire, tra l’altro, che la collaborazione fra Reed è Bowie è stata fonte di frequenti litigi a causa dei caratteri contrastanti dei due. Comunque lo stesso Reed riconobbe che il sodalizio fra Bowie e Mick Ronson (co-produttore del disco) era stratosferico, egli dichiarò inoltre che Transformer è stato il suo album meglio prodotto.

Insomma, che dire di più… In questo disco si notano le diverse sfaccettature del carattere di Lou Reed, che è stato capace di assimilare le sonorità del Glam Rock facendole rendere al massimo e creando un capolavoro del panorama musicale moderno.

 

— Onda Musicale

Tags: Lou Reed/Glam rock/David Bowie
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