Musica

Esce “La nostra sicurezza”, il nuovo singolo dei Nuju

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Si intitola La nostra sicurezza: è il secondo singolo dei Nuju, un nuovo tassello nel viaggio fra musica e riflessione sui grandi temi sociali e politici dell'attualità firmato dalla band emiliano- calabrese.

Dopo aver denunciato in Ferro e ruggine l'appiattimento cui portano i social, qui i Nuju tirano fuori la loro vena antimilitarista e antisovranista per dichiarare a gran voce come tutti "siamo uomini con lo stesso sguardo" e come le nostre anime fanno, in fondo, "lo stesso rumore". A portare alta la bandiera di questo messaggio, il ritmo del sound grintoso che ha fatto la fortuna di questa band. Un messaggio di umanità e speranza per tutti.
 
La traccia, una nuova tappa alla volta del nuovo album dei Nuju (in uscita nel 2021), verrà presentata in diretta sul canale Facebook della band il 7 maggio alle 18.00, per poi approdare sui digital stores e sui canale di streaming online (fra cui Youtube), distribuito da WMusic/World Music made in Italy. Il video, come per il precedente Ferro e ruggine, vede Lorenzo Menini firmare Animation, Art Supervisor & Director; e Federico "Fux" Fucci Sculpting, Modelling & Rigging.
 
Una denuncia in musica contro i nascenti nazionalismi, contro la paura del diverso che serpeggia pericolosamente e che, in questa epoca di pandemia, sta portando alla luce meschinità e violenze più o meno esplicite. L'uomo ha cominciato a spostarsi già dalla preistoria e non si è mai fermato. Non esistono differenze ma solo nuove possibilità. Siamo uomini con lo stesso sguardo e con anime che fanno lo stesso rumore. 

 
La nostra sicurezza 
Militare sul varco di frontiera, difendi la bandiera, la patria è più sicura 
Militare sul varco di frontiera, ti ho visto l'altra sera, sbagliare mira.
 
Mi han detto che sono bassi e puzzano di pelle scura e non si lavano. 
Tengono lo stesso vestito per molte settimane si costruiscono baracche nel rottame. 
Quelle lingue come lame sono suoni incomprensibili, labili, dialetti tramandabili, eppure mi è sembrato di averlo capito quel bambino spaventato, il grilletto va premuto. 
Spara al ragazzino spara.
 
Non capisco più da che parte restare, perché i suoi occhi e gli occhi miei hanno lo stesso dolore. Infrango gli ordini, solo adesso ricordo, siamo uomini con lo stesso sguardo, la sua anima e la mia fanno lo stesso rumore. 
 
Mi han detto che sono tanti e rubano il lavoro e nelle case della gente, signor tenente lei capisce che il mio credo si smentisce non le nego che la cosa mi ferisce. 
Riconosco quelle lingue forse sono uno di loro, quelle tracce nel mio sangue il nonno che cercava l'oro. 
A milioni nel mondo ci siamo dispersi in cammino dall'antichità, questo varco profondo è un confine mentale ma il mare non si fermerà.
 
(mp)

— Onda Musicale

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