Dopo il successo di “Se non fossi nato a Bari” (feat. Francesco Pellegrino), Il Mago torna con il brano “Robin Hood”.
Si tratta di un brano che rispolvera uno dei generi musicali più amati, con le sue svariate sfumature, dagli anni '60 ai '90, lo Ska, combinandolo a sonorità pop, che lo rendono così una proposta originale, completamente differente da tutte le release degli ultimi anni nel panorama musicale nazionale.
Spotify (LINK)
Videoclip Ufficiale (LINK)
Prodotto ed arrangiato da Cosmophonix Production, "Robin Hood" è un mix di energia, adrenalina e movimento; uno di quei brani che è davvero impossibile ascoltare rimanendo fermi, senza farsi prendere dal ritmo, senza farsi trasportare nell'universo del giovane artista pugliese.
Il testo, scritto da Il Mago, è un atto di accusa verso chi "detta legge, ma non vive l'Italia davvero", verso il momento di crisi economica che stiamo vivendo, nel quale, a farne le spese, sono sempre gli stessi, ed invoca in modo molto provocatorio l’arrivo di Robin Hood che “rubi ai ricchi politicanti per dare ai poveri operai e imprenditori”, che sembrano essere gli unici a dover fare sacrifici.
Proprio come lo Ska italiano degli anni '80, diventato presto, anche grazie alla contaminazione del punk, un genere socialmente impegnato, un vero e proprio movimento culturale, Il Mago vuole riportare queste sonorità "libere", spesso inno di protesta, al pubblico di oggi. Ad accompagnare il singolo, il videoclip ufficiale, che, proprio come il brano, farà sicuramente discutere…Ma si sa, per smuovere le coscienze, c'è spesso bisogno di provocazione.
"Se io fossi Robin Hood, sai chiederei a chi sta in Parlamento se è disposto a pagare le spese di chi non può farlo senza lo stipendio".
(sal)