Andy Summers, il chitarrista inglese diventato celebre per aver militato nei Police, dopo la pubblicazione delle sue memorie nel libro del 2006 intitolato "One train later", decise che era il momento di farne un film.
Il risultato e' "Can't stand losing you", il cui titolo cita il celebre brano della band capitanata da Sting insieme allo stesso Summers ed a Stewart Copeland. Chi pensasse di aver sentito e visto tutto sui Police si sbaglierebbe. Nel film emerge la vera storia della nascita del gruppo e dei loro esordi a Londra, del Reunion Tour 2007 e del loro scioglimento improvviso. Il tutto grazie a molti filmati mai visti prima, a immagini inedite dei loro concerti e delle loro prime apparizioni TV.
Proprio in occasione dell’uscita cinematografica di "Can’t Stand Losing You: Surviving The Police", il documentario basato sul libro autobiografico del chitarrista dei Police intitolato On Train Later, Summers entra a gamba tesa su Sting.
“E’ un documentario che parla di me molto più di quanto parli dei Police, soprattutto della mia vita prima della band. E’ sempre stato un ragazzo molto attraente con una voce fantastica. Poi abbiamo cominciato ad avere album record di vendite. Ed è avvenuta la più classica delle storie. Il cantante che riceve tutte le attenzioni ed ovviamente il suo ego che lo segue con tanto di problemi di controllo. Non è mai stato un uomo-squadra, non condivide i credits del disco e fece dei commenti alla stampa che ebbero un effetto decisamente pesante.
Quella che era una fragile democrazia si è trasformata in una dittatura nel 1981. Ed ovviamente gli obiettivi di Sting erano chiari, non voleva far parte di una band”. Ma nelle parole di Summers non c’è risentimento: “Se non fosse stato per il nostro ego, quello di Sting, il mio o quello di Stewart non avremmo mai avuto il successo che abbiamo avuto”.
Usando un'altro celebre brano dei Police si potrebbe dire: "Don't stand so close to me!"
Stefano Leto
