Musica

David Gilmour: concerto al Teenage Cancer Trust di Roger Daltrey

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Era da parecchi anni che Roger Daltrey degli Who chiedeva a David Gilmour di suonare al suo Teenage Cancer Trust, una serie di concerti in cui una parte dei profitti vanno proprio in beneficenza alla fondazione.

Ma David aveva sempre rimandato perchè “mettere in piedi” un solo show sarebbe stato difficoltoso, ma con il “Rattle That Lock World Tour” in pieno svolgimento, non ci sono state più scuse.

Questo è stato il mio primo concerto alla Royal Albert Hall e vi dico fin da subito che se da fuori sembra “finta” da quanto è bella, una volta entrati, soprattutto nell’arena, si ha la sensazione di entrare in un “altro mondo”, lo dico sinceramente, è la miglior sala per concerti al mondo. Durante il pomeriggio lungo la passerella che costeggia l’Albert Hall si sono potuti ammirare una serie di fotografie tra cui molte inedite a cura di www.rockarchive.com.

Prima del concerto il presentatore ha spiegato i motivi e lo scopo della fondazione Teenage Cancer Trust, proiettando sullo schermo circolare del palco un filmato inerente a quello che fanno, poi le luci si sono spente… David si è fatto aspettare qualche minuto e dal pubblico si sentivano urla divertite prese da The Wall come “Hello???” o “is there anyobody out there?”, poi finalmente il concerto è iniziato e… faccio fatica a trovare le parole, ma ci proverò.

David Gilmour è parso molto più a suo agio sia con la voce che nel playing della chitarra rispetto allo scorso anno, e il risultato è stato incredibile. La prima parte è letteralmente “volata via”, 5 a.m. è stata eseguita praticamente come su disco senza neanche un errore, in Rattle That Lock si è impegnato molto con la voce anche nelle parti alte, in Faces of Stone David ha eseguito un assolo incredibilmente tagliente, di quelli che ti “aprono in cuore a metà”, immenso.

Wish You Were Here è sempre un momento speciale.. (ed ha messo in evidenza che Phil Manzanera non ha ancora imparato il riff..). Poi il concerto è proseguito senza intoppi con What Do You Want From Me, A Boat Lies Waiting, The Blue, Money, dove l’assolo di chitarra “senza effetti” è stato particolarmente lungo ed ispirato, Us And Them, applauditissima, In Any Tongue, dove purtroppo nelle prime note dell’assolo la distorsione non è partita, poi si è ripreso. La prima parte si è conclusa con High Hopes; finita, David ha detto “Is nice to be at home”, è bello essere a casa…

La seconda parte è iniziata con Astronomy Domine, eseguita “alla grande”, poi Shine On You Crazy Diamond, chiesta a gran voce, Fat Old Sun, bellissima, anche se durante l’assolo finale il mix degli strumenti mi è sembrato un po troppo “rumoroso” e “non chiaro”. Coming Back To Life, grandiosa, The Girl In The Yellow Dress è stata forse l’unica canzone recepita in maniera tiepida, Today, dal vivo rende meglio che su disco, e l’assolo finale è stato particolarmente adatto.

Sorrow è sempre un momento molto atteso e l’esecuzione è stata grandiosa. Run Like Hell ha chiuso il secondo set in maniera spettacolare. A questo punto mezza arena si è fiondata in avanti sotto i piedi di David e io non mi sono fatto scappare l’occasione, mi sono buttato nella mischia e con un pò di spintoni mi sono fatto largo fino a circa pochi metri dal “Dio” Gilmour, poi è partito il finale: Time e Breathe (reprise), ascoltata da tutti noi li sotto in completa “trance”, infine Comfortably Numb.

Molto discussa, perchè David, dopo aver cantato con molta enfasi il ritornello, invece che partire con il secondo assolo, la canzone è sfociata per circa un minuto in un mash-up di Purple Rain, per omaggiare il cantante Prince: c’e stato un momento di smarrimento generale perchè nessuno capiva cosa stava accadendo.. poi è partito l’assolo classico, da tutti tanto atteso. (leggi l’articolo)

In conclusione, un concerto memorabile, a partire dalla location, che ti fa sentire come a casa, con una resa sonora “da cuffia nelle orecchie” alla performance di David Gilmour & co, rilassati e in gran forma… Non ci sarà stata una qualche attesa special guest come Roger Daltrey o qualche variazione degna di nota nella scaletta del concerto, ma ormai lo sappiamo, in questo tour David raramente varia, e sinceramente a me va bene lo stesso, vedere David “a casa” ed in forma come non mai in questi ultimi anni è un privilegio.

Se riuscite, accaparratevi un biglietto per i quattro concerti alla Royal Albert Hall che David Gilmour terrà a settembre, chi non ha mai assistito ad un concerto in questa venue, tornerà a casa in estasi, fidatevi.

La scaletta: 5am, Rattle That Lock, Faces Of Stone, Wish You Were Here, What Do You Want From Me, A Boat Lies Waiting, The Blue, Money, Us And Them, In Any Tongue, High Hopes, Astronomy Domine, Shine On You Crazy Diamond, Fat Old Sun, Coming Back To Life, The Girl In The Yellow Dress, Today, Sorrow, Run Like Hell.Time/Breathe(rep), Comfortably Numb.

(tratto da Pink Floyd Italia – link)

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd/Roger Daltrey/Royal Albert Hall
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