Tutti conoscono il nome di John Bonham detto anche Bonzo, nato a Redditch il 31 maggio 1948 e morto a Windsor il 25 settembre del 1980, lo storico batterista dei Led Zeppelin. Veloce, preciso, funambolico Bonham ha influenzato una miriade di batteristi, ma forse non tutti sanno che ha un figlio che ha percorso le sue orme.
Il figlio d’arte in questione è Jason John Bonham. Nasce a Dudley il 15 luglio del 1966 dove impara a suonare la batteria in tenera età.
Questo lo si vede nel film dei Led Zeppelin, “The Song Remains the Same”, dove suona una piccola batteria. Riapparirà, sempre come batterista, nel film “Rock Star” del 2001 ed in “Celebration Day” del 2012 per la reunion dei Led Zeppelin a Londra.
Pochi anni dopo la morte del padre, morto per avvelenamento alcolico, il giovane Jason Bonham si unisce alla sua prima band, i Firm, con i quali registra due album ed i Virginia Wolf, anche qui due album.
In seguito il cognome Bonham riappare accanto al microfono di Robert Plant, “Pictures at Eleven” del 1982, ed alla chitarra di Jimmy Page, “Outrider” del 1988, ponendo anche la sua firma nell’esordio solista di una delle coppie voce – chitarra più famose del rock al pari di Mick Jagger e Keith Richards.
Negli anni ’90 fonda i Bonham e la Jason Bonham Band con i quali incide sempre due album e continua a collaborare con altri artisti del calibro di Paul Rodgers, UFO, Slash, Foreigner e Joe Bonamassa a cui si sono aggiunti vari tributi come quello a Muddy Waters.
Proprio con il celebre chitarrista americano, Bonham fonda uno dei super gruppi più importanti degli ultimi anni, al pari dei Chickenfoot, i Black Country Communion.
Gruppo formato da Glenn Hughes (ex Deep Purple e Black Sabbath) al basso e voce, Joe Bonamassa alla chitarra e Derek Sherinian (ex Dream Theater) alle tastiere unendo progressive rock e blues.
Al momento hanno tre album all’attivo anche se non sono esenti dai problemi a causa dei diverbi tra Hughes e Bonamassa.
