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David Knopfler: intervista ad uno dei fondatori dei Dire Straits

David Knopfler nasce a Glasgow, in Scozia,  il 27 dicembre del 1952 da una famiglia di origni ungheresi, anche se David cresce a Newcastle upon Tyne, in inghilterra.

Insieme a suo fratello Mark Knopfler, nel 1977 fondano i Dire Straits, una delle più celebri rock band britanniche in grado di proporre un rock brillante e cristallino, incentrato sulla grande maestria del chitarrista Mark Knopfler. David rimane nei Dire Straits fino al 1980, quando decide di iniziare la carriera da solista che lo porta a pubblicare il suo primo album nel 1983, dal titolo Release.

Complessivamente David Knopfler realizza 12 album come solista, oltre ai primi due con i Dire Straits (Dire Straits e Communiquè), scegliendo di dedicarsi prevalentemente alla realizzazione di colonne sonore.

Lo abbiamo contattato e lui, con grande disponibilità, ha risposto ad alcune nostre domande.

Chitarrista, pianista, produttore, cantautore, poeta e scrittore. Come si definirebbe David Knopfler?

“C’è sempre scritto “cantante–cantautore” sul mio passaporto. Non credo che niente sia davvero cambiato.”

Ricordi quando e in che modo ti sei avvicinato alla musica?

“I miei primi ricordi sono legati a dei vecchi dischi a 78 giri dei miei genitori  – ci racconta David – assieme ad altri dischi appartenenti a mia zia e mio zio. Sapevo già che avrei voluto fare musica per vivere già a 7 o 8 anni dopo aver ascoltato un gruppo strumentale chiamato The Shadows” (quelli di “Apache” – NDR)

Quali sono i generi e gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato nel tuo percorso di crescita?

“Inevitabilmente bisogna partire con Bob Dylan e poi c’è un’altra grande lista di influenze come Joni Mitchell e Van Morrison, ma ho comunque divorato un sacco di dischi rock come quelli di Jimi Hendrix e dei Kinks al pari della musica blues e country. Ero abbastanza eclettico in fatto di gusti – prosegue Knopfler –  ma sapevo quello che mi piaceva e che questo apparteneva, per usare un termine molto ampio, alla controcultura degli anni tra il 1965 ed il 1975. Dagli abbottonati, ed amati dai genitori, primi Beatles fino a Tom Waits un decennio dopo. Come si dice “dovevi essere stato lì”.

Nel 1977, insieme a tuo fratello Mark, hai fondato i Dire Straits. Cosa ricordi di quel periodo? Erano davvero tempi difficili come ricorda il nome da voi scelto per la band?

“No, erano tempi molto più tranquilli rispetto a molte altre band perché abbiamo catturato presto l’interesse delle case discografiche ed abbiamo firmato un contratto solo pochi mesi dopo il nostro primo concerto. Il nostro primo album  – ci spiega il chitarrista – è stato poi realizzato solo qualche mese dopo le nostre prime prove. Allora non era una cosa comune.”

Dopo avere realizzato i primi due magnifici album con loro decidi di intraprendere una carriera solista. Puoi spiegarci questa tua scelta?

“Ho fondato i Dire Straits pensando che avrei dato un input più creativo di quello che già avevo e quindi proseguire – prosegue David – facendo i miei dischi era la mossa successiva più logica.”

Da solista hai realizzato 12 album, l’ultimo (molto bello) nel 2015 dal titolo “Grace“. Cosa cercavi nella carriera solista e lo hai trovato?

“È stato un viaggio e come tutti i viaggi si tende a scoprire che è il viaggio, e non la destinazione, ad essere la cosa più importante. Sono cambiate molte cose in ogni singolo album. Il più grande cambiamento si è verificato quando stavo pianificando il mio sesto album, The Giver. Ho realizzato di averne abbastanza della programmazione musicale e volevo tornare ad un’idea più diretta di una band in studio che registra tracce … che è stato esattamente quello che ho fatto. Riportare il mio amico Harry Bogdanovs nel processo creativo è stato molto importante e lui è rimasto un elemento chiave in tutti i miei dischi a partire da quello.”

Credi che sia possibile e fattibile una “reunion” dei Dire Straits?

“Tutto è possibile, ma è difficile immaginare Mark (Knopfler) esibirsi ancora come membro dei Dire Straits. Ha una carriera solista di grande successo e possiede anche un’enorme ricchezza. Difficile vedere l’intenzione in lui di suonare con dei musicisti con i quali non ha scelto di lavorare per i suoi dischi. Mi sono levato il cappello dinnanzi a lui nel  2017 in quanto rappresenta il quarantesimo anniversario della fondazione dei Dire Straits ed anche il 2018 sarà il quarantesimo, per la pubblicazione del primo disco.”

Che progetti hai per il futuro?

“Ho alcuni progetti e in uno di essi lavoreremo ad una band di sei elementi tra cui Alan Clark (tastierista dei Dire Straits in Brothers in Arms) per una serie di concerti selezionati nel 2018. Inoltre Harry ed io ci esibiremo come duo negli Stati Uniti, in Inghilterra ed in Europa come sempre. Ho molti altri progetti in “forse”, ma niente da rendere ancora pubblico per il momento.”

— Onda Musicale

Tags: Dire Straits, Mark Knopfler, David Knopfler
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