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I Beatles e la crisi di “Let It Be”

Let It Be” sarebbe dovuto essere l’album di dimostrazione del genio dei Beatles, ma oltre ad essere il canto del cigno, fu anche il disco che mise a nudo le rivalità tra John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr.

Il giornalista Ray Connolly ne ha infatti parlato sul Daily Mail descrivendo in questa maniera il clima teso tra i Fab Four: “Quando Paul McCartney, nell’aprile del 1970, annunciò che non aveva più intenzione di lavorare con i Beatles, il mondo cadde su di lui. “PAUL LASCIA I BEATLES” recitavano i titoli dei giornali di tutto il mondo. Anche se nel giro di pochi giorni ha continuato a ribadire che era stato male interpretato ormai era troppo tardi. Il segreto sulle discussioni e le lotte interne dei Beatles era stato svelato. Non si sarebbe potuto tornare indietro”.

Atmosfera non ideale

L’errore di Paul fu quello di lasciarsi sfuggire l’atmosfera rancorosa. Come Paul ricordava quella settimana, le riprese di “Let It Be” non furono così polemiche come dicevano le voci, ma forse perché molte lingue vennero morse quando le telecamere stavano filmando. Sicuramente, quando la pubblicazione del film fu messa in programmazione, Lennon e McCartney, il duo di maggior successo nella storia del song writing, non parlavano nemmeno tra di loro se non per scrivere o suonare assieme”.

Yoko Ono

Yoko Ono, una femminista, ha visto le cose a modo suo. Quando John se ne è andato è andata anche lei e, pur non avendo nessun interesse per la musica rock prima di incontrarlo, ha subito espresso le sue opinioni su ciò che i Beatles stavano registrando mentre erano in studio”.

John Lennon

John amava che lei desse il suo contributo, ma gli altri tre no, specialmente Paul. “È diventato molto difficile per me scrivere con Yoko seduto lì”, mi diceva. “Se dovevo pensare ad una strofa cominciavo ad innervosirmi. Avrei potuto dire qualcosa tipo ‘ti amo ragazza’, ma con Yoko che guardava ho sempre avuto l’impressione di dover inventare qualcosa d’intelligente e all’avanguardia. John non era più innamorato dei Beatles. Era ipnotizzato da Yoko. Pubblicato allo stesso tempo del “White Album” dei Beatles, nel Natale del 1968, ci fu anche il disco “Two Virgins”.

Paul non si divertì vedendo le foto come un inspiegabile atto di sabotaggio dell’immagine dei Beatles. Secondo John, il suo co – cantautore gli ha dato una lezione troppo lunga. “C’è davvero bisogno di questo?”. L’anno precedente il film TV dei Beatles, “Magical Mystery Tour”, è stato un fallimento sia artistico che commerciale che, dopo tutto il loro successo, era qualcosa di nuovo per loro. Così ora hanno deciso di filmare la realizzazione del loro prossimo album. Alla fine si sarebbe chiamato “Let It Be” e sarebbe stato filmato ai Twickenham Studios piuttosto che nella loro solita “casa musicale” di Abbey Road, ma le cose non sono andate bene sin dall’inizio”.

Dopo il “White Album”

Erano passate solo 12 settimane da quando avevano finito il “White Album” e, mentre Paul sempre impegnato aveva già scritto “Get Back”, “The Long and Winding Road” e “Let It Be”, John non aveva nessuna nuova canzone da offrire. Nelle registrazioni inutilizzate del film, inevitabilmente finite nelle mani di alcuni fan, si può sentire Paul dire “non hai ancora scritto niente”.

No”, risponde John. “Ci troveremo di fronte ad una crisi” risponde preoccupato Paul. “Quando sono con le spalle al muro, Paul, mi troverai al mio meglio. Pensavo di avere la domenica libera” dice John. “Spero che tu possa consegnare” ribatte Paul. “Speravo di essere un piccolo rocker, Sammy con la sua mammina” lo canzona John facendo un gioco di parole. Non c’era altro che Paul potesse dire”.

Penso che siamo stati molto negativi da quando Brian Epstein è morto”, ha riflettuto Paul probabilmente al direttore Michael Lindsay – Hogg ignaro di essere registrato. “Probabilmente abbiamo bisogno di una figura paterna centrale per così dire. Andiamo. Sono le nove. Lasciate le ragazze a casa. John non ha mai lasciato Yoko a casa. Uccidendo i Beatles, congelandoli al loro vertice, significava che non avrebbero più potuto deluderci”.

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— Onda Musicale

Tags: Yoko Ono, Brian Epstein, Let It Be, Abbey Road
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