The Big Spliff? È stato registrato nel 1993. Non l’abbiamo mai finito, ma quello che avevamo completato, esiste ed è gelosamente custodito nei nostri archivi.
Ce lo conferma Andy Jackson in persona, intervistato in esclusiva da Cymbaline, che aggiunge ulteriori interessanti dettagli: “quello che è finito in The Endless River, in realtà, è circa la metà di quell’album inedito, quindi l’effetto finale è decisamente diverso dalla sua conformazione iniziale. L’originale The Big Spliff era composto da circa 30 minuti di musica, una sorta di suite strumentale divisa in più parti, molto sperimentali.”
The Big Spliff per chi non lo sapesse, è il “disco satellite” di The Division Bell: per qualche istante nel 1993 si pensò di farne un doppio disco. La parte più pop/rock che tutti conosciamo come primo disco, e un secondo cd aggiunto contenente questo album strumentale. Qualcosa insomma che ricollocasse i Floyd moderni con la modalità dei primi Floyd, quando si trovavano in studio ad improvvisare insieme. L’idea venne accantonata (“per motivi di tempo” ci confessa Jackson), e ripresa nel 1995 quando si ipotizzò di farlo uscire come prodotto a sè stante, per poi venir nuovamente lasciato da parte in favore di P·u·l·s·e. Persino Nick Mason nella sua biografia dichiara che gli sarebbe piaciuto farlo uscire prima o poi.
Continua Jackson:
quello che tutti avete di The Big Spliff sono le sezioni iniziali di The Lost Art of Conversation, Night Light e Talkin’ Hawkin. Mentre, rimaste nella loro versione originale senza tagli o aggiunte, sono TBS9 e TBS14, dove TBS sta proprio per The Big Spliff. In poche parole con la versione deluxe di The Endless River potete ritrovare 5 brani, più o meno, per un totale di 15 minuti di musica presa da quel progetto. Insomma, è come se aveste metà di quel disco inedito”.
(fonte: Cymbaline – Pink Floyd Magazine)
