In primo piano

Non dimentichiamoci del grande Jaco Pastorius

Non dimentichiamoci del grande bassista Jaco Pastorius e, per chi non lo conoscesse, scopriamolo insieme.

Jaco Pastorius al secolo John Francis Anthony Pastorius III nasce il 1 dicembre 1951 a Norristown (Stati Uniti), è annoverato tra i più grandi bassisti di tutti i tempi e pioniere del genere fusion, importante punto di riferimento per i più grandi bassisti della scena musicale attuale.

Nonostante la brevità della sua carriera ha rappresentato e dato vita ad una rivoluzione totale per quanto riguarda il suo strumento, riuscendo a far emergere il basso solista e ridefinendo il suono del basso elettrico suonando simultaneamente melodie, accordi, armonici ed effetti percussivi. Perciò se dici basso, dici Jaco Pastorius.

Inizio precoce

Fin da bambino è iniziato al mondo della musica, dapprima prende in mano le bacchette, poi a dodici anni impara a suonare la chitarra. La passione per il basso gli nasce a quindici anni vedendo suonare un virtuoso nella sua città, da allora quello strumento diventa un’ossessione. Dopo aver imparato a districarsi nell’uso dello strumento decide di togliere i tasti trasformando il basso in un fretless, per ottenere un suono più rotondo e dolce, come già fecero John Entwistle degli Who e John Paul Jones dei Led Zeppelin, e dopo aver appreso la tecnica del muting e quella degli armonici artificiali fonda, nel 1969, la sua prima band.

Il suo primo disco solista

Dopo varie collaborazioni e concerti, nel 1976 pubblica il suo primo lavoro da solista intitolato “Jaco Pastorius”. Poco dopo questo approdo ufficiale nel panorama musicale cade nel vortice delle dipendenze iniziando a far uso di alcool e droghe; la carriera continua ma la sua vita si consuma, accompagnato dai rispettivi problemi con mogli e figli.

Nel 1981 dà vita a quello che è considerato il suo lavoro più rappresentativo e brillante, “Word Of Mouth”, basato su una poetica musicale estremamente articolata. Sempre più poliedrico e problematico continua a suonare con i Weather Report, uno dei più significativi gruppi jazz fusion anni settanta/ottanta, fino al 1982.

Nel 1985 viene ricoverato in psichiatria per aver molestato dei passanti a Fort Lauderdale.

Dopo sei settimane viene dimesso e sembra aver risolto i suoi problemi perciò, poco dopo, inizia a partecipare a diversi tour musicali. Tuttavia, la scomparsa improvvisa di un vecchio amico del liceo in seguito a un incidente automobilistico lo fa ripiombare nel baratro.

L’11 settembre 1987 è al concerto (come spettatore) del suo amico Carlos Santana, quando dopo l’assolo di basso decide di salire sul palco e sollevare la mano al musicista (Alphonso Johnson) come per volerne decretare la vittoria. Tuttavia la sicurezza non lo riconosce e lo caccia in malo modo dal concerto. Sconfortato, Jaco si dirige verso un locale in periferia, ma l’ingresso gli viene negato da un buttafuori esperto di arti marziali (Luc Havan) a causa del suo stato di ebbrezza. Il litigio degenera in una rissa e, quando arriva la polizia, Jaco è disteso a terra, privo di sensi, sdraiato in una pozza di sangue.

Viene ricoverato d’urgenza in ospedale ma otto giorni dopo, il 19 settembre 1987, la sua situazione peggiora a causa della rottura di un vaso sanguigno del cervello che ne causa la morte cerebrale. I familiari decidono di interrompere l’alimentazione del corpo da parte dei macchinari. Jaco muore il 21 settembre del 1987 alle 21,25.

Il suo aggressore (il buttafuori che lo ha picchiato), accusato di percosse aggravate, se la cava pagando una cauzione di 50mila dollari.

Oggi Jaco Pastorius non c’è più, ma il suo basso suonerà per sempre.

— Onda Musicale

Tags: The Who, Led Zeppelin, John Entwistle, Weather Report, John Paul Jones
Sponsorizzato
Leggi anche
I capolavori rock che compiono 50 anni nel 2020
Achille Lauro: forse qualcuno dovrebbe dirgli che non basta travestirsi per essere un grande artista