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Diario trafugato (e restituito) a Paul McCartney. Intervista alle due protagoniste che ci hanno raccontato come sono andati i fatti

Qualche giorno fa il nostro giornale ha riportato una notizia che risaliva al 2003 e che raccontava la storia di due ragazze italiane che avevano deciso di restituire un diario appartenuto a Paul McCartney. (leggi l’articolo)

L’articolo, molto letto dai nostri lettori, raccontava di come due ragazze fossero entrate in possesso del prezioso manoscritto e di come, dopo molti anni, avessere deciso di restituirlo a Paul McCartney. (puoi leggerlo a questo link) Incuriositi da questa vicenda e con il desiderio di approfondire l’argomento, abbiamo contattato le due ragazze (ormai cresciute) e abbiamo rivolto loro alcune domande.

Ne è nata un’interessante intervista  che vi proponiamo in esclusiva.

Nei giorni scorsi è tornata alla ribalta di alcuni quotidiani la notizia del diario restituito a Paul McCartney nel 2003. Le protagoniste siete voi: tu (Bianka) e tua sorella Francesca. Quanti anni avevate?

Bianka: “Frequentavamamo ancora le scuole medie…. ti ho detto tutto!”

Raccontaci cosa è successo quel pomeriggio (primavera 1980) a Londra.

Francesca: “era Pasqua 1980, eravamo in vacanza con la nostra famiglia a Londra. Era l’ultimo giorno e non volevamo tornare senza aver visto almeno le strisce pedonali di Abbey Road. Una volta arrivate a St John’s Wood con la black cab,  Bianka s’è ricordata che Paul abitava là vicino. Non è stato difficile riconoscere il cancello perché il muro di cinta della casa era pieno di scritte delle beatlesmaniache…”

Bianka: “quindi abbiamo scavalcato il muretto e abbiamo iniziato a correre nel cortile facendoci delle foto. Poi ci siamo dirette nel giardino dietro casa e abbiamo visto il famoso Geodome… Ho riconosciuto subito il gazebo esagonale dove i Beatles fecero la foto session per la cover del singolo Hey JudeQuindi è lì che siamo entrate, non nella casa! E comunque la casa a quei tempi era disabitata, in ristrutturazione. Ed è stata veramente una sorpresa trovarlo pieno di scatoloni di cartone colmi di roba. Chiaramente non avevamo ne il tempo ne la lucidità di osservare le cose. Mia sorella ha visto l’agenda con la copertina rossa e l’ha aperta per vedere se era di Paul. L’abbiamo presa e siamo scappate via.”

Francesca: “quando ho letto la scritta al 10 aprile “Paul Leaves Beatles” non ho avuto dubbi. La curiosità era troppo forte di leggerla e di capire perché i Beatles si fossero sciolti . A quei tempi erano ancora tutti in vita e correvano anche voci che si sarebbero riuniti.”

Quando nasce la tua passione per la musica e in modo particolare per i Beatles?

Bianka: “proprio in quel periodo! Nella nostra adolescenza, grazie ai dischi che comprava nostro fratello più grande.

Francesca: “c’era un disco che andava molto a quei tempi , ci piaceva moltissimo. Era dei Cafè Cream, un gruppo francese che aveva realizzato un remix con tutte le canzoni dei Beatles (LINK). Inoltre, io e mia sorella siamo musiciste oltre che fan dei Beatles. (guarda un loro video a questo link – NDR)”

Alcuni quotidiani hanno riportato che avete cercato di vendere il diario ma non ci siete riuscite. E’ vero? E come te lo spieghi?

Bianka: “no non è assolutamente vero, i giornali a volte scrivono quello che gli pare, si sà…”

Francesca: “io ho raccontato ad un giornalista che tentai di ottenere una stima del diario su grande insistenza di un mio amico collezionista, solo per conoscerne il valore. Ma non ci dissero niente perché non poteva essere autenticato.”

Quando è nata l’idea di restituirlo?

Bianka: “veramente l’idea non è stata mia, ma del mio producer di allora, che voleva organizzare un incontro con Paul tramite Canale 5. Io mi fidavo di lui perché mi stava producendo un disco.”

Francesca: “si perché a quei tempi noi non avevamo un progetto musicale comune… però io precedentemente, dopo la morte di Linda McCartney (leggi l’articolo – NDR), pensavo spesso che Paul avrebbe gradito rileggere questo diario perché c’erano molti messaggi d’amore della moglie, 1970 oltre ad essere l’anno dello scioglimento dei Beatles era anche il loro primo anno di matrimonio.”

E’ stato difficile contattare i collaboratori di McCartney?

Bianka: “finché c’era Mediaset di mezzo sì, poi quando abbiamo agito da sole, seguendo il nostro istinto, la situazione si’ è sciolta … sembrava  che tutto si stesse muovendo nella direzione giusta affinché la nostra “missione” avesse un buon esito.”

Raccontaci come hai vissuto quel momento e se siete riuscite ad incontrare Paul McCartney.

Bianka: “inizialmente stavamo nel panico, poi ci sentivamo come in trance! Abbiamo aspettato in una suite all’Hassler Hotel che Paul decidesse di incontrarci, perché c’era anche la possibilità che lui non venisse.

Francesca: “stavamo come quando lo siamo entrate nel gazebo nel 1980, siamo tornate indietro nel tempo, eravamo tornate le ragazzine di allora!”

Paul McCartney era arrabbiato con voi?

Bianka. “Proprio no! Era sorpreso e incuriosito, questo si… ma con atteggiamento scherzoso… molto socievole… quando mi ha firmato l’autografo aveva scritto Yanka senza la lettera B e io lo ho corretto “No Paul è con la B. B… like Beatles…” e lui mi ha risposto “Ah ok.. Bianka… like Bianca Jagger.”

Francesca: “dopo aver vissuto la beatlemania disponi di una certa pazienza, o no? Poi io avevo saputo che Paul si era definito il primo collezionista al mondo sulle memorabilia dei Beatles, e che vive questo fenomeno in modo esteriore ormai.”

Bianka: “quando ci ha visto (sempre scherzando), ci ha chiamate Naughty Girls. (cattive ragazze – NDR) Poi  s’è messo una mano sul cuore e ha detto testuali parole: “Mi avete dato un grossissimo piacere a restituirmi questo diario che per me ha un valore personale molto grande.”

Che cosa ricorderai di questa magica esperienza?

Bianka: “è stata una grande ispirazione per realizzare il progetto musicale “Abbey Road Naughty Girls”, abbiamo avuto parecchio successo negli Stati Uniti e in nord Europa.”

Francesca: “Devo ammettere che sono molto orgogliosa del risultato, siamo anche state negli Abbey Road Studios a fare i mix…”

Bianka: “Ricordo che  un paio di anni più tardi lo abbiamo incontrato nuovamente, a Londra, in occasione della presentazione del libro “High in the Clouds”. Io gli ho chiesto se si ricordava di me e lui mi ha risposto: “come va il canto?”  Questo mi fa pensare che probabilmente ha ascoltato i CD che gli abbiamo lasciato quella volta all’Hassler Hotel, altrimenti non si sarebbe ricordato di me come cantante.”

Avete qualcosa da aggiungere?

Bianka: “il prossimo autunno/inverno finalmente uscirà il nostro libro.”

Francesca: “così non dovremmo più raccontare questa storia e chiunque potrà leggerla direttamente sul libro.”

— Onda Musicale

Tags: Abbey Road, The Beatles, Paul McCartney, Hey Jude, Linda McCartney
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