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Roger Waters: “Sono pessimista e non mi vedo sul palco ad 80 anni, questo coronavirus fa davvero paura”

L’ex bassista dei Pink Floyd Roger Waters, in una recente intervista rilasciata a Rolling Stone, ha manifestato tutti i suoi dubbi sulla possibilità di tornare ancora sul palco.

Queste le sue parole, che hanno davvero gelato milioni di fans sparsi in tutto il mondo: “Trovo difficile immaginare di fare uno spettacolo rock quando avrò più di 80 anni“. Infatti Roger, che oggi ha 76 anni (e che ne compirà 77 a settembre), ha dovuto posticipare di un anno il suo “This Is Not a Drill Tour” (leggi l’articolo).

Il suo è un discorso molto ampio, probabilmente fatto a livello generale, ma resta il fatto che ha detto che molti artisti della passata generazione (come lui), probabilmente avranno delle difficoltà a fare dei concerti rock quando sarà terminata l’emergenza coronavirus. “È come se il Covid-19 avesse accelerato un processo naturale – ha precisato Waters – e questo non è affatto bello.”

Ecco altre delle sue parole estrapolate dall’intervista a Rolling Stone: “Ho 76 anni, quindi l’anno prossimo ne compirò 77. Trovo difficile immaginare di fare uno spettacolo rock su un palco quando avrò 80 anni, e mancano solo quattro o cinque anni, quindi sai… tutto finisce, come sappiamo. Era leggermente diverso se fossi stato BB King, c’è una differenza tra sedersi su una sedia e cantare il blues e quello che faccio io durante i miei spettacoli”.

Durante il proseguo dell’intervista, quando gli è stato chiesto se crede possibile una ripresa dei concerti live a settembre di quest’anno, Roger Waters ha risposto: “Non sono un epidemiologo, anzi ho appena imparato a dirla questa parola, è difficile. Comunque, non credo sia realistico, ma ci sono un sacco di cose in ballo, come la stagione di basket o di hockey, condividiamo questi spazi, sono gli stessi spazi (i palazzetti – NDR) in cui si fanno i concerti. Quindi c’è sempre una questione di programmazione e di organizzazione, ecco perché è durante l’estate che i musicisti vanno in tournée, perché non c’è la stagione NBA e nemmeno l’hockey.

Waters ha inoltre voluto specificare di non essere certo di volere viaggiare prima che vanga scoperto (e testato) un vaccino per il coronavirus. “Chi può dire quando ci sarà un vaccino? Le persone stanno cercando di tirare a indovinare, pensano che il periodo di tempo più breve sia probabilmente un anno, ma un anno a partire da un mese fa, ma nessuno ha un’idea precisa su questo delicato argomento.

L’ex genio creativo dei Pink Floyd ha poi parlato del Covid-19, e di come secondo lui questa pandemia mondiale lascerà il segno per sempre nel mondo. Lui è convinto che non si risolverà tanto presto e, come suo costume, accusa le grandi potenze del pianeta, come l’America, che due anni fa ha smantellato un ufficio che si occupava proprio di questo tipo di emergenze sanitarie e che, secondo lui, non è disposto a modificare il proprio punto di vista.

È tutto un gioco con la Russia, e ora anche con la Cina e con l’Iran, è un altro classico esempio di come esercitano il loro controllo. Inizieranno più guerre – prosegue Waters – e lo faranno perché li renderà più ricchi. E se pensi che sia una sciocchezza, sei uno dei tanti. La maggior parte dei cittadini americani – e non li sto incolpando per questo – crede che io sia un teorico della cospirazione. Ma io non lo sono affatto. In realtà vedo tutto molto chiaramente“.

— Onda Musicale

Tags: Roger Waters, B.B. King, Pink Floyd
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