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Goblin, la musica della paura

Piccoli folletti, spiritelli fastidiosi, i Goblin appartengono alla leggenda di alcuni luoghi lontani. Sarebbero infatti esserini cattivi e bruttarelli,  che si aggirerebbero per le case di notte, cercando di rapire donne e  bambini.

È un bel nome per un gruppo musicale, soprattutto se celebre in Italia e all’estero per la composizione di buona parte delle colonne sonore dei film di Dario Argento,regista noto anche con il soprannome di Maestro del brivido. Ma folclore a parte, chi erano davvero i Goblin? All’inizio erano solo in due, si chiamavano Claudio Simonetti e Massimo Morante, siamo a Roma, nel 1973.

Claudio è un figlio d’arte, suo padre Enrico Simonetti è un volto molto conosciuto nell’ambiente televisivo, perché é un vero musicista di talento, suona molto bene il pianoforte, compone colonne sonore e dirige le orchestre in alcune trasmissioni di successo negli anni’60 e di buona parte degli anni ’70. Collabora con Ornella Vanoni, Pippo Baudo, Anna Mazzamauro, Alighiero Noschese e Loretta Goggi (solo per citarne alcuni).

Claudio, insomma, segue le orme del padre, studia pianoforte e composizione al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, e nel frattempo comincia a suonare come tastierista in alcuni gruppetti dell’epoca. Nel 1971, appena diciannovenne, fonda con un altro figlio d’arte, Walter Martino (figlio del celebre pianista Bruno Martino), un gruppo musicale dal nome bizzarro,“Il Ritratto di Dorian Gray” ovviamente ispirato al famosissimo romanzo di Oscar Wilde.

Massimo Morante nvece è un chitarrista molto bravo, che in quel periodo si impegna molto, suona anche il bouzouki, (strumento a corde greco parente del mandolino napoletano), sperimentando gli effetti e le varie accordature diverse. È anche lui uno studioso di musica, molto esperto anche se molto giovane.

I due suonano un po’ insieme a casa del Simonetti a Roma e quindi decidono di andare a Londra per incontrare Eddie Offord, famoso produttore e tecnico del suono, il cui nome risulta legato a quello degli Yes, Emerson Lake & Palmer e Gentle Giant (solo per citarne alcuni). Dopo pochi giorni si ritrovano con un contratto firmato che promuove di fatto la produzione di un album, album che purtroppo non verrà mai registrato a causa dei nuovi ed imprevisti impegni sopraggiunti da parte dello stesso Offord, il quale si vede improvvisamente costretto a seguire una lunga tournée degli Yes.

Tornati in Italia, nel 1974, i due formano un nuovo complesso musicale chiamato “Oliver”, ottenuto con l’inserimento diunottimo bassista, Fabio Pignatelli e di un batterista, Carlo Bordini.

Dopo una breve e nuova esperienza in Inghilterra, i quattro iniziano a registrare un album nuovo con il nome di “Cherry Five” , godendo di un contratto discografico con la Cinevox Record, storica etichetta romana dei fratelli Bixio,specializzata in colonne sonore. È in questo ambito che i musicisti incontrano il regista Dario Argento, il quale affida a loro la composizione della colonna sonora del film “Profondo Rosso” (1975)Il gruppo si assesta nuovamente con la sostituzione del batterista Carlo Bordini rimpiazzato da Walter Martino, unavecchia conoscenza di Claudio Simonetti. I quattro decidono di cambiare nome e così da “Oliver” diventano i “Goblin”.

I Goblin sono un gruppo straordinario. I quattro musicisti romani dimostrano di essere eccezionali nella tecnica, nella scoperta di nuove sonorità e soprattutto nell’utilizzo di nuovi sistemi di registrazione.

Nasce così il brano – opera “Profondo Rosso” che insieme ad altri pezzi bellissimi come “Death Dies” e “Mad Puppet”  (solo per citarne alcuni),  entra nella storia della musica internazionale, insieme al film. Con questo brano i Goblin, nel 1975, vincono il “Disco d’oro” vendendo un milione di copie e rimanendo nella classifica dei 45 giri per ben 52 settimane di seguito. “Profondo Rosso” è un vero capolavoro, un altro dei simboli del rock progressivo italiano che in quel quel periodo spopolava anche all’estero. 

Dal 1975 in poi il gruppo originale vede alcuni cambi di formazione o “new entry”, come Maurizio Guarini alle tastiere e Agostino Marangolo alla batteria.

I Goblin in seguito scrivono altri capolavori come la colonna sonora del film “Suspiria” del 1977 sempre di Dario Argento e quella del film del 1978 “Zombi/Dawn od the dead” firmato dal famoso regista statunitense George Romero.

Quest’ultima lì consacrerà definitivamente come artisti del mondo.

— Onda Musicale

Tags: Yes, Goblin
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