In primo piano

5 cose che (forse) non conoscevi del Rock. Da Elvis a Lzzy Hale

Si fa presto a parlare di rock music, strimpellando qua e là assoli scevri di reali conoscenze tecniche e diffondendo ad alto volume un po’ di brani anni Settanta col finestrino abbassato e la mano sinistra intenta a riprodurre il brano con tanto di percussioni sulla portiera.

Ma, adoperando l’empirismo logico del celeberrimo opuscolo del circolo di Vienna“abbiamo caratterizzato la conoscenza scientifica del mondo essenzialmente attraverso due aspetti. In primo luogo è empiristica (…); in secondo luogo è logicamente analitica”; quindi sì, immergiamoci empiricamente nel rock, attraverso cinque curiosità che (forse) non conoscevi:

1. Partiamo dal presupposto che il rock and roll non fu soltanto un movimento musicale ma anche un fenomeno di costume anticonformista le cui sfaccettature variavano dall’occhialino alla John Lennon al macabro del Punk rock. I più dotti rinvengono tracce prodromiche persino nella musica medievale, magari in una esaltazione testuale del vino e della gioia a ritmo particolarmente gioviale de “In taberna quando sumus”, strampalato brano dei famosi Carmina Burana.

2. Si fa spesso risalire le prime opere rock and roll a Elvis Presley, noto per il contemporaneo utilizzo di atteggiamenti ribelli – all’epoca, era sufficiente un ciuffo posticcio… – e del suo rythm and blues che gli valse il titolo di “bianco che cantava come un nero”. Ma non tutti sanno che la sua musica generazionale composta da oltre seicento brani non annovera alcun testo scritto dal diretto interessato. Che ci crediate o meno, l’uomo più famoso del rock non redasse alcun testo, lasciando l’arduo compito a scrittori ed esperti vari. Elvis incarnava il prototipo di frontman totalizzante il cui successo, oltre al suo inconfondibile timbro, derivava da una notevole capacità di stare sul palco interpretando magistralmente i brani.

3. Che Bob Dylan sia stato il maggior esponente di una musica al servizio dei movimenti civili nulla quaestio, ma l’idea di trasformare la musica in una efficace arma di propaganda ideologica non fu la sua. Fu Woody Guthrie ad ipotizzare inni pacifisti e canzoni simboli delle proteste giovanili, in un contesto di Guerra Fredda in cui i due blocchi – statunitense e sovietico – rischiavano di soffocare la libertà d’espressione musicale, già messa a dura prova dai regimi totalizzanti di inizio Novecento. Contemporaneamente alla figura del futuro Nobel Dylan, come dimenticare Joan Baez, schierato contro la guerra del Vietnam, il cui folk caratterizzerà la produzione musicale di numerosi artististi tra i quali il due Simon e Garfunkel?

4. L’alcol nuoce gravemente alla salute. Ma non ditelo a Zakk Wylde. L’ormai barbuto e storico chitarrista amico di Ozzy, avviato sempre più a una carriera lontana dalla famiglia Osbourne, nel 2009 venne ricoverato per dei grumi nel sangue a livello arterio-femorale. Da cosa venne salvato? Per mera coincidenza, proprio dal suo smodato utilizzo di alcol che gli fluidificò il sangue a tal punto i grumi evitano di ostruirgli i passaggi venosi. Ma non imitatelo…

5. Lzzy Hale, cantante e chitarrista degli halestorm, secondo molte riviste specializzate una delle migliori voci femminili in circolazione nonché vera icona sexy del mondo del rock, vanta una strettissima amicizia con la bellissima Amy Lee degli Evanescence. Non di rado, infatti, pagando il biglietto per udire le note alte di Lzzy, è possibile ritrovarsi la graditissima sorpresa di assistere a un duetto tra le due, come in quel di Buffalo, nel 2012, sulle note di Break In.

— Onda Musicale

Tags: Zakk Wylde, rock n’ roll, Woody Guthrie, Amy Lee, Elvis Presley, Evanescence, Joan Baez, Bob Dylan
Sponsorizzato
Leggi anche
“Dire Straits”, il fulminante esordio della band
Goblin, la musica della paura