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Le meteore nel firmamento del Rock: la parabola dei Blind Faith (1969) [Seconda Parte]

La formazione dei Blind Faith fu completata con l’inclusione di Ric Grech, bassista dei Family .Alla proposta di unirsi all’impresa, giuntagli nel Maggio 1969, rispose positivamente.

I Family furono abbandonati nel corso della tournée che stavano portando avanti e, com’è prevedibile, non accettarono l’improvvisa defezione senza protestare. Al di là di questo problema, il gruppo era pronto per essere collaudato.

Robert Stigwood e Chris Blackwell, manager di Clapton il primo e di Winwood il secondo, entusiasmati da ciò che stava prendendo corpo, si offrirono di gestire il nuovo gruppo. La proposta creò tensione al suo interno, dato che Stigwood voleva che i Blind Faith fossero una mucca da mungere in abbondanza o, per dirla in altri termini, una macchina sputa soldi, mentre i diretti interessati volevano che il nuovo progetto fosse l’opportunità di creare musica di qualità prendendosi tutto il tempo necessario a fare ciò.

Il primo assaggio del suono dei Blind Faith fu il singolo promozionale “Change Of Address From 23 June 1969”, jam strumentale il cui titolo si riferiva all’effettivo cambio di indirizzo dell’etichetta discografica Island Records (produttrice, è utile ricordarlo, dei dischi dei Traffic).

L’esordio del gruppo invece avvenne con l’esibizione gratuita nel concerto di Hyde Park del 7 Giugno 1969 (nello stesso luogo si esibiranno i Rolling Stones – orfani di Brian Jones – neanche un mese più tardi). I musicisti non valutarono molto positivamente l’esibizione per il fatto che non avevano sufficienti nuove canzoni per imbastirci una scaletta abbastanza lunga, e perché ritenevano di non aver fatto prove a sufficienza prima di salire sul palco. La performance di Hyde Park fu comunque interessante perché costituì una sorta di anteprima di quello che sarebbe stato il primo e unico album della band, rigorosamente eponimo. Tra le composizioni originali, furono eseguite “Had to Cry Today”, “Can’t Find My Way Home” e “Sea Of Joy” (a firma Winwood); “Presence Of The Lord” era un’interessante composizione a firma Clapton, mentre “Do What You Like” era un pezzo assai simile a “Toad”, pressoché strumentale e con una lunga sezione in cui Baker (autore del pezzo) dava sfogo alla sua straordinaria bravura con la batteria. “Well All Right” (terzo brano del disco) invece era una cover tra i cui autori si annoverava il celebre Buddy Holly.

L’inevitabile carenza di composizioni originali– quelle scritte e incise bastavano appena per fare uno spettacolo risicato – com’era prevedibile afflisse anche il tour che il gruppo intraprese negli Stati Uniti. Per offrire al pubblico un’esibizione che fosse degna del biglietto pagato, la scaletta dei concerti fu rimpolpata con i successi dei Cream e dei Traffic, cosa che contribuì a spegnere l’entusiasmo di Clapton nel nuovo gruppo.

La fine dei Blind Faith fu in parte incoraggiata anche dal comportamento di Clapton, il quale durante la permanenza statunitense fece la conoscenza di un altro gruppo, quello di Delaney & Bonnie: il loro stile, comprendente sfumature del soul e del blues, gli sembrava un mix decisamente più intrigante di quanto eseguito con i Blind Faith, motivo per cui trascorreva sempre più tempo con loro, anziché con Winwood, Grech e Baker. Verso la fine dell’anno, insieme con loro e con un George Harrison in via di fuga dai Beatles, arriverà addirittura ad esibirsi come sideman.

A fine Agosto 1969 i Blind Faith giunsero al capolinea, dopo l’ultimo concerto a Berkeley (California). In Ottobre giunse l’annuncio ufficiale in cui il gruppo dichiarava di non esistere più, una vera doccia fredda per Stigwood, dal momento che non molto tempo prima aveva annunciato loro nuove tournée.

In una manciata di mesi Clapton, Winwood, Grech e Baker avevano dimostrato di saper realizzare cose davvero interessanti. L’esperienza terminò in modo davvero prematuro, ma lasciò il segno. La loro musica riscosse un successo postumo che fu definitivamente consolidato con il concerto dei primi due musicisti al Madison Square Garden, pubblicato in cd nel 2009, a quarant’anni di distanza da quella memorabile esperienza.

— Onda Musicale

Tags: Eric Clapton, Blind Faith
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