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Una felice anarchia. I Beatles e la “Summer Of Love” (1967) [Seconda Parte].

Osserviamo ora il processo di realizzazione di “All You Need Is Love”, poche informazioni che penso non dispiaceranno ai lettori.

Il 14 Giugno 1967– undici giorni prima della storica esibizione – presso gli Olympic Sound Studios i Beatles iniziarono a lavorare alla traccia strumentale della canzone. Lo strumento associato a ciascun musicista era abbastanza anomalo, dato che Lennon era al clavicembalo, McCartney al contrabbasso ed Harrison al violino; solo Ringo Starr era alla batteria. Una scena davvero curiosa. La sessione agli Olympic Studios produsse 33 takes, delle quali solo la 10ª fu ritenuta la più valida.

Nella sessione del 19 Giugno i Beatles ritornarono al loro familiare Studio 2 presso Abbey Road, dove ebbero da fare con le sovraincisioni del pianoforte, del banjo, della chitarra e di alcune parti vocali. Pochi giorni più tardi, il 23, la canzone fu provata con la presenza di un’orchestra, la cui esecuzione fu incorporata nella traccia strumentale su cui si sarebbe basata la performance televisiva. Il grande momento era vicino, questione di giorni, se non addirittura di ore.

Il 24, una volta deciso che la nuova canzone sarebbe stata il prossimo singolo del gruppo (pubblicato il 7 Luglio 1967 – Parlophone R5620; incluso però nel Magical Mystery Tour versione LP statunitense), il gruppo ebbe da fare nel pubblicizzare al cospetto dei giornalisti accorsi agli Studi EMI l’ormai imminente evento mondiale. John, Paul, George e Ringo erano vestiti come uomini-sandwich, con cartelli su ciascuno dei quali era riportata una delle parole del titolo della canzone, tradotta in quattro lingue (All – You – Need – Love, come si può chiaramente vedere sulla foto del singolo italiano). La giornata fu completata con ulteriori prove della canzone, in una sessione ampiamente documentata dal fotografo David Magnus.

Domenica 25 Giugno 1967. Il grande giorno era finalmente arrivato. Possiamo immaginare il nervosismo di Geoff Emerick – l’ingegnere del suono – e George Martin – lo storico arrangiatore e produttore del gruppo – nel rendersi conto che dovevano mixare l’audio della prima trasmissione in assoluto in mondovisione. Il timore di commettere errori e fare figuracce fu il sentimento prevalente nei due, i quali pertanto avevano deciso di concedersi un goccio di whisky per stemperare la tensione. Gli fu consigliato di nascondere la bottiglia, dato che mostrarsi in televisione con alcolici era professionalmente inopportuno.

George Martin

I Beatles, seduti su alti sgabelli, erano vestiti con abiti dai colori rutilanti e sgargianti; lo studio era decorato con un tripudio di fiori e palloncini; seduti sul pavimento, a circondare il gruppo, i loro colleghi e amici, tra i quali possiamo ricordare Keith Richards, Mick Jagger, Eric Clapton, Keith Moon, Graham Nash, Jane Asher (la fidanzata di McCartney), Pattie Boyd (la moglie di Harrison). Quanto si poteva vedere in quella sera di Giugno 1967 era la vetta più raffinata ed elegante della Summer Of Love! Peccato che la girandola di colori i telespettatori non la potessero cogliere, dato che le riprese erano in bianco e nero.

Questa manciata di minuti in mondovisione costituì altresì la vetta nella popolarità del gruppo più influente al Mondo, partito dalla gavetta di Amburgo nel biennio 1960-1962 e giunto, in una manciata di anni, a un livello di influenza davvero straordinario. I Beatles erano talmente famosi e idolatrati che un’esibizione come quella di Our World non poteva che entrare di diritto nella Storia della Musica e nella Storia in generale. Ad imperitura memoria di quanto accaduto ci restano i filmati, rimasterizzati e colorati sulla base delle fotografie di Magnus: li possiamo ammirare nella celeberrima Anthology (pubblicata da Apple nel 1995-1996) e nella celeberrima raccolta 1 [One] (pubblicata sempre da Apple nel 2000 e riedita nel 2015 con la confezione CD+DVD).

A distanza di 53 anni dall’esibizione più famosa al mondo, il ricordo ha mantenuto tutta la lucentezza e la freschezza che sono un tratto inconfondibile della giovinezza. Una giovinezza costellata di persone straordinarie.

— Onda Musicale

Tags: Keith Moon, Pattie Boyd, Eric Clapton, Keith Richards, Abbey Road, The Beatles, Mick Jagger
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