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Ecco come si è ridotto lo studio di registrazione di George Martin (produttore dei Beatles)

Lo studio di registrazione di Montserrat di George Martin, il produttore dei Beatles, si sta sgretolando all’ombra di un vulcano attivo che dagli anni ’90 sta devastando l’isola.

Le imamgini sono impietose. Fango essiccato ovunque e cenere vulcanica posata attorno agli edifici, acqua piovana torbida che riempie la piscina all’aperto. Nidi di vespe in molti angoli, mentre grovigli di vegetazione si arrampicano sulle pareti dell’edificio. Abbandonate e (forse) dimenticate alcune parti dello studio di registrazione che ha prodotto tanti album, le quali marciscono nel più totale abbandono.

Certo non si direbbe, a guardarlo oggi, ma il sudicio complesso abbandonato un tempo è stato un luogo frequentato da alcuni fra i più grandi musicisti della storia i quali, al suo interno, hanno vissuto e ci hanno regalato pagine memorabili di musica.

Il complesso è appartenuto a George Martin, il famoso produttore discografico inglese (nonchè musicista) spesso considerato il “quinto Beatle“, ruolo conteso con il manager Brian Espesten.

Martin ha fondato gli AIR Studios (Associated Indipendent Recording) a Londra nel 1965 insieme a John Burgess, entrambi provenienti dalla EMI. Gli Studios si trasferirono sull’Isola caraibica di Montserrat (nelle Piccole Antille) nel 1976 dopo che George Martin si innamorò della bellezza del luogo e con l’intento di offire ai musicisti un luogo esclusivo e lontano dal mondo e dalle sue tentazioni. Al suo interno registrarorno alcuni loro dischi Elton John, Dire Straits, Duran Duran, Paul McCrtney, Rush, The Police, Rolling Stones, Pink Floyd, Black Sabbath, Supertramp e persino i Pooh.

Complessivamente furono registrati circa 76 album. La struttura venne distrutta dall’uragano Hugo nel mese di settembre del 1989 e mai più ricostruita. La tempesta tropicale (classificata di categoria 5, la massima, con potenza distruttiva) devastò gran parte dell’isola e costrinse lo studio a chiudere i battenti. Ma, come se non bastasse, sei anni dopo il vulcano Soufrière Hills eruttò, bombardando l’isola con colate di lava e spessi strati di cenere. (L’album “Volcano” di Jimmy Buffett, registrato in studio nel 1979, prende il nome dal vulcano, allora dormiente). Le eruzioni vulcaniche, ancora sporadicamente in corso, hanno reso inabitabile quasi la metà dell’isola.

Le rovine fatiscenti dello studio si trovano vicino ai margini della zona di esclusione, quella dichiarata inagibile. Allo stato attuale, troppo pericoloso per poterci camminare in sicurezza, lo studio ha poca (per non dire nessuna) somiglianza con la sua grandezza e magnificenza originale.  Gli AIR Studios attualmente sono recintati e contrassegnati in modo inequivocabile come zona altamente pericolosa, con cartelli di divieto di accesso ovunque. Tuttavia, per chi volesse rivivere (almeno in parte) la magia di qul luogo, è possibile vedere gli Studios da lontano, precisamente  dal vicino osservatorio del vulcano. E’ inoltre possibile visitare l’Hilltop Coffee House, di proprietà di alcuni residenti di Montserrat di lunga data, che include alcuni display informativi sugli AIR Studios. In alternativa, è possibile visitare Olveston House, l’ex casa di George Martin che ora è un hotel e un ristorante al cui interno sono esposte delle fotografie dei Beatles.

— Onda Musicale

Tags: Rush, The Police, Supertramp, Pink Floyd, Dire Straits, The Rolling Stones, Black Sabbath, Emi, Elton John, George Martin
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