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Freddie Mercury: la genialità dei Queen in 5 canzoni

Impensabile non ammettere che i Queen sono una delle migliori band che musica internazionale abbia mai avuto. Uno dei pochi gruppi rock-classico in cui tutti i membri hanno partecipato attivamente e individualmente al processo di composizione delle canzoni.

Freddie Mercury, Brian May, John Deacon e Roger Taylor hanno venduto circa 300 milioni di dischi nel mondo, ma a renderli iconici è stato il leader del gruppo, per molti il più grande frontman della storia della musica, Freddie Mercury. La sua voce singolare e il controllo pressoché perfetto del palco e della folla gli hanno fatto guadagnare una popolarità come pochi altri. In tutte le canzoni dei Queen, Mercury ha la capacità di mantenere il fascino da stadio.

Voglio raccontarvi il suo innato talento attraverso 5 canzoni.

“My Fairy King” – Queen (1973) – LINK

My Fairy King rappresenta un punto culminante e, allo stesso tempo, di partenza del primo LP dei Queen, per questo è importante. Un brano che incarna una delle prime fioriture su larga scale dell’immaginazione sofisticata di Mercury, dell’eclettismo che sgretola il genere e del talento unico nel suo genere. Oltre a mostrare tutte le sue straordinarie abilità vocali e pianistiche, i temi rococò della canzone e la narrazione fantasiosa si rivelano alcune delle creazioni più grandiose, selvagge e ambiziose di Freddie Mercury per la band negli anni a venire.

“Killer Queen” – Sheer Heart Attack (1974) – LINK

Killer Queen è per molti una canzone rivoluzionaria, in quanto si inizia a scoprire ciò di cui i Queen sono realmente capaci di mettere in piedi: le chitarre armonizzate di Brian May e le voci sofisticate, su tutto. In poco più che tre minuti, hanno saputo definire ciò che vuol dire “glam rock”, o meglio, lo hanno inventato. Il testo che parla di Moet Chandon e Marie Antoinette, ma anche di caviale e di etichetta, di ghigliottine e raggi laser, evoca sia il lusso che l’assurdità.

“Love of my Life” – A Night at the Opera (1975) – LINK

Love of my Life è quella che considera la ballata classica dei Queen. Scritta da Mercury per Mary Austin, la sua ragazza all’epoca, è uscita per la primissima volta nel bellissimo album A Night at the Opera del 1975. L’arrangiamento della canzone era carico di arpe, letteralmente sdolcinato ma non stucchevole, uno dei più bei brani d’amore che sia stato mai realizzato. La canzone ha trovato poi una seconda vita, quando Mercury e Brian May l’hanno eseguita in un duetto, diventando una specie di inno in Sud America.

“Bohemian Rhapsody” – A Night at the Opera (1975) – LINK 

Su Bohemian Rhapsody si è detto tutto, ma veramente tutto. Soprattutto dopo il biopic con il premio Oscar Rami Malek. (leggi l’articolo) Ma siccome tutti hanno detto la loro, anche io voglio dire la mia. Questa è una canzone sensazionale, unica ed inimitabile. Bohemian Rhapsody è ambiziosa, rivoluzionaria e assurda. Un brano definitivo, perfettamente imperfetto, capace di mischiare rock, pop e opera. Solo il talento di “quei quattro” poteva partorirlo.

“Somebody to Love” – A Day at the Races (1976) – LINK 

In Somebody to Love, Freddie Mercury e i Queen hanno portato le loro voci dal teatro dell’opera al pulpito della chiesa in una dimostrazione santificata di devozione terrena ispirata alla musica gospel americana. Il gruppo fu in grado di creare sonorità soul completate con un coro di 100 voci, il tutto con l’ausilio di sole tre voci: Freddie Mercury, Brian May, e Roger Taylor. Una ballata rock d’amore nata anche grazie all’ammirazione di Mercury nei confronti di Aretha Franklin.

— Onda Musicale

Tags: Queen, Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor, John Deacon, Bohemian Rhapsody
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