Recensioni e Interviste

Anima Nera: la rock band vicentina si racconta al nostro giornale

Anima Nera è una band vicentina: rock, melodica, passionale. La loro padronanza degli strumenti musicali e dei generi a cui fanno riferimento è da prendere molto sul serio per l’energia e il grande potenziale artistico.

Ci hanno raccontato un po’ della loro storia nella nostra intervista, spaziando dal coraggio nel presentarsi nel panorama musicale vicentino solo e soltanto per quel che sono, per la loro musica inedita rifiutando di suonare cover (che pure saprebbero eseguire molto bene), fino al racconto del cuore e nell’anima nei loro primi due CD inediti.

‘Anima Nera’, so che siete nati dal 2013 da una lunga amicizia oltre che dalla passione per la musica, come avete deciso di far nascere il gruppo? Avete dovuto trovare compromessi tra i vari generi musicali di riferimento oppure eravate sin da subito sulla stessa ‘lunghezza d’onda’?

“Fin da subito avevamo le idee ben chiare, non essere una cover band, ma avere un anima e una testa nostra. Siamo partiti “giocando” a reinterpretare qualche canzone a modo nostro e nel momento in cui avevamo i primi pezzi originali pronti, ci siamo concentrati solo su quello. Abbiamo mischiato le nostre esperienze e gusti musicali ed è nato il suono degli Anima Nera, a questo abbiamo unito i testi che devono essere esaltati dalla melodia, rock melodico e poesia a braccetto.”

C’è un tema fondamentale, uno scopo principale nella vostra produzione artistica?

“In entrambi i CD (‘Terzo Incomodo’ e ‘Amantide’) il tema principale è l’amore e le sue sfumature. Questa scelta deriva dal fatto che si voleva costruire una storia e un legame tra i due CD, una sorta di ponte che unisce cuore e anima. ‘Terzo incomodo’ è un concept album, un viaggio attraverso il sentimento dove questo è il terzo incomodo. È il CD in cui comanda il cuore: ecco allora che dietro ad ogni canzone viene metaforizzato un lato del sentiment, con un percorso che va dalla solitudine all’innamoramento, via via passando attraverso la passione e il sesso, finché il cerchio si chiude in una vita di coppia. Una sorta di zona di confort. Invece su amantide abbiamo voluto guardare dentro: è il CD dell’anima. Anche qui molte metafore nei testi e un suono migliorato nel suo insieme con tante sfumature di generi musicali.”

“Amantide”, il vostro ultimo album, ha una copertina che non lascia dubbi: un uomo su un letto, di fronte a lui una donna la cui ombra è quella di una mantide religiosa.  Come mai questo titolo?

“Su ‘Terzo incomodo’ c’era il cuore infuocato come copertina…era il disco del cuore! Ora bisognava trovare qualcosa che andasse a rappresentare l’anima. Secondo noi, l’anima è donna, è la parte femminile che uno ha. Ci sono lati positivi di essa ma anche lati negativi come gelosia, ossessione, mancanza di fiducia che logorano e creano nel nostro interno disagi e instabilità. Ecco allora l’idea di associare all’anima una doppia immagine: l’amante, cioè la donna che non si vede ma che si ama alla follia e la mantide religiosa che, come si sa, dopo la accoppiamento mangia il suo compagno. Ecco nascere ‘Amantide’ la parte nascosta di noi, fatta di amore ma anche di crisi.”

L’album inizia con il brano Alta tensione emotiva che è un pezzo estremamente rock e termina con brani come “Ti voglio vivere bene” e “Torno Domani” dai toni più morbidi e se vogliamo ‘più romantici’, scelta ponderata oppure nata sul momento?

“Non abbiamo dato una scaletta ai brani del disco, quindi direi nata sul momento. Sicuramente volevamo partire in maniera rock e quindi ecco Alta tensione emotiva e Amore clandestino, poi i brani ci piacevano tutti e quindi c’era solo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo dei brani che consideriamo top come Lieve, Teresa e Non può non essere amore , ma in tutti i pezzi del disco parole e musica si esaltano a vicenda.”

So che sin da subito ‘Anima Nera’ ha puntato sulla creazione di nuovi brani piuttosto che sulla scelta di suonare cover. Come nasce un vostro pezzo? Prima la musica poi i testi, oppure è un processo che avviene in contemporanea?

“Di solito la prassi è che il nostro Yano (Massimiliano De Angeli) si presenta in saletta con i suoi foglietti fatti di parole e accordi e ci racconta di cosa parla la canzone e come la immagina. Poi pian piano ognuno sviluppa la sua parte musicale e fa propria la canzone.  Ciò che rende le nostre canzoni particolari è che realmente ognuno la scrive e la trasforma inserendo la propria parte, quindi l’idea embrionale è come creta, che ognuno con le proprie mani trasforma in un splendido vaso.”

Siete una band di Vicenza, molto attiva nella vostra zona: raccontateci un po’, com’è l’ambiente musicale del Vicentino? A vederlo dai siti internet sembra molto attivo…

“La realtà di Vicenza e tante altre città è che spazi per le cover band ce ne sono tanti, ma per gruppi che propongono musica propria ce ne sono veramente pochi. I gestori dei locali puntano sulle affluenze che garantiscono queste band, che scimmiottano loro idoli musicali. La creatività di chi vuole uscire dal coro con le proprie idee e con la propria musica  non viene molto ripagata e trovare posti dove proporsi è sempre difficile. Speriamo di riuscire a fare il salto di qualità, qualche etichetta ci ha strizzato l’occhio, ci stiamo proponendo e stiamo cercando di promuovere la nostra musica. Non vogliamo certo fare le Rockstar…ci piacerebbe solo fare conoscere gli Anima Nera e la loro musica, fatta della poesia tipica dei cantautori italiani con il sano rock made in Italy.”

E noi questo salto di qualità glielo auguriamo con tutto il cuore.

— Onda Musicale

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