Recensioni e Interviste

Intervista a The Groove Jackers

Pubbliamo l'intervista realizzata a The Groove Jackers.

Come si chiama la vostra band?

"The Groove Jackers"

Da dove deriva il vostro Alias?

"Negli ultimi anni abbiamo proposto un prodotto che ricorda la musica house dei primi anni 80 e nonostante che le nostre produzioni come anche i nostri live siano caratterizzati da suoni moderni e all’avanguardia, quest’influenza si sente e ci contraddistingue, tant’è che abbiamo deciso questo Alias perché in provincia di Modena eravamo chiamati da tutti i Groove".

Se dovessimo presentarvi come artista in 3 parole cosa dovremmo dire?

"Professionisti, onesti, concreti."

Come avete cominciato con la musica? avete conseguito degli studi o siete autodidatti?

"Il nostro primo approccio alla musica fu tramite un rinomato corso per dj a Milano nel 2003 (Emanuele) e sempre nello stesso anno al Vox Club, grazie ad un operazione di scouting da parte di un Art  Director,  che nonostante la tenera età di 16 anni scelse (Michele) tra tanti come dj resident dei suoi eventi."

Avete mai partecipato a qualche programma che vi ha reso per lo più visibili?

"Abbiamo fatto la scelta professionale di non partecipare a nessun talent televisivo come partecipanti, però se in futuro ci venisse chiesto di apparire in televisione come opinionisti o come presenza artistica in programmi di musica, attualità o di sport, potrebbe essere un esperienza simpatica ed interessante."

Cosa vi stimola creativamente?

"Abbiamo una forte tendenza ad associare i nostri stati d’animo alla musica e diciamo che anche il progetto Higher è nato componendo quello che ci sentivamo dentro in quel momento."

L’artista o gli artisti a cui vi ispirate ? C’è un artista internazionale con cui vorreste lavorare nei prossimi anni?

"Dal punto di vista artistico non abbiamo mai avuto una vera e propria guida proprio perché come detto precedentemente siamo molto istintivi e non vogliamo paletti e preconcetti a nostro avviso limitanti. Un artista che apprezziamo molto è Little Louie Vega perché non si è mai fatto contagiare dal mercato e ha dimostrato negli anni che fare musica di qualità paga sempre."

Si dice che il futuro è in digitale  … preferireste avere successo solo in digitale o preferireste ancora vedere i vostri cd in negozio ?

"Sicuramente qualsiasi artista contemporaneo vorrebbe che ci fosse ancora un business sulla vendita fisica dei brani, ma cosi non è, perciò ci accontenteremo del successo in digitale in attesa di tempi migliori."

Come sta cambiando la musica e il popolo della notte col passare degli anni? Come vi presentiate alle serate?

"In Italia negli ultimi anni abbiamo notato un forte incremento della cultura musicale da parte dei clienti, dal punto di vista musicale ora come ora stiamo ripercorrendo gli anni dal 90 al 2000 nel senso che la musica commerciale ha ripreso forti influenze dance e la musica di tendenza è ritornata su ritmiche più techno che tra il 2005 ed il 2011 erano rimaste in ombra perché andavano altri generi come elettronica minimal ecc ..Alle serate ci presentiamo con tanta voglia di divertirci perché è ciò che amiamo di più."

L’industria musicale è cambiata molto negli ultimi anni… Però molti artisti internazionali si sono opposti a certi aspetti di questa rivoluzione accusando alcuni Store di valorizzare solo gli artisti già famosi, lasciando nell’ombra quelli emergenti … Cosa ne pensate?

"Onestamente pensiamo che a prescindere dal successo ottenuto creare musica, dipingere un quadro o qualsiasi altra attività artistica sia da valutare come un regalo che si sta facendo all’umanità e alla storia,  poi se c’è un riscontro economico ben venga , quindi che gli store facciano quello che vogliono noi non abbiamo tempo per preoccuparci del loro operato noi siamo compositori e djs."

Cosa ne pensate della discografia italiana a differenza di quella estera?

"Crediamo che gli italiani siano top a livello artistico ma un po meno a livello di marketing".

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

"I nostri progetti per il futuro sono continuare a creare nuovi brani per i nostri fans e arrivare a lavorare a livello nazionale ed internazionale."

Quali sono le vostre fonti per cercare nuova musica?

"Qualsiasi fonte sul web e conoscenze artistiche personali."

Un consiglio spassionato che daresti a un giovane artista come voi: qual’è l’ingrediente fondamentale per essere scelto da un’etichetta ?

"Lavorare in modo professionale."

Cosa un giovane artista non dovrebbe MAI fare?

"Pensare ai soldi a scapito del percorso."

Secondo te, cosa DOVREBBERO e cosa NON DOVREBBERO fare le etichette discografiche nei confronti degli artisti?( a livello di investimenti/promozioni/visibilità)

"Promuovere i propri artisti con promozioni sui social al fine di fargli acquisire visibilità e notorietà tali da poterli vendere a cifre alte per le quali poi c’è un ritorno in percentuale da parte di chi ha investito.  Se non si investe non si guadagna niente anche perché il business adesso è sui live e quindi è meglio spingere pochi ma buoni perché mille artisti sconosciuti guadagnano mille per 0."

Quali sono le tre regole/ tecniche   principali che un Artista deve seguire?

"E’ un ambiente dove il concetto di regole è limitativo però un buon consiglio è quello di pensare solo alla musica sempre e comunque."

Secondo te come si articola il panorama nazionale in termini di visibilità di un artista?

"La visibilità è direttamente proporzionale all’investimento in pubblicità (social, youtube ecc) e alla qualità dei lavori."

Quanto e come dovrebbe investire un’artista per la sua visibilità, per la sua carriera?

"Molti Dj famosi hanno dichiarato in un articolo su Dj Mag che piu si investe in pubblicità e in qualità dei lavori più è facile raggiungere il successo."

Parliamo ora del tuo ultimo progetto: Higher. Di cosa si tratta?

"Higher è una traccia deep house cantata da  Laura Ferretti e composta da noi che parla fondamentalmente di quanto la musica e i suoni possono cambiarti la vita."

C’è una domanda che non vi abbiamo fatto e che avresti voluto trovare in questa intervista?

"No è stata una bella esperienza."

— Onda Musicale

Tags: Modena
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