Recensioni e Interviste

Pink’s One: intervista alla Pink Floyd Tribute Band siciliana

La band nasce nel 2010 a Siracusa. E' composta da dieci elementi e ripropone i brani più significativi ed emozionanti dell'ampio repertorio pinkfloydiano, spaziando da album capolavori quali "The Dark Side Of The Moon", "The Wall"", "Wish You Were Here" per arrivare ai più recenti "A Momentary Lapse Of Reason", "The Division Bell" e "The Endless River".

L'accurata scelta sonora, la meticolosa cura degli arrangiamenti e la completezza dell'organico fanno dei Pink's One una band tributo in grado di riproporre, durante le performance live, quell'atmosfera sonora tipica dei Pink Floyd tanto apprezzata dal pubblico, ancora capace di scuotere gli animi e trasmettere emozioni.

Nell'Estate 2014, forte della propria esperienza, la band si avvale della preziosa collaborazione di Machan Taylor, corista dei Pink Floyd durante il tour mondiale di A Momentary Lapse Of Reason (1987-1988), esibendosi sui palchi delle più importanti piazze siciliane.(leggi l'intervista a Machan Taylor)

Li abbiamo contattati e abbiamo rivolto loro alcune domande.

 

Quando e come si è formata la vostra band?

"La band si è formata a Siracusa nel 2010 per volontà di Alessandro Di Mauro, chitarrista e grande appassionato dei Pink Floyd. Nel corso degli anni, all'interno della band si sono avvicendati diversi musicisti uniti dalla passione per il leggendario quartetto inglese e motivati dalla comune volontà di riproporre quanto più fedelmente possibile il suo leggendario repertorio."

Quali pezzi inserite con maggiore frequenza nella scaletta dei vostri concerti?

"Per una questione di maggiore coinvolgimento di pubblico e per abbracciare diverse fasce d'età, cerchiamo di riproporre un repertorio molto variegato che tocchi i primissimi album dei Pink Floyd fino ad arrivare ai più recenti. Una strizzata d'occhio, nell'improntare i nostri spettacoli, va sicuramente agli ultimi live floydiani: quelli tratti dai dischi Delicate Sound of Thunder e Pulse, poichè piú facilmente riconoscibili e presenti nell'immaginario collettivo degli appassionati. I brani, per cosí dire immancabili e piú richiesti, sono sicuramente Another Brick In The Wall (Part 2), Shine On You Crazy Diamond, Money, Wish You Were Here e Comfortably Numb."

Com’è nata l’idea di suonare “Echoes” in una località così suggestiva come il teatro greco?

"Partiamo dal fatto che, quest'anno, ricorre il 45esimo anniversario dal famoso Live at Pompeii. Inizialmente, ci sarebbe piaciuto organizzare un evento a tema in un teatro, magari mettendo in piedi una mostra fotografica e di memorabilia abbinata a un concerto con brani tratti da quel famoso show-documentario. Ma ci siamo anche detti che, essendo a Siracusa, avremmo dovuto fare un tentativo chiedendo il permesso, per un giorno, per suonare al Teatro Greco sulla falsa riga di quello che i Floyd proposero a Pompei. Sembrava impossibile, ma il Comune di Siracusa, la Regione Sicilia e La Sovrintendenza ai Beni Culturali, fiutando anche l'opportunità di mettere in risalto le bellezze del capoluogo aretuseo, hanno accolto la nostra idea con favore ed entusiasmo. Abbiamo condotto un lungo e delicato iter burocratico, ma alla fine siamo riusciti nel nostro intento… sembra un sogno! Echoes verrà eseguita prossimamente da noi Pink's One proprio al Teatro Greco e, nel dvd che realizzeremo, alterneremo le immagini della nostra esibizione a quelle dell'area archeologica, autentico vanto della Sicilia nel mondo."

Che aspettative nutrite verso il nuovo album di Roger Waters che dovrebbe uscire nel 2017?

"Ci auguriamo semplicemente, anche dovendo considerare la lunga attesa dall'ultimo capolavoro di Waters (Amused To Death), che essa possa essere direttamente proporzionale alla qualità artistica del nuovo disco. Ci aspettiamo un concept album "fresco", con testi e tematiche attuali (molto probabilmente basate sulla guerra in Medio Oriente) unite a delle melodie strutturalmente complesse ma allo stesso tempo orecchiabili e che possano veicolare facilmente il messaggio del genio compositivo dei Pink Floyd."

Riguardo “Rattle That Lock” di David Gilmour, cosa ne pensate del disco e della trionfale tournée che si da poco conclusa?

"Rattle That Lock è un disco molto variegato e di buon livello stilistico. La formula Samson ai testi e Gilmour alle musiche risulta piuttosto vincente in termini di vendite e gradimento. Sebbene consideriamo On An Island il momento piú alto della carriera solista di David Gilmour, crediamo che Rattle That Lock sia un album che accontenti una larga parte di appassionati. Si passa agevolmente da sonorità, oseremmo dire Pop, della title track per arrivare a un simpatico standard del Jazz come The Girl in The Yellow Dress fino a un brano con forti richiami floydiani come In Any Tongue. Siamo stati presenti ai concerti di Gilmour a Verona e Firenze, nel 2015, e a quelli di Vienna e Pompei nel 2016. Sono stati dei concerti altamente emozionanti, sia dal punto di vista musicale che scenografico. Ci preme sottolineare come questi eventi siano stati inoltre bellissimi momenti di incontro e di confronto con tanti altri amici, talvolta musicisti, floydiani sparsi per tutta Italia e per il mondo."

Che cosa ne pensate della situazione dei biglietti online che si esaurisco troppo presto?

"La situazione è abbastanza chiara ed è stata recentemente trattata e spiegata perfettamente da due servizi condotti da Le Iene. C'è un giro vizioso e mafioso che sta distruggendo i grandi concerti in Italia. L'unica cosa che ci sentiamo di dire, a quanti ne hanno la possibilità, è di non alimentare quel circolo vizioso, soprattutto il secondary ticketing, e preferire mete estere, coniugando magari un concerto a una vacanza. È quello che abbiamo fatto andando a vedere David Gilmour a Vienna, la scorsa estate."

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

"Il nostro percorso è in continuo divenire. Vogliamo innanzitutto portare avanti il nostro progetto "Echoes at Teatro Greco" per poi promuoverlo con i nostri concerti, sbarcando sul territorio nazionale e facendo conoscere anche ad altre regioni d'Italia il nostro modo di eseguire ed interpretare i Pink Floyd. Ci auguriamo di calcare presto palchi e arene sempre piú grandi, magari coadiuvati da importanti ospiti floydiani, come è avvenuto nell'estate 2014 con la nostra collaborazione con la corista Margret Machan Taylor."

 

Line-Up

Alessandro Di Mauro – Guitars and Vocals
Andrea Zanti – Guitars and Vocals
Gian Luigi Di Gregorio – Keyboards, Synthesizers and Vocals
Fabio Bellina – Bass Guitar and Vocals
Andrea Anfuso – Drums and Percussions
Mattia Mazzola – Saxophone
Kathrine Donzuso – Backing Vocals
Stefany Donzuso – Backing Vocals
Alessandra Fichera – Backing Vocals
Valerio Esposito – Sound Engineer

 

fotografia di Carmelo Bartucciotto

 

Stefano Leto – Onda Musicale

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, David Gilmour, Machan Taylor, Live At Pompeii
Sponsorizzato
Leggi anche
Intervista alla cantautrice bolognese Helle
Rosmy: la vincitrice del premio Mia Martini 2016 si racconta in un’intervista