Recensioni e Interviste

Intervista alla cantante romana Pilar

Cantante, interprete, autrice, performer, Pilar (Ilaria Patassini) nasce a Roma da padre etrusco e madre italiana nativa della foresta costaricense.

Pilar unisce l’interpretazione vocale ad un uso strumentale della voce, coniugando radici italiane popolari e latine, jazz e canzone d’autore, in un sound originale e contemporaneo, frutto di una formazione onnivora, popolare e accademica (è diplomata al Conservatorio in Canto e Musica da Camera). 
 
Ha al suo attivo tre album, “Femminile Singolare” (2007), “Spartenza” (2009) e “Sartoria Italiana Fuori Catalogo”(2011). È stata vincitrice e finalista di numerosi concorsi e Festival nazionali e internazionali (Musicultura, Premio Tenco, Premio Bindi, L’artista che non c’era, Premio Lunezia, NME Awards, Pjesma Mediterana, Premio Bianca d’Aponte). Collabora stabilmente con Bungaro, suo autore e produttore artistico. Dal 2014 lavora con il compositore Michael Occhipinti e il clarinettista Don Byron al progetto italo-canadese Sicilian Jazz Project. 
 
Ama l’autunno, i frutti di stagione, le cuciture a vista, il profumo dell’origano, la prua delle barche a vela e i cani a passeggio del sabato mattina; detesta il touch screen, la vaniglia e tutti i personaggi de “I promessi sposi”.
 
Soffre di sicilitudine, ma fortunatamente è ricambiata. Il 30 ottobre 2015  è uscito il suo nuovo album di inediti, “L’Amore è dove vivo” (Esordisco).
 
Le abbiamo fatto alcune domande al ritorno dal suo tour in Canada.

 

 

Cantante, interprete, autrice, performer. Chi è, in poche parole, Pilar?

"Pilar è Ilaria, un'inquieto essere umano innamorato delle molte forme dell' espressività, ma la musica, anzi, la Musicalità, resta il collante di tutto."

Come, e quando, ti sei avvicinata alla musica?

"Ho iniziato a cantare fin da piccolissima. In casa mia di musica ascoltata e suonata ce n'è sempre stata parecchia. Fin da quando ho memoria – ci racconta PILAR – non c'era compleanno o Natale dove a un certo punto qualcuno non dicesse  Ilaria, canta qualcosa per noi."  

Chi sono i tuoi artisti di riferimento o, comunque, quelli da cui trai ispirazione?

"Sono tanti e sempre in evoluzione ma alcuni nomi sono quelli di Mozart, Omero, Lhasa de Sela, Nina Simone, Caravaggio, Paolo Conte, Giacomo Puccini, gli ulivi secolari, Melody Gardot, Sigur Ros, Edith Piaf, Damien Rice, Astor Piazzolla…"

Ci parleresti un po’ della tua tournèe in Canada? Che cosa rappresenta per te?

"Nel 2014 ho iniziato una collaborazione con Michael Occhipinti, chitarrista e compositore canadese con radici siciliane. Questo è il terzo tour insieme ed e' stato ancora più speciale per via del fatto che sono stata messa nel cartellone della Koerner Hall di Toronto, una delle sale concerto più prestigiose del Nord America – e non solo. Ho avuto e ho la fortuna e il piacere di lavorare con musicisti prestigiosi e generosi. Stiamo continuando a progettare. In Canada ho l'occasione di potermi esprimere a 360gradi, ci sono molti meno contenitori obbligati, meno etichette, meno cristallizzazione e la musica e la cultura hanno un peso concreto nella vita quotidiana. Inseguo da sempre una libertà di espressione che sia più completa possibile e soddisfi la mia versatilità. Il Canada mi da questa possibilità."

Nel 2015 è uscito il tuo ultimo disco. Parlaci di quel progetto musicale.

""L'amore e' dove vivo" e' un disco dove mi sono espressa molto più da interprete che da autrice,  interamente registrato a Napoli, con canzoni meravigliose che mi sono state donate da autori amatissimi come Pacifico, Joe Barbieri, Bungaro, Sandro Luporini..."

A quando un tuo tour in Italia?

"Mi piacerebbe molto fare un tour in Italia ma credo che sarà possibile quando ci saranno le condizioni per poterlo fare, spero comunque molto presto."

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

"Il prossimo concerto e' previsto a gennaio in Puglia, poi mi dovrei fermare qualche mese per ricominciare a scrivere e a costruire trame di nuovi progetti. A marzo, per il terzo anno consecutivo, mi aspetta l'attività didattica per Officina Pasolini a Roma, E poi magari rifaccio e la valigia e salto di nuovo per andare dall'altra parte dell'oceano. Chissa'. Vediamo cosa diranno i fondi del te." 

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 

 

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— Onda Musicale

Tags: Canada
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