Recensioni e Interviste

Paul McCartney: recensione di “Flowers in the Dirt”

Dopo più di un anno dall'annuncio viene rilasciata la versione Archive di "Flowers in the Dirt", disco che chiude la difficile seconda metà degli anni '80 di Paul McCartney.

Gli antefatti al 1989 avevano visto il Macca precipitare in una crisi creativa, un po' giustificabile visti i due precedenti decenni passati a girare a mille, di ardua soluzione. "Press to Play" del 1986 era stato un mezzo flop, pur abbastanza considerato dalla critica non aveva mostrato un Paul in grande forma anche se non era proprio tutto da cestinare. Il periodo che seguì fu travagliato, un intero album eliminato ("Return to Pepperland") e tante registrazioni abortite, canzoni non terminate e incise con troppi session men.

Fu il ritorno al rock'n'roll primordiale con il "disco russo" di cover a riportare Paul sulla retta via e grazie all'aiuto di Elvis Costello a mettere insieme un buon album. Devo ammettere che "Flowers in the Dirt" non è tra i miei lp solisti, quindi senza i Wings, che preferisco di Paul e il difetto l'ho sempore trovato non nella qualità delle canzoni, la maggior parte indiscutibile, ma nella produzione platinata e un po' pesantina che ha distinto il decennio. La cosa è aggravata anche dall'elevato numero di produttori coinvolto, tra cui anche Trevor Horn, che non ha giovato all'accessibilità del suono. Questa nuova edizione è pulita e luccicante; "My Brave Face""Put it There", "Figure of Eight", "Distractions""We Got Married", con il super assolo dell'amico Gilmour, sono esempi lampanti della classe di Paul nello scrivere canzoni.

La collaborazione a due chitarre con Costello viene fuori nel secodo disco di demo, interessante con l'aggiunta di tre inediti rimasti poi fuori dai lavori di Paul e Elvis. Sono versioni molto vicine alle originali ma che un ascoltatore attento troverà gustose. Le noti dolenti riguardano la versione a libro. La MPL ha combinato il pasticcio di dimenticarsi di aggiungere il disco con i lati B (molti) dei vari singoli e i vari mix alternativi, questo ha fatto arrabbiare i beatlesiani perché per un costo importante la completezza era d'obbligo.

Per il Record Store Day verrà resa diponibile però una musicassetta con altri tre demo provenienti dalle sessions, e il disco mancante verrà pubblicato in download.

Avremmo tutti preferito i dischi rimanenti dei Wings, molti si stavano già gustando il materiale eccentrico di "London Town" e tutta l'attività live risalente a "Wild Life" ma bisognerà attendere. Non si sa quanto e i tempi lunghi della MPL portano a metterci un po' il cuore in pace sperando che i rimanenti quattro lp dei Wings vengano trattati al meglio per non scontentare tutti.

(fonte: link)

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— Onda Musicale

Tags: David Gilmour, Paul McCartney, Elvis Costello
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