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Lei: “il passato è solo una storia che raccontiamo a noi stessi”

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Siamo nella Los Angeles di un futuro decisamente prossimo. Non ci sono macchine volanti, teletrasporti o viaggi nello spazio, ma è comunque vero che la tecnologia è sempre più strettamente legata alla vita delle persone.

Una di queste è il triste Theodore (uno straordinario Joaquin Phoenix che abbiamo già visto nel film su Johnny Cash) che di mestiere detta delle tenere lettere ad un computer per una compagnia che si occupa proprio di mantenere questo arcaico, ma comunque tenero, mezzo di comunicazione ancora presente.

Queste lettere sono estremamente toccanti e personali, tanto che il computer simula una scrittura manuale, e sono il frutto di anni ed anni di corrispondenze e di studi dei clienti. Il lavoro è ben pagato, Theodore ha una bella casa e dei buoni amici, ma non è certo una persona felice.

È infatti nel bel mezzo del difficile divorzio con Catherine (Rooney Mara), la compagna di una vita per la quale non ha ancora accettato la realtà dei fatti, si cimenta in videogiochi e chat erotiche senza successo ed è sempre più solo.

Solo in un mondo dove tutti sono più connessi ai loro computer che sono ancora più piccoli di un iPod, con tanto di filmati e video però, ai quali è possibile connettersi tramite auricolari e comandi vocali simulando addirittura una conversazione che sembra del tutto reale. Non vi ricorda qualcosa?

L’informatica però si evolve sempre più in fretta e certo non può stare dietro ai problemi dello sfortunato e malinconico Theodore fino a quando sul mercato non viene immesso il nuovissimo sistema operativo OS 1, un sistema che è in grado di evolversi e di adattarsi al suo stesso proprietario provando addirittura delle emozioni!

Theodore ne compra uno e da quel momento la sua vita cambia radicalmente. Il suo OS 1 è decisamente spigliato e pronto a dare una scossa alla sua monotona vita cominciando col battezzarsi Samantha (con la voce di Scarlett Johansson) e con l’organizzare la sua giornata cercando sempre di farlo ridere e regalargli un sorriso.

Ovviamente non scordiamoci che Samantha è un computer e in quanto tale deve svolgere mansioni come organizzare la posta, scaricare gli aggiornamenti e così via.

Il rapporto tra i due si intensifica tanto che ormai si potrebbe cominciare a parlare di una “relazione”, ma naturalmente Samantha non ha un corpo suo anche se sta cominciando a volerlo molto.  È proprio qui che intervengono Amy (Amy Adams), amica del protagonista, e la misteriosa Isabella (Portia Doubleday). 

Purtroppo per ragioni di spoiler, che voglio assolutamente evitare perché questo film è da guardare con calma, non proseguirò oltre con la trama sperando anzi di non aver già rivelato troppe informazioni in anticipo. Spike Jonze dirige dunque a modo suo una curiosa storia d’amore che, a conti fatti, troviamo già in atto con la tecnologia di questi giorni.

Se fate qualche ricerca infatti potreste imbattervi nella storia del ragazzo che ha deciso di sposare il suo stesso avatar o della nuova piaga sociale degli hikikomori in Giappone, gli esempi sono molteplici. La vera domanda che bisogna porsi a questo punto è anche se siamo più connessi siamo davvero meno soli?

Detto questo passiamo alla colonna sonora tutta composta dal gruppo indie canadese degli Arcade Fire. Nella pellicola sono infatti presenti molte canzoni malinconiche per citare lo stesso Theodore e quindi quale gruppo più indicato se non questo? O in caso anche i Radiohead.

Gli Arcade Fire firmano dunque una colonna sonora completamente strumentale con brani come le tenere Sleepwalker e Loneliness #3 (Night Talking), l’inquietante e psichedelica Morning Talk Supersymmetry, la triste ballata per piano We’re All Leaving e tante altre ancora sottolineando alla perfezione come un computer non possa certo sostituire una relazione umana anche se è ben progettato e super moderno.

"Lei" è un film dunque che fa anche riflettere parecchio oltre che emozionare, non aspettatevi però la classica commedia romantica perché non è proprio questo caso, ma è comunque un film che mi sento ugualmente di consigliarvi.

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Radiohead/Arcade Fire/johnny cash/Vanni Versini
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