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Una settimana da Dio: “la vita è un biscotto, ma se piove si scioglie”

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Avete presente quei giorni in cui tutto vi va storto e, per di più, ci piove anche sopra? Senza citare eccessivamente Mel Brooks con il suo intramontabile Frankestein Junior credo che abbiate capito.

Il lavoro non va tanto bene, i colleghi si prendono il posto che non gli spetta, una banda di bulli ti picchia a sangue e, come se tutto questo non bastasse, il cane continua a fare la pipì in casa sulla poltrona in soggiorno.

Chiunque dopo un po' uscirebbe di testa ed è questo ciò che succede allo sfortunato e buffo Bruce Nolan (Jim Carrey), reporter di una televisione locale al quale continuano ad affibbiare le notizie più sciocche e banali per dei servizi decisamente imbarazzanti.

In un modo o nell'altro cerca comunque di tirare avanti incoraggiato dall'amore per la fidanzata Grace Connelly (la Jennifer Aniston di Friends e mille altri film) e la voglia di fare le scarpe al suo collega Evan Baxter (lo stesso Steve Carrell che sarà poi protagonista del sequel Un'impresa da Dio oltre che nei due Anchorman con Will Ferrell).

La voglia è tanta che Bruce continua imperterrito a cercare di farsi dare una diretta, oltre che ad avvelenarsi il fegato con litri di bile ed invidia, e comincia a credere che tutto gli vada male perché ai “piani alti” non è ben visto.

Ad ogni modo, riesce ad ottenere la diretta, ma fa la più grande figuraccia di sempre perché, appena scopre che Baxter è diventato anchorman, e lui no dà di matto davanti a tutti e viene licenziato. La domanda che sorge spontanea a questo punto è dov'è Dio in momenti come questi?

Arrabbiato e deluso se la prende anche con la dolce Grace litigandoci furiosamente. Dopo aver sfasciato la macchina Bruce deve cercarsi un altro lavoro e, stranamente, viene sempre contattato da un misterioso numero (555 0123) sul suo cercapersone.

Dopo aver verificato l'indirizzo al telefono si reca all'appuntamento e trova un curioso edificio tutto bianco con un altrettanto curioso custode – filosofo (Morgan Freeman) che, levatosi la divisa da lavoro, si rivela essere Dio in persona!

Bruce inizialmente è sconcertato e spaventato, soprattutto dopo aver provato ad ingannarlo senza successo, ma Dio non sembra essere in collera con lui. Dopo avergli fatto notare come Bruce si sia lamentato eccessivamente di lui decide di prendersi una vacanza e dargli i suoi poteri. Non manca la punzecchiatura sul fatto che Bruce avesse affermato di poter risolvere tutto in cinque minuti.

Bruce è dunque nuovamente incredulo, ma poi vede che effettivamente ha ragione. Tra una camminata sull'acqua, marchio di fabbrica di Gesù, e la divisione di una zuppa di pomodoro, pensatela più in grande come il Mar Rosso, il nostro protagonista si prende qualche rivincita personale e si dà anche qualche aiuto per la vita privata ed il lavoro.

Ma come dicevano in Spider Man (leggi qui l'articolo) “da un grande potere derivano grandi responsabilità” e quindi il neo – Dio deve vedersela con le preghiere di tutta la sua cittadina, il mondo intero sarebbe stato troppo, e le conseguenze delle sue azioni. Ce la farà Bruce?

Questa, in poche parole, è la trama di Una settimana da Dio (2003) di Tom Shadyac con il quale Carrey aveva già lavorato in Ace Ventura – L'acchiappanimalie Bugiardo bugiardo. Un film che trovo sempre molto divertente e che offre ottimi spunti di riflessione, non meramente religiosi, applicabili alla vita quotidiana.

Detto questo diamo un'occhiata alla colonna sonora! Anche in questo film Carrey, come aveva già fatto in Yes Man, ci dà prova delle sue strane abilità canore con “One of Us” di Joan Osborne per poi intendersela al ristorante con un classicissimo Tony Bennett, qui nel ruolo di sé stesso in un piccolo cameo, mentre si esibisce in “If I Ruled the World”.

Titolo quantomai azzeccato che si accosta perfettamente ad altri brani che trattano della religione a modo loro come la scanzonata “God Shaped Hole” dei Plumb, la trascinante “You're a God” dei Vertical Horizon, la rockeggiante “God Gave Me Everything” di Mick Jagger e la ritmatissima “The Power” degli Snap!

A queste seguono “A Little Less Conversation” di Elvis Presley rivisitata da Junkie XL, “I'm with You” di Avril Lavigne, “The Rockafeller Skank” di Fatboy Slim, “Never, Never Gonna Give You Up” di Barry White e l'inno sportivo per eccellenza. “Chariots of Fire” di Vangelis.

Detto questo credo che possa bastare, ma vi lascerò con un passo del Vangelo secondo Bruce Nolan. “La vita è un biscotto, ma se piove si scioglie”.

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

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Tags: Vangelis/Mick Jagger/Tony Bennett/Vanni Versini/Jim Carrey/Barry White/Elvis Presley
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